-
Direttorio per
l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo
- NOTE
- Segretariato per la
promozione dell'unità dei cristiani (SPUC), Direttorio ecumenico, Ad totam
Ecclesiam, AAS 1967, 574-592; AAS 1970, 705-724.
- Discorso del papa Giovanni
Paolo TI all'assemblea generale del SPUC, 6febbraio 1988, AAS 1988, 1203.
- Tra essi vanno ricordati il
Motu proprio Matrimonia mixta, AAS 1970, 257-263; le Riflessioni e
suggerimenti riguardanti il dialogo ecumenico, SPUC, Servi ce d'information
(SI) 12, 1970, pp. 3-11; l'Istruzione sui casi particolari di ammissione di
altri cristiani alla comunione eucaristica nella Chiesa cattolica, AAS 1972, 5
18-525; la Nota su alcune interpretazioni della «Istruzione sui casi particolari di
ammissione di altri cristiani alla comunione eucaristica nella Chiesa
cattolica», AAS
1973, 616-6 19; il documento sulla Collaborazione ecumenica a livello nazionale e
a livello locale, SPUC, SI, 29, 1975, pp. 8-34; l'esortazione apostolica Evangelii
nuntiandi (EN) del 1975; la costituzione apostolica Sapientia christiana (SapC) sulle
università e facoltà ecclesiastiche (1979), l'esortazione apostolica Catechesi
tradendae (CT) del 1979, e la Relatio finalis del Sinodo straordinario dei
vescovi del 1985; la Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis della
Congregazione per l'educazione cattolica, Roma 1985; la costituzione
apostolica Ex
corde Ecclesioe, AAS 1990, 1475-1509.
- AAS
1988, 1204.
- Cfr. CIC,
can. 755; CCEO, cann. 902 e
904, § 1. In questo Direttorio l'aggettivo «cattolico» è riferito ai fedeli e
alle Chiese che sono in piena comunione con il Vescovo di Roma.
- Cfr. infra, nn. 35 e
36.
- La costituzione apostolica
Pastor
bonus (1988) afferma:
Art. 135: Funzione del Consiglio
è di applicarsi con opportune iniziative e attività all'impegno ecumenico per
ricomporre l'unità tra i cristiani.
«Art. 136: § I. Esso cura che
siano tradotti in pratica i decreti del concilio Vaticano Il concernenti
l'ecumenismo. Si occupa della retta interpretazione dei principi ecumenici e ne
cura l'esecuzione. § 2. Favorisce convegni cattolici sia nazionali che
internazionali atti a promuovere l'unità dei cristiani, li collega e coordina e
vigila sulle loro iniziative. § 3. Sottoposte preventivamente le questioni al Sommo
Pontefice, cura le relazioni con i fratelli delle Chiese e delle comunità
ecclesiali,
che non hanno ancora piena comunione con la Chiesa cattolica, e soprattutto promuove il
dialogo e i colloqui per favorire l'unità con esse, avvalendosi della
collaborazione di esperti ben preparati nella dottrina teologica. Designa gli
osservatori cattolici per i convegni tra cristiani e invita gli osservatori delle altre
Chiese e comunità ecclesiali ai convegni cattolici, tutte le volte che ciò parrà
opportuno. «Art. 137: § 1. Poiché la
materia che questo dicastero deve trattare per sua natura tocca spesso questioni di fede,
è necessario che esso proceda in stretto collegamento con la Congregazione per la
Dottrina della fede, soprattutto quando si tratta di emanare pubblici documenti o
dichiarazioni. § 2. Nel trattare affari di maggior importanza, che riguardano le
Chiese separate d'Oriente, deve prima consultare la Congregazione per le Chiese
orientali».
- Salvo indicazione contraria,
l'espressione «Chiesa particolare» è usata in questo Direttorio per designare una
diocesi, una eparchia o una circoscrizione ecclesiastica equivalente.
- Cv 17,21; cfr. Ef 4,4.
- Costituzione dogmatica sulla
Chiesa Lumen gentium (LG), n. 1.
- Cfr. LG, nn. 1-4 e il
decreto conciliare sull'ecumenismo, Unitatis redintegratio (UR), n. 2.
- UR n. 2.
- Cfr. LG, nn. 2 e 5.
- UR, n. 2; cfr. Ef
4,12.
- Cfr. LG, c. III.
- Cfr. At 2,42.
- Cfr. Relatio
finalis del Sinodo straordinario dei vescovi del 1985:
«L'ecclesiologia
di comunione è l'idea centrale e fondamentale dei documenti conciliano (C, 1);
cfr. Congregazione per la dottrina della fede, Lettera ai vescovi della Chiesa
cattolica su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione (28 maggio 1992).
- Cfr. LG, n. 14.
- decreto sull'ufficio
pastorale dei vescovi nella Chiesa, Christus Dominus (CD), n. 11.
