SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA IN JADDICO -BRINDISI-
MISTERI DEL SANTO ROSARIO NEL SUO SANTUARIO

 

 Parla Maria...

 I MISTERO GAUDIOSO: L’ANNUNCIAZIONE

 Eccomi, dissi quel giorno. Oggi il mio "eccomi" lo voglio dire insieme a te.

Non posso dire che mi costò quel giorno, perché quando si è davanti alla Volontà di Dio, anche se si potevano avere altri programmi, altri progetti, si resta così presi da questi piani di Dio che ci si dimentica di noi stessi e ci abbandona completamente a quello che Lui ha scelto per noi.

Lo so che non è facile nella tua vita, perché non è facile scoprire realmente qual è la Volontà di Dio.

Vedi, tu stai vivendo la Sua Volontà, anche se a te sembra che il tutto sia stato quasi completamente voluto da te.

Ma il signore non ti chiede delle cose straordinarie.

La tua vita quotidiana, l’hai scelta tu, ma è stato Lui a presentartela; tu non vi hai fatto caso: Lui l’ha disposta ed ha fatto in modo che tu la scegliessi, l’accettassi.

Anche la venuta in questo Santuario dedicato a me, oppure anche la lettura di questo testo è stata una tua scelta, ma è Gesù che ti ha spinto a farla.

Ora cosa devi fare?

Continua a prendere la vita giorno per giorno come ti si presenta.

Devi accettare con serenità le difficoltà, le amarezze, le sofferenze che ti si possono presentare.

Mi domandi come si fa ad essere sereni quando certe difficoltà sembrano affogarci?

Con la fiducia.

Abbi fiducia in Dio ed abbi fiducia anche in me, perché penserò io a dire al buon Dio quello che ti occorre.

Pregalo, abbandonati.

Pregalo anche per mezzo mio.

Ogni preghiera che rivolgi a me, io la trasmetto immediatamente a Lui.

Ripeti con me: "Eccomi!" e vai avanti non solo sereno, ma con gioia.

Questo è il dono che voglio farti in questa preghiera.

La gioia di fare la volontà di Dio ti deve sollevare, ti deve far sorridere.

Coraggio! Avanti!

Non ero sola quel giorno nel dire il mio "Eccomi", già c’era in me lo Spirito Santo.

Anche per te è così: non sei tu che dirai: "Eccomi", lascia che lo dica in telo stesso Spirito Santo; ti aiuterò anche’io insieme a Lui.

Eccomi, eccoci, io e te!

 II MISTERO GAUDIOSO: MARIA VISITA ELISABETTA

 Quando l’Angelo partì da me, sentii che non rimanevo sola: c’era già con me il mio Gesù.

Lo Spirito Santo mi fece subito percepire questa sublime esperienza.

Neppure tu devi mai sentirti solo: c’è sempre Dio con te, sempre!

Non restai a contemplare questo grande mistero che si compiva in me. Sì, adorai Dio che si stava manifestando al mondo per mezzo mio.

Adorai Dio che stava prendendo l’umanità attraverso di me.

Adorai quello che mi stava capitando, ma non mi fermai solo ad adorare: programmai subito di andare a trovare questa mia parente che certamente che certamente avrebbe avuto piacere di incontrarmi.

Programmai di andarle in aiuto: aspettava un bambino ed era anziana, avrebbe certamente avuto bisogno di compagnia, di solidarietà.

Pensai che solo io l’avrei potuta comprendere pienamente, perché quello che lei aspettava faceva parte del progetto di Dio che stava coinvolgendo anche me.

E corsi. Sì, corsi. Non aspettai, andai di in fretta perché la carità non ammette ritardi.

Ero piena di Amore di Dio e questo amore mi spingeva ad amare. Corsi da Elisabetta. le portai il mio Gesù, il nostro Gesù, perché Gesù era di tutti e per tutti.

Elisabetta se ne accorse. Lo sentì lei e lo sentì il bambino che aspettava. Ci comunicammo l’Amore di Dio, ci comunicammo lo Spirito Santo, ci comunicammo la gioia di essere così vicine a Dio, nei Suoi progetti di salvezza.

Anche tu devi sentire la stessa gioia.

Questa gioia la voglio oggi donare a te. Voglio farti visita tutte le volte che solo pensi di venire da me. Ti voglio precedere, ti voglio venire incontro, anzi, già lo sto facendo; l’ho fatto tante volte nella tua vita.

