|
|
Costituzione Pastorale Gaudium et spes
sulla Chiesa nel mondo contemporaneo
[...]
8. Squilibri nel mondo contemporaneo.
[...]
8,c.Di qui ne deriva infine lo squilibrio tra le
specializzazioni dell'attività umana e una visione universale della realtà.
Nella famiglia poi le tensioni nascono sia dalla pesantezza delle condizioni
demografiche, economiche e sociali, sia dal conflitto tra le generazioni che
si susseguono, sia dal nuovo tipo di rapporti sociali tra uomo e donna. Grandi
contrasti sorgono anche tra le razze e le diverse categorie sociali; tra
nazioni ricche e meno dotate e povere; infine tra le istituzioni
internazionali nate dall'aspirazione dei popoli alla pace e l'ambizione di
imporre la propria ideologia, nonché gli egoismi collettivi esistenti negli
Stati o in altri gruppi.
[...]
9. Le aspirazioni sempre più universali dell'umanità.
[...]
9,b. I paesi in via di sviluppo o appena giunti
all'indipendenza desiderano partecipare ai benefici della civiltà moderna non
solo sul piano politico ma anche economico, e liberamente compiere la loro
parte nel mondo; invece cresce ogni giorno la loro distanza e spesso la
dipendenza anche economica dalle altre nazioni più ricche, che progrediscono
più rapidamente. I popoli attanagliati dalla fame chiamano in causa i popoli
più ricchi. Le donne rivendicano, là dove ancora non l'hanno raggiunta, la
parità con gli uomini, non solo di diritto, ma anche di fatto. Operai e
contadini non vogliono solo guadagnarsi il necessario per vivere, ma
sviluppare la loro personalità col lavoro, anzi partecipare
all'organizzazione della vita economica, sociale, politica e culturale. Per la
prima volta nella storia umana, i popoli sono oggi persuasi che i benefici
della civiltà possono e debbono realmente estendersi a tutti. Sotto tutte
queste rivendicazioni si cela un'aspirazione più profonda e universale.
[...]
60. Il riconoscimento del diritto di ciascuno alla cultura e sua
attuazione
[...]
60,c. Bisogna inoltre fare di tutto perché
ciascuno prenda coscienza tanto del diritto alla cultura, quanto del dovere di
coltivarsi e di aiutare gli altri. Vi sono talora condizioni di vita e di
lavoro che impediscono lo sforzo culturale e perciò distruggono l'interesse
per la cultura. Questo vale in modo speciale per gli agricoltori e gli operai,
ai quali bisogna assicurare condizioni di lavoro tali che non impediscano, ma
promuovano la loro vita culturale. Le donne lavorano già in quasi tutti i
settori della vita; conviene però che esse possano svolgere pienamente i loro
compiti secondo le attitudini loro proprie. Sarà dovere di tutti far sì che
la partecipazione propria e necessaria delle donne nella vita culturale sia
riconosciuta e promossa.
[...]
|
|
|