-
Cfr. LG, n.
22.
- Cv 17,21.
- LG, n. 8.
- LG n. 9.
- Cfr. UR, nn. 3 e 13.
- Cfr. UR, n. 3: «Non
v'è dubbio che, per le divergenze che in vari modi esistono tra loro [coloro che
credono in Cristo] e la Chiesa cattolica, sia nel campo della dottrina e talora anche
della disciplina, sia circa la struttura della Chiesa, impedimenti non pochi, e talvolta
proprio gravi, si oppongono alla piena comunione ecclesiale, al superamento dei quali
tende appunto il movimento ecumenico». Divergenze della stessa natura continuano ad
esercitare la loro influenza e provocano a volte nuove divisioni.
- UR, n. 3.
- UR, n. 4.
- Cfr. UR, nn.
14-18. Il termine «ortodosso» è generalmente
usato per indicare le Chiese orientali che accettano le decisioni dei concili di Efeso e
di Calcedonia. Tuttavia, recentemente questo termine, per ragioni storiche, è stato
riferito anche alle Chiese che non accettarono alcune formule dogmatiche dell'uno o
dell'altro dei due concili citati (cfr. CR, n. 13). Al fine di evitare
ogni confusione, in questo Direttorio, l'espressione generale «Chiese
orientali'> sarà usata per indicare tutte le Chiese delle diverse tradizioni
orientali che non sono in piena comunione con la Chiesa di Roma.
- Cfr. CR, nn.
2 123.
- Ibid.,
n.
3.
- Cfr. ibid., n.
4.
- UR n. 2; LG,
n. 14; CIC, can. 205; CCEO, can. 8.
- Cfr. UR, nn. 4
e 1516.
- Relatio finalis
del
Sinodo straordinario dei vescovi (1985), C, 7.
- Cfr. Gv 17,21.
- Cfr. Rm
8,2627.
- Cfr. CR, n. 5.
- Cfr. infra, nn.
92101.
- In questo Direttorio quando
si parla di «Ordinario del luogo» ci si riferisce anche ai «Gerarchi del luogo delle
Chiese orientali», secondo la terminologia del CCEO.
- Per «Sinodi delle Chiese
orientali cattoliche» si intendono le autorità superiori delle Chiese orientali
cattoliche sui iuris come contemplato nel CCEO.
- Cfr.
Dichiarazione conciliare Dignitatis humane (DH), n. 4:
«Nel
diffondere la fede religiosa e nell'introdurre usanze ci si deve sempre astenere da
ogni genere di azione che sembri avere sapore di coercizione o di sollecitazione disonesta
o scorretta, specialmente quando si tratta di persone incolte o bisognose». Al tempo
stesso, si deve affermare, con la medesima Dichiarazione, che «le comunità
religiose
hanno il diritto di non essere impedite di insegnare e di testimoniare pubblicamente la
propria fede a voce e per iscritto» (Ibid.).
- Cfr. UR nn.
9-12; 1618.
- UR n. 8.
- 1Cor 13,7.
- Cfr. UR, n.
3.
- Cfr. LG, n.
23; CD, n. 11; CIC, can. 383, § 3 e CCEO, can.
192, § 2.
- Cfr. CIC,
can. 755, § 1; CCEO, cann. 902
e 904, § 1.
- Cfr. CIC, cann.
216 e 212; CCEO, cann. 19 e 15.
- Cfr. Il fenomeno delle
sètte o nuovi movimenti religiosi: una sfida pastorale, Rapporto congiunto basato
sulle risposte (circa 75) e la documentazione ricevute entro il 30 ottobre 1985 dalle
Conferenze episcopali regionali o nazionali, SPUC, SI 61, 1986, pp. 158-169.
- Cfr. infra, nn.
166-171.
- UR, n. 4.
- Cfr. CCEO,
can. 904, § 1; CIC, can. 755, § 2.
- Cfr. UR, nn. 9 e 11;
cfr. anche Riflessioni e suggerimenti concernenti il dialogo ecumenico, op. cit.
- Cfr. UR, n. 12;
decreto conciliare sull'attività missionaria della Chiesa, Ad gentes (AG), n.
12 e La collaborazione ecumenica a livello..., op. cit., n. 3.
- Cfr. UR, n.
5.
- AG n.15; cfr. anche ibid., nn. 5 e 29; cfr. EN, nn. 23, 28 e 77; inoltre
cfr. infra,
nn. 205-209.
- UR, n.
5.
- UR,
n. 7.
- UR, n.
6.
- Ambrosiaster, PL 17,245.
- Cfr. CIC,
can. 209, § 1; CCEO, can. 12, § 1.
- Costituzione
dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum (DV), n. 21.
- Cfr. CR, n.
21.
- EN,
n. 77.
- Cfr.
