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MEDIA E GENERAZIONI: Aumentano i “Prodotti mediali”, ma sono meno condivisi

Non c’è più il “Carosello” a identificare un’epoca e una generazione: con il passare del tempo aumentano i “prodotti mediali” ma vengono colti sempre più a livello individuale. È uno dei risultati a cui giunge la ricerca su “Media e generazioni nella società italiana”, realizzata da un pool di atenei (Università di Urbino, di Trento, di Bergamo e “La Sapienza” di Roma) coordinati dall’Università Cattolica di Milano, che viene presentata oggi alla Cattolica, all’interno del convegno “Media + Generations. Identità generazionali e processi di mediatizzazione”. “Il tema delle generazioni è oggi di stringente attualità”, osserva Fausto Colombo, docente di teoria e tecnica dei media e direttore di OssCom (Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica). “Parlare di generazioni – spiega – significa infatti parlare della convivenza umana, nei suoi aspetti più profondi e immediati, su cui si basa ogni analisi sociologica”.

Quattro le generazioni prese in esame dallo studio: quella del dopoguerra (cioè i nati tra il 1940 e il 1952), i “boomers” (1953/1965), i “neo” (1966/1978) e i “post” (1979/1991). L’indagine, il cui punto di partenza è il convincimento che “la generazione non è semplicemente un contenitore”, bensì un “processo negoziale” che “si genera nelle interazioni fra identità individuale e identità collettiva” e “vede nei consumi culturali degli ancoraggi decisivi”, si propone di “ricostruire i vissuti mediali propri di ogni singola generazione” e “mettere a fuoco le rappresentazioni che le diverse generazioni offrono dei media stessi”. Il risultato è il riconoscimento che “il panorama mediale che ha accompagnato la fase formativa dei «boomers»” era “in qualche modo più semplice, nel senso di una rilevanza «universalistica» dei prodotti mediali”, mentre con il procedere del tempo prevale un loro utilizzo in chiave individuale, con un calo della “capacità dei media d’innescare processi di riflessività generazionale”.


[Fonte: SIR 12 settembre 2009]
 

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