ROMA, sabato, 9 aprile 2005 - Di
seguito una rassegna delle dichiarazioni di alcuni leader non-cattolici
sulla figura di Giovanni Paolo II.
Rabbino Marvin Hier, fondatore del Simon Wiesenthal Center di Los
Angeles
“Nessun Papa ha fatto di più per gli ebrei”.
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Consiglio dei Rabbini di New York
“Ricorderemo con affetto le sue storiche visite alla Grande Sinagoga
di Roma, al campo di concentramento di Auschwitz (Polonia) e al Muro del
Pianto di Gerusalemme, e di come stava insieme a noi in una solidarietà
spirituale. Considerando l’antisemitismo come un peccato contro Dio e
contro l’umanità, il Papa ha continuamente ricordato al mondo che non
potremo mai più tacere mentre altre persone muoiono in ragione della
loro razza o della loro religione”.
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Dr. Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury
“Credo che in questi ultimi giorni abbiamo visto un sermone pasquale
straordinariamente ‘vissuto’, su come affrontare la morte con onestà
e coraggio, nella speranza di un rapporto che non finisce con la morte
ma che continua oltre ad essa. Il Papa Giovanni Paolo ha dimostrato il
suo carattere nel modo in cui ha affrontato la sua morte: chiaramente
frustrato, chiaramente sofferente, eppure in ogni momento accettando,
affrontando le sue fragilità pur mantenendo coraggio e speranza. Mi
sembra significativamente appropriato che sia morto in tempo di Pasqua
– un tempo dell’anno ecclesiale che ha sempre avuto un grande
significato per lui. È stato un periodo in cui egli ha trasmesso un
messaggio all’intero mondo cristiano, ma anche al mondo intero, che
non sarà dimenticato tanto presto”.
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Billy Graham, evangelico
Il Papa Giovanni Paolo II ha rappresentato “indubbiamente la voce
morale e di pace più influente al mondo degli ultimi 100 anni. Era
convinto che i complessi problemi del nostro mondo siano in definitiva
di natura morale e spirituale e che solo Cristo può liberarci dai lacci
del peccato, dell’avidità e della violenza”.
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Mark Hanson, Presidente della Federazione Mondiale Luterana
“I luterani ricorderanno sempre Giovanni Paolo II come il Papa che ha
alimentato un’inedita crescita nelle relazioni tra luterani e
cattolici romani. Guarire le ferite derivanti dalla Riforma del XVI
secolo ha assunto un nuovo significato dopo la firma, nel 1999, della
Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione. Viviamo
ora con una nuova speranza che lo Spirito del Cristo vivo porterà
avanti questo cammino, verso una relazione ancora più stretta fra le
due Chiese”.
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Richard Land, Presidente della Southern Baptist Ethics and Religious
Liberties Commission
“Egli ha stimolato le nazioni oppresse dell’Europa orientale a
scrollarsi di dosso il comunismo sovietico. Inoltre è diventato uno dei
portavoce più eloquenti al mondo del diritto universale alla libertà
religiosa per tutti gli esseri umani, e della sacralità di ogni vita
umana dal concepimento alla morte naturale e in ogni suo momento di
vita”.
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Rev. Frank T. Griswold, leader della Chiesa episcopale degli Stati
Uniti
“Come il padrone di casa del Vangelo, egli è stato capace di estrarre
dal profondo del suo spirito ‘cose nuove e cose antiche’. La sua
voce e la sua autorità morale hanno dato ispirazione e speranza a
milioni di persone ben oltre i confini della Chiesa cattolica romana. Il
suo impegno per l’unità della Chiesa si è espresso nella sua
personale disponibilità ad incontrarsi con rappresentanti di altre
comunità di fede e ad invitarli a riflettere insieme su come il
ministero del Vescovo di Roma possa essere di maggiore servizio sia per
la causa dell’unità dei cristiani sia per il benessere del mondo”.
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Ted Haggard, Presidente dell’Associazione Nazionale degli
Evangelici (USA)
“Il Papa Giovanni Paolo II ci ha sostenuto fortemente, in tutto il
mondo libero, nella difesa del matrimonio eterosessuale e monogamo e nel
difendere il fatto che il feto è un essere umano”.
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Gregorius III Lahham, Patriarca greco melkita di Damasco
Il Pontefice è stato “un ‘nuovo Giovanni Battista’ perché, come
il Battista, egli è stato ‘voce di uno che grida nel deserto:
preparate la via del Signore’, togliendo l’ipocrisia e il peccato
davanti al Signore risorto”.
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Dalai Lama
“Nonostante l’età che avanzava e il deterioramento della sua
salute, la tenace volontà di visitare le diverse parti del mondo e
incontrare i rispettivi popoli per promuovervi l’armonia e i valori
spirituali, ha significato non solo una sua profonda preoccupazione ma
anche un grande coraggio nel darvi seguito”.