CR, n. 11; AG, n. 15. Per
queste considerazioni, cfr. Direttorio catechistico generale, nn. 27,43 e infra,
nn. 75 e 176.
- Cfr. CR, no.
3-4.
-
CT,
n. 32 e CCEO, can. 625.
- Cfr. CT, n.
32.
- Cfr. ibid.
- ~° Cfr. CR, n.
6 e costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes
(GS), n. 62.
- Per quel che concerne la
collaborazione ecumenica nel campo della catechesi, cfr. CT, n. 33, e infra,
nn. 188-190.
- Costituzione sulla sacra
liturgia Sacrosanctum Concilium (SC), n. 14.
- Ibid.,n.2.
- UR,n.
2.
- SC n.48.
- UR, n.
8.
- Cfr.
ibid., n. 7.
- Cfr. LG, o. 15 e CR,
n. 3.
- Cfr. infra,
nn. 102-142.
- Cfr. infra,
nn. 161-218.
- LG,n. 11.
- Cfr. EN, n.
71; cfr. anche infra, nn. 143-160.
- Esortazione
apostolica Familiaris consortio (PC), n. 78.
- Cfr. CIC,
can. 529, § 2.
- Cfr. Dichiarazione
conciliare Gravissimum educationis (GE), nn. 6-9.
- Cfr. LG, n. 31.
- UR, n. 24.
- Cfr. GS, o. 62,
§ 2; CR, n. 6; Mysterium Ecclesiae (ME), n. 5.
- AAS 1973,
402-404.
- Direttorio
ecumenico, A.4S 1970, 705-724. 1970, 705-724.
- Cfr. ME, n. 4;
cfr. anche supra, n. 61a e infra n. 176.
- UR, n. 10; cfr. CIC, can. 256, § 2; CCEO, cann. 350, § 4 e 352~ § 3.
- Cfr. UR, nn.
14-17.
- Cfr. UR, o. I.
- Cfr. ibid., c.
III.
- Cfr. supra, nn.
76-80.
- Cfr. infra, nn. 194-195.
- Cfr. infra, nn.
192-194.
- decreto conciliare Perfectae
caritatis (PC), n. 2.
- Cfr. supra, nn.
50-51.
- Cfr. SapC,
«Norme di applicazione», art. 51, 1°, b.
- SapC, n. 69.
- Cfr. CR, n. 22
- Cfr. ibid.
- Per tutti i
cristiani si deve tener conto del rischio d'invalidità del battesimo conferito con
l'aspersione, soprattutto collettiva.
- Cfr. Direttorio ecumenico,44S 1967, 574-592.
- Cfr. CIC, can.
874, § 2. In base alla precisazione contenuta
negli Acta Commissionis (Communicationes 5, 1983, p. 182), l'espressione communitas
ecclesialis non include le Chiese orientali che non sono in piena comunione con la
Chiesa cattolica (ooNotatur insuper Ecclesias Orientales Orthodoxas in schemate sub
nomine communitatis ecclesialis non venire»).
- Cfr. Direttorio
ecumenico, n. 48, AAS 1967, 574-592; CCEO, can. 685, § 3.
- Cfr. UR, n.
4; CCEO, cann. 896-901.
- Cfr. UR, n. 4.
- Cfr. CIC, can.
869, § 2, e supra, n. 95.
- Cfr.
CIC, can. 869, §~ 1 e 3.
- Cfr. UR, n. 8.
- Cfr. UR, nn. 3 e 8; infra,
n. 116.
- Cfr. LG, n. 8; UR,
n. 4.
- Cfr. UR, n. 3.
- Cfr. ibid., nn. 3, 15, 22.
- Cfr. CIC, can.
908; CCEO, can. 702.
- Cfr. UR, n. 8.
- Cfr. SC, n. 106.
- Cfr. CCEO, cao.
881, § 1; dC. can. 1247.
- Cfr.
CIC, can. 1247; CCEO, cao. 881, § I.
- Cfr. CIC, can. 1183, § 3; CCEO, can. 876, § 1.
- Cfr.
CIC, can. 1184; CCEO, can. 887.
- Cfr. UR, n. 14.
- Ibid., n. 15.
- Ibid.
- Cfr. CIC, can.
844, § 2 e CCEO, can. 671, § 2.
- Cfr. CIC, can.
844, § 3; CCEO, can. 671, § 3 e cfr. supra, n. 106.
- Cfr. CIC, cao. 840 e CCEO, can. 667.
- Cfr. UR, n. 3.
- UR, o. 22.
- Cfr. UR, o. 8; CIC,
can 844, § 1 e CCEO, can. 671, § 1.
- Cfr. CIC, can. 844, § 4 e
CCEO, can. 671, § 4.