Cerca di sentire questa mia presenza che è la presenza stesa di Gesù.

Sentila qui nel mio Santuario, Ti accolgo in questo luogo di raccoglimento e di preghiera, perché tu possa incontrarti con Gesù per mezzo mio.

Poi fai anche tu altrettanto, come feci io: cerca di dare agli altri Gesù, Dio e l’Amore che ti sto facendo sentire.

Scopri le tue "Elisabetta" nella tua vita, sapessi quante ce ne sono che aspettano la mia visita, che io voglio fare loro per mezzo tuo!

Pensaci un po' e muoviti anche tu in fretta.

Andiamo a portare Dio agli altri: io sono e sarò sempre con te in questo atto di carità, d’amore.

Lasciati guidare da me: insieme saremo guidati dallo Spirito Santo. Andiamo!

 III MISTERO GAUDIOSO: LA NASCITA DI GESÙ

 Per mezzo mio venne al mondo. Dio volle nascere da me. Dio volle diventare uomo per mezzo mio e volle che fossi io a portarlo agli altri, al mondo a tutti.

Nacque da me, nacque nella povertà, nel silenzio di una notte, nel buio delle tenebre che avvolgevano il mondo.

Anche oggi ci sono tenebre e Lui vuole rischiararle con la Sua presenza, e lo fa e vuole farlo ancora oggi per mezzo di me.

Il segno col quale mi sono fatta riconoscere, qui a Jaddico, è stato proprio la luce: era la luce di Gesù che si rifletteva su questo affresco, su questo muro.

Gesù vuole nascere, rinascere in mezzo agli uomini per dare a tutti ancora la Sua luce, e per questo vuole ancora servirsi di me: eccomi qua, sempre pronta a fare la Sua volontà, cioè a collaborare per la salvezza degli uomini, di tutti.

Lo presentai quella notte ai pastori, ai Re Magi. Oggi lo presento a te che sei venuto a pregare in questa chiesa.

Sono io la mamma di Gesù che ti offro ancora oggi mio Figlio, perché diventi tuo fratello.

Accoglilo, prendilo dalle mie braccia, adoralo mentre lo stringo a me.

Guarda nell’affresco che hai davanti: guarda me, guarda Gesù, adoralo mentre te lo offro.

Tienilo adesso tu tra le braccia e promettigli di non lasciarlo.

Teniamolo con noi Gesù, il mio Gesù che è diventato ormai anche tuo e perciò, il nostro Gesù.

Teniamolo e offriamolo insieme, agli altri. Il mondo ha tanto bisogno di Gesù.

Io e te, sempre insieme, dobbiamo e vogliamo darlo al mondo. Aiutami in questo compito tanto arduo, oggi più difficile perché il modo è più distratto e più preso dalle cose materiali, pensa poco a Dio.

Dobbiamo lavorare insieme. Con noi c’è sempre lo Spirito Santo. Impegnamoci insieme a dare Gesù agli altri.

Studiamo insieme il modo di poterlo comunicare, donare a chi incontriamo, a chi soprattutto ci è molto vicino, perché è più difficile accettare quotidianamente i limiti di chi ci sta vicino.

Diamo Gesù nella pazienza, nella dolcezza, nell’amore.

Diamo Gesù, diamo il Suo Amore; ti aiuterò io a non dubitare, facciamo nascere Gesù di nuovo, facciamolo nascere negli latri dopo che è nato dentro di noi!

Coraggio! Sei tu oggi la nuova Betlemme, la nuova Maria.

 IV MISTERO GAUDIOSO: LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO

 Quaranta giorni dopo che Gesù era nato lo portammo al Tempio per presentarlo al Signore, come è scritto nella Legge.

Io e Giuseppe stavamo per compiere questo nostro dovere, quando ci venne incontro un vegliardo, Simeone, che mostrò interesse per la nostra famiglia.

Accarezzò il bambino, ed io glielo lasciai prendere tra le braccia, le sue braccia tremanti.

Si mostrò così pieno di gioia che rimanemmo confusi. Lodò e ringraziò il Signore perché aveva visto la Luce: così chiamò Gesù.

Ci meravigliammo e ci commuovemmo per le sue parole.

Poi si rivolse a me e mi disse che avrei sofferto molto a causa di quel Bimbo, che avrei molto sofferto insieme a quel Bimbo, che sarebbe stato rifiutato da molti.

