LETTERA APOSTOLICA Al Venerato Fratello L'unità della Chiesa è un dono, che ci viene dal Signore, Pastore e Capo del Corpo Mistico ma che, al tempo stesso, richiede la risposta effettiva di ogni suo membro, che accoglie la pressante preghiera del Redentore: "Ut omnes unum sint sicut tu Pater in me et ego in te ut et ipsi in nobis unum sint ut mundus credat quia tu me misisti" (Gv 17,21). È con somma gioia che abbiamo ricevuto la Vostra Lettera del 15 agosto u.s., con la quale l'intera Unione ha rinnovato la propria professione di fede cattolica, dichiarando piena comunione con la Cattedra di Pietro, riconoscendo "il suo Primato e governo sulla Chiesa universale, sui pastori e sui fedeli", dichiarando altresì che "per nulla a questo mondo, vogliamo dissociarci dalla Pietra sulla quale Gesù Cristo ha fondato la sua Chiesa". Con vivo gaudio pastorale abbiamo preso atto del vostro desiderio di collaborare con la Sede di Pietro alla propagazione della Fede e della Dottrina Cattolica, nell'impegno per l'onore della santa Chiesa - che si eleva come signum in nationes (Is 11,12) - e nella lotta contro coloro che tentano di squassare la Barca di Pietro, inutilmente, perché le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa (Mt 16, 18). Rendiamo grazie al Signore Uno e Trino per tali buone disposizioni! Tutto ciò considerato ed avendo innanzi la gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e la legge suprema, che è la salus animarum (cf. can. 1752 CIC), accondiscendendo con affetto alla Vostra richiesta di essere accolti nella piena comunione della Chiesa Cattolica, riconosciamo canonicamente la Vostra appartenenza ad essa. Allo stesso tempo, Ti comunichiamo, Venerato Fratello, che è in fase di preparazione il documento legislativo che stabilirà la forma giuridica di riconoscimento della Vostra realtà ecclesiale con cui verrà confermato il rispetto delle Vostre peculiarità. In tale documento, l'Unione verrà canonicamente eretta come Amministrazione apostolica, di carattere personale, direttamente dipendente da questa Sede Apostolica e con territorio nella Diocesi di Campos. Si tratterà di una giurisdizione cumulativa con quella dell'Ordinario del luogo. Il suo governo sarà affidato a Te, Venerato Fratello, e sarà assicurata la Tua successione. Verrà confermata all'Amministrazione apostolica la facoltà di celebrare l'Eucaristia e la Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano e la disciplina liturgica codificati dal mio predecessore San Pio V, con gli adattamenti introdotti dai suoi successori fino al Beato Giovanni XXIII. È pertanto con profonda letizia che, per rendere effettiva la piena comunione, dichiaro la remissione della censura di cui al can. 1382 CIC per quanto concerne Te, Venerato Fratello, come altresì la remissione di tutte le censure e la dispensa da tutte le irregolarità nelle quali fossero incorsi altri Membri dell'Unione. Non Ci è sfuggita la significativa data nella quale è stata firmata la Tua Lettera, e cioè la Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria. È a Lei, Santa Madre di Dio e della Chiesa, che affido questo atto con l'auspicio, che si fa preghiera, di una sempre più concorde convivenza tra clero e fedeli di codesta Unione e della diletta diocesi di Campos, per un rinnovato vigore autenticamente missionario della Santa Chiesa. A tutti i membri dell'Unione S. Giovanni Maria Vianney, dal profondo del cuore, impartiamo una Speciale Benedizione Apostolica. Dal Vaticano, il 25 del mese di dicembre, nella Solennità del Natale del Signore, nell’anno 2001, 24° del Nostro Pontificato. IOANNES PAULUS PP. II |
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