- Per stabilire tali norme, ci
si riferirà ai seguenti documenti: Istruzione sui casi particolari di ammissione di
altri cristiani alla comunione eucaristica nella Chiesa cattolica (1972) e Nota
su alcune interpretazioni della «Istruzione sui casi particolari di ammissione di altri
cristiani alla comunione eucaristica nella Chiesa cattolica» (1973).
- Cfr. CIC, can. 844,
§ 5 e CCEO, can. 671, § 5.
- Cfr. CIC, can. 844,
§ 4 e CCEO, can. 671, § 4.
- Cfr. CIC, can.
767, § 1 e CCEO, can. 614, § 4.
- Cfr. CIC, can.
1124 e CCEO, can. 813.
- Cfr. PC, o.
78.
- Cfr. CR, n. 3.
- Cfr. CIC,cann. 1125, 1126 e CCEO,cann. 814, 815.
- Cfr. CIC, can.
1366 e CCEO, can. 1439.
- UR, n.
15.
- Cfr. CIC, can. 1127, § 1 e
CCEO, can. 834, § 2.
- Cfr. CIC, can. 1108, § i e
CCEO, can. 834, § 1.
- Cfr. CCEO, can. 835.
- Cfr. CIC, can.
1127, § 2.
- Ibid.
- Cfr. CIC, can. 1127, § 3 e
CCEO, can. 839.
- Ordo
celebrandi Matrimonium, n. 8.
- Cfr. supra, n. 125.
- Cfr. supra, nn. 129-131.
- Cfr. supra, nn. 125,
130 e 131.
- Cfr. supra, n. 132.
- UR, n.
12.
- Lettera enciclica Redemptor
hominis (RH), n. 12.
- In questo contesto, il
termine «Chiesa» deve generalmente essere inteso nel senso sociologico, piuttosto che
nel senso strettamente teologico.
- SPUC, La collaborazione
ecumenica a livello..., op. cit., n. 4 A c.
- Le
Conferenze episcopali e i Sinodi delle Chiese orientali cattoliche avranno cura di non
autorizzare la partecipazione di cattolici a Consigli nei quali si trovino gruppi che non
sono veramente considerati come comunità ecclesiali.
- Cfr. UR, n. 9.
- UR,n. 11.
- Op. cit., n. 4, b; cfr. anche CR, n. 11 e ME, o. 4; cfr. inoltre sopra, nn.
61/a, 74-75 e infra, n. 181.
- Cfr. lTs 2,13.
- Cfr. Cd 3
- Cfr. LG, n. 12.
- Ibid.
- Cfr. UR, n. 6
e CS, n. 62.
- Cfr. UR, n. 11.
- Cfr. DV, c.
VI.
- CR, n. 21.
- Cfr. CIC, can. 825, § 2 e
CCEO, can. 655, § i.
- Edizione
riveduta nel 1987 del documento del 1968, in SI dello SPUC, o. 65, pp.
150156.
- In
conformità alle norme del CIC, caon. 825-827, 838, del CCEO, cann. 655-659, 668, e del
decreto della Sacra Congregazione per la dottrina della fede Ecclesiae pastorum sulla
vigilanza dei Pastori della Chiesa riguardo ai libri (19 marzo 1975), A45 1975,
281-284.
- CT, n. 33.
- Cfr. nn. 10-11.
- Cfr. sopra, n. 70, e la Lettera circolare dello SPUC ai vescovi
sull'insegnamento ecumenico, n. 6, in SI, n. 62, 1986, p. 214.
- Cfr. n. 35, 5-6.
- Cfr. SPUC, Lettera
circolare sull'insegnamento ecumenico, op. cit., n. lOa.
- Cfr. ibid.
- Cfr. UR, n.
1.
- EN, n.
77.
- Ibid.
- Cfr. AG,
n. 6.
- Ibid., n.
15.
- Cfr. RH, n.
11.
- Cfr. UR, n.
12.
- Ibid
- Cfr. ibid.
- Discorso alla
Curia romana del 28 giugno 1985, AAS 1985, 1148-1159; cfr. anche Lettera enciclica Sollicitudo
rei socialis (SRS), n. 32.
- Cfr. SPUC, SI, n. 55,
1984, pp. 46-48.
- La
collaborazione ecumenica a livello..., op. cit., n. 3.
- Cfr. RH, nn. 8, 15,
16; SRS, nn. 26, 34.
- SRS, n.
36.
- Op. cit., n.
3 g.
- Istruzione
pastorale della pontificia Commissione per le comunicazioni sociali Communio et
progressio, n. 99, AAS 1971, 593-656.
- La collaborazione
ecumenica a livello..., op. cit., n. 3, f.
- Cfr. Pontificio
Consiglio per le comunicazioni sociali, Criteri di collaborazione ecumenica e
interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali, nn. 11 e 14, in Enchiridium
Vaticanum, vol. 11, 2657-2679.
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