Ci pare un tema di grande attualità. Viviamo in una società dove la ricerca del proprio vantaggio, è non solo praticata, ma esaltata come scelta etica. Questo concetto lo si ritrova a livello di individui, regioni e nazioni, e anche purtroppo di religioni. Il richiamo della Parola a cercare il vantaggio degli altri significa proprio abbandonare questa visione particolaristica a favore di una ricerca del proprio vantaggio attraverso la condivisione con gli altri; non significa appiattire le differenze, ma perseguire insieme agli altri il bene comune. Questa è la proposta del Consiglio all’Assemblea: si tratta di una posizione che ci pare debba essere prima di tutto condivisa fra le chiese evangeliche.

Il triennio è stato purtroppo caratterizzato dall’11 settembre e dalle guerre successive. Siamo piombati in una nuova epoca in cui popoli e religioni sembrano confrontarsi a livello globale. Per evitare che certe fratture diventino irrimediabili, è stato ulteriormente valorizzato il dialogo ecumenico ed interreligioso. Si può dire anzi che proprio la difficile situazione politica internazionale ha generato un’accelerazione delle varie forme di dialogo.