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    Adesione metodista alla Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione

È previsto che la Conferenza Metodista Mondiale – che si celebrerà a Seul (Corea) dal 20 al 24 luglio – aderisca alla Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, firmata nel 1999 dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione Luterana Mondiale.

Ad annunciarlo è un comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani distribuito questo lunedì dalla Sala Stampa vaticana. 

Il Presidente del suddetto Dicastero, il Cardinale Walter Kasper, parteciperà alla Conferenza Metodista Mondiale.

“La Conferenza è convocata ad intervalli di otto anni e raduna cristiani di tutto il mondo, appartenenti alla tradizione di Wesley”, spiega il comunicato del Dicastero.

Il movimento metodista, di carattere evangelico, erede della Riforma protestante del XVI secolo, è nato in Inghilterra nel XVIII secolo come movimento di rinnovamento spirituale, missionario e sociale. E’ oggi presente in un centinaio di Paesi.

È stato l’inglese John Wesley – nato il 17 giugno 1703 –, fondatore del movimento di predicazione del Vangelo, a dare origine ai metodisti.

Durante la Conferenza Metodista Mondiale di questa settimana, l’atto con cui la Dichiarazione si estenderà anche ai metodisti avrà luogo nel corso di una solenne celebrazione della Parola di Dio, in presenza del Cardinale Kasper e del reverendo dottor Ