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Turchia: dialogo nel segno di S.Pietro

"Uniti nelle origini, siamo stati separati dalla storia; per questo ritornare alle origini significa ricercare l'unità". Così mons. Luigi Padovese, neovicario apostolico dell'Anatolia ha iniziato la celebrazione che si è svolta il 29 giugno in occasione della festa di S. Pietro nella grotta, che porta proprio il nome dell'apostolo, e che si trova sulle pendici del Monte della Croce ad Antiochia. 

"Questa festività – ha detto - esprime al massimo la pacifica convivenza tra le varie confessioni religiose che è caratteristica unica della città di Antiochia. Cattolici, ortodossi, musulmani, aloiti, armeni, protestanti, ebrei, infatti, salgono sul monte per pregare e fare festa insieme fin dalle prime luci del mattino. Il pellegrinaggio verso la grotta, l'accensione di una candela, la benedizione dei pani offerti dalla gente e restituiti, benedetti e condivisi, sono alcuni dei segni di questa convivenza pacifica". Momento culminante dei festeggiamenti per S. Pietro è stata la preghiera ecumenica per la pace sul piazzale antistante la chiesa-grotta, liturgia organizzata dal parroco della comunità cattolica, il cappuccino padre Domenico Bertogli, con la presenza dei responsabili della comunità ortodossa, protestante, del mufti musulmano e delle autorità civili, che hanno sempre favorito questa pacifica convivenza.

   
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