Mi sentii colpita al cuore, non tanto per le sofferenze che avrei dovuto sopportare, quanto per quelli che predisse a Gesù.

Purtroppo, nel mondo, Gesù continua a non essere accettato, ed io continuo a soffrire per Lui e con Lui. Soffro soprattutto per coloro che non lo accettano, perché questo rifiuto può causare la loro rovina.

Non lo rifiutare tu Gesù: mi faresti soffrire, ci faresti soffrire; sciuperesti questo dono che oggi voglio farti.

Guardami nel quadro che hai davanti e pensa che lo sto deponendo tra le tue braccia, come quel giorno al santo vecchio Simeone.

Accoglilo come lo accolse lui e riconosci in Gesù la Luce della tua vita, quella Luce che ti farà conoscere Dio in tutti gli avvenimenti della tua vita.

Sono pronta a toglierlo dalle mie braccia per darlo a te. Vorrei quasi che si staccasse dal muro che ci rappresenta per offrirlo a te.

Ecco, lo depongo sul tuo cuore: Lui te lo aprirà alla speranza

Fidati di Lui, fidati di me: con Gesù ti sentirai sollevato, con Gesù vedrai tutto più chiaro, con Gesù non avrai più paura di niente.

Hai tanto bisogno di Gesù.

Ne ha tanto bisogno il mondo che sta barcollando nelle tenebre senza di Lui, che crede nelle false luci del benessere e del piacere, e perde la pace.

Il vero bene sol Gesù lo può procurare. Adesso lo sta donando a te: senti, gusta la Sua pace nel tuo cuore e ringrazialo con me, ringraziamolo insieme e preghiamolo per quelli che non pregano.

 V MISTERO GAUDIOSO: GESÙ DODICENNE RITROVATO NEL TEMPIO

 Gesù aveva dodici anni; furono tre giorni di pena, di preoccupazione, di tormento.

Ci disse che doveva "stare nella casa del Padre Suo".

Non capimmo, ma accettammo quel che ci disse, perché sapevamo che non era un bambino come gli altri. Le Sue parole restarono misteriose a me e a Giuseppe, e io le conservai nel mio cuore.

Ancora oggi le risento e voglio ricordarle per presentarle a te e riscriverle insieme a te. Gesù ci ha insegnato che sopra tutte le cose, e prima di ogni cosa, dobbiamo cercare e fare la Volontà di Dio: stare nella casa del Padre suo, significava proprio questo.

Essere a casa per noi uomini, significa trovarsi a proprio agio, stare bene.

Tutti cerchiamo di stare bene, di non avere affanni e preoccupazioni, tutti cerchiamo di trovare riposo nelle nostre fatiche quotidiane, ristoro nelle nostre stanchezze, conforto nei nostri pianti.

Dio ha mandato Gesù sulla terra, perché attraverso il Suo Spirito doni a noi questo dolcissimo sollievo. Io l’ho gustato su questa terra con Gesù tanto vicino, ora lo godo in pienezza nel Suo Regno.

Ora tocca a te e voglio aiutarti perché tu possa scoprire quanto sia dolce vivere con Lui anche quando non capisci, come capitò a me e a Giuseppe quel giorno.

Non capimmo e accettammo ugualmente.

Ci sentimmo consolati perché lo ritrovammo, ma ci sentimmo consolati anche perché accettammo quella Sua scelta che pure ci aveva fatto tanto soffrire.

Cerchiamolo insieme il Signore: io con te, io al tuo fianco, casomai lo avessi smarrito.

Gesù si farà trovare certamente, anzi quando ti accorgi di esserti allontanato da Lui, proprio in quell’istante ti sta venendo incontro, lo sto spingendo io da te.

Non avere paura: riconosci che ti manca, ferma la tua mente nella tristezza dello smarrimento. Questo vuol dire pentimento, e il pentimento è inizio della salvezza.

Ora sei qui in questo Santuario a pregare, a cercare con gli occhi quella presenza che tante volte ti consolò; vedilo tra le mie braccia, come nel muro.

Contemplalo adolescente al mio fianco, che mi aiuta, sottomesso, e gli chiederò di aiutare te che lo stai cercando.

Accettiamo tutto dalle mani di Dio, perché tutto è Grazia, anche i momenti di vuoto, di smarrimento.

Con me, lo troverai sempre il Signore.

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