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IL CRISTIANESIMO E LE RELIGIONI
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Introduzione
[Versione elettronica del testo da 'Il Regno',
Documenti, n. 3 1997, pp. 75-89.]
Nota preliminare: Lo studio del tema «Il Cristianesimo e le religioni» è stato proposto
a grande maggioranza dai membri della Commissione Teologica Internazionale. Per preparare
questo studio venne formata una Sottocommissione composta da S.E. mons. Norberto Strotmann
MSC, dal rev. Barthélemy Adoukonou, dal rev. Jean Corbon, dal rev. P. Mário de França
Miranda SI, dal rev. Ivan Golub, dal rev. p. Tadahiko Iwashima SI, dal rev. p. Luis F.
Ladaria SI (presidente), dal rev. Hermann J. Pottmeyer e dal rev. p. Andrzej Szostek MIC.
Le discussioni generali su questo tema si sono svolte in numerosi incontri della
Sottocommissione e durante le sessioni plenarie della stessa Commissione Teologica
Internazionale, tenutesi a Roma rispettivamente nel 1993, 1994 e 1995. Il presente testo
è stato approvato in forma specifica, con il voto della Commissione, il 30 settembre
1996, ed è stato poi sottoposto al suo presidente, il card. J. Ratzinger, Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale ha dato la sua approvazione per la
pubblicazione.
1. La questione delle relazioni tra le religioni va acquistando un'importanza sempre
maggiore. Tra i vari fattori che contribuiscono a rendere attuale il problema, c'è in
primo luogo la crescente interdipendenza tra le diverse parti del mondo. Essa si manifesta
su diversi piani: è sempre più grande il numero delle persone che, nella maggior parte
dei paesi, accedono all'informazione; le migrazioni sono tutt'altro che un ricordo del
passato; le nuove tecnologie e l'industria moderna hanno prodotto scambi finora
sconosciuti tra molti paesi. Indubbiamente questi fattori interessano in modo diverso
continenti e nazioni, ma nessuna parte del mondo, almeno in qualche misura, può
considerarsene estranea.
2. Tali fattori di comunicazione e di interdipendenza tra i diversi popoli e le diverse
culture hanno prodotto una maggiore coscienza della pluralità delle religioni del
pianeta, con i pericoli ma insieme con le opportunità che questo comporta. Nonostante la
secolarizzazione, tra gli uomini del nostro tempo non è scomparsa la religiosità: sono
noti i vari fenomeni in cui questa si manifesta, nonostante la crisi che, in diversa
misura, interessa le grandi religioni. L'importanza del fatto religioso nella vita umana e
gli incontri sempre più frequenti tra gli uomini e le culture rendono necessario il
dialogo interreligioso, in vista dei problemi e dei bisogni che riguardano l'umanità, per
chiarire il senso della vita e per promuovere un'azione comune in favore della pace e
della giustizia nel mondo. Il cristianesimo non si tiene fuori né può rimanere al
margine di tale incontro e del conseguente dialogo tra le religioni. Se queste sono state
talvolta, e possono essere ancora, fattori di divisione e di conflitto tra i popoli, è
auspicabile che nel mondo attuale appaiano agli occhi di tutti come elementi di pace e di
unione. Il cristianesimo deve dare il suo contributo perché questo sia possibile.
3. Perché tale dialogo sia fruttuoso, occorre che il cristianesimo, e in concreto la
chiesa cattolica, si impegni a precisare come vàluta, dal punto di vista teologico, le
religioni. Da questa valutazione dipenderà in grande misura il rapporto dei cristiani con
le varie religioni e con i loro seguaci, e il conseguente dialogo che, in diverse forme,
si stabilirà con esse. Le riflessioni che seguono hanno come oggetto principale
l'elaborazione di alcuni principi teologici che aiutino questa valutazione. Tali principi
sono proposti con la chiara consapevolezza che esistono molte questioni ancora aperte, le
quali richiedono ulteriori indagini e discussioni. Prima di esporre i principi, riteniamo
necessario tracciare le linee fondamentali del dibattito teologico attuale: partendo da
questo, si potranno comprendere meglio le proposte che successivamente si formuleranno.
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