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Patriarca Alexy II, Patriarca Ortodosso di Mosca e di tutte le Russie
“Il Papa Giovanni Paolo, nella sua persona e nei suoi lavori ed idee,
ha avuto un forte impatto sul mondo”.
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Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, leader spirituale
dei cristiani ortodossi del mondo
“Il Papa Giovanni Paolo II aveva come obiettivo il ritorno all’unità
dei cristiani e si è impegnato per raggiungerlo”.
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Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad, Presidente del
Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
“Gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II sono stati segnati da alcune
sue qualità che gli hanno meritato il rispetto di tutti. Egli ha
vissuto le sue sofferenze con una grande fede, suscitando
l’ammirazione di milioni di persone per il suo coraggio. Spero
sinceramente che il suo ricordo possa servire all’instaurazione di
buone relazioni tra le nostre Chiese e possa rappresentare un pegno per
il superamento delle attuali difficoltà. Prego il Signore Gesù Cristo
per il riposo dell’anima di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II”.
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Papa Shenouda III della Chiesa copta
“Vorrei estendervi le mie più sentite condoglianze per la morte di
Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, sopraggiunta dopo 26 anni alla
guida della sua Chiesa. Durante questo periodo egli è stato grandemente
rispettato e onorato dai popoli del mondo intero. È stato anche
altamente apprezzato per le sue qualità personali e per la sua
partecipazione al lavoro ecumenico e alle relazioni tra la Chiesa
cattolica e il resto delle Chiese del mondo”.
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Dr. Clifton Kirkpatrick, Presidente della World Alliance of Reformed
Churches
“Rendiamo grazie a Dio per l’impatto che il Papa Giovanni Paolo II
ha lasciato durante la sua vita. Rendiamo grazie per il suo ministero
durante il quale, come prete, Vescovo e Capo della Chiesa cattolica
romana, ha voluto dare testimonianza del Vangelo al mondo
contemporaneo”.
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Catholicos Aram I, moderatore del Comitato centrale del Consiglio
Mondiale delle Chiese
“Sua Santità Papa Giovanni Paolo II rimarrà una figura straordinaria
nella storia moderna del cristianesimo. Infatti, il suo instancabile
impegno per rendere il Vangelo di Cristo una realtà viva per la vita
delle persone, la sua ferma volontà profetica per fare dei valori
morali i principi guida delle società umane, il suo fermo impegno per
la causa dell’unità dei cristiani, la sua apertura alle altre
religioni con una chiara visione di una convivenza tra le comunità
riconciliate nella diversità, e il suo continuo sostegno alla
giustizia, ai diritti umani e alla libertà, lo hanno reso una figura
eccezionale per i suoi grandi successi. Come moderatore del Comitato
centrale del Consiglio Mondiale delle Chiese e come Catholicos armeno
della Cilicia, ho avuto il privilegio di incontrare Sua Santità in
diverse occasioni e posso dare testimonianza della forza della sua fede,
della profondità della sua saggezza e della chiarezza della sua
visione.
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Dr. John Neill, Arcivescovo di Dublino per la Chiesa d’Irlanda
“Egli ha vissuto fino in fondo la sua missione per il risanamento
delle divisioni interne al cristianesimo, in un periodo di difficoltà
per il cammino ecumenico, dopo la fine dell’euforia di amicizia del
Vaticano II, nel difficile momento in cui si guardava non solo a ciò
che ci unisce, ma si cercava di capire qualcosa di più su ciò che ci
divide. Spesso è stato semplicemente l’amicizia e il calore di
Giovanni Paolo II che ha consentito alle differenze di rimanere diversità
fra fratelli e sorelle in Cristo; differenze di famiglia”.
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Rev. Dr. Keith Clements, Segretario Generale della Conferenza delle
Chiese Europee
“Per le Chiese e le genti d’Europa, Giovanni Paolo II ha
rappresentato una figura particolarmente significativa. Come figlio
della Polonia egli ha portato nella sua stessa vita tanto della tragica
esperienza europea del XX secolo, derivante dalla guerra e
dall’oppressione, prima sotto l’occupazione nazista e poi sotto il
totalitarismo comunista. Allo stesso modo, sulla base di queste
esperienze, egli ha incarnato il miglior spirito del cristianesimo
europeo, rifiutandosi di compromettere sia la sua fede, sia la sua
umanità. Come leader della Chiesa cattolica romana in Polonia, egli ha
fatto tanto per ispirare la causa della libertà e dei diritti umani sia
per il proprio Paese natale, che per tutta l’Europa orientale. Il suo
ruolo storico nei mutamenti avvenuti in Europa durante l’ultimo quarto
di secolo è pacifico. Come lo è anche il suo primato, durante il suo
lungo pontificato, del sostegno alla causa di una maggiore unità
europea, della costruzione di una ‘casa comune europea’ in cui
confluiscano sia il cristianesimo d’Oriente, sia quello di
Occidente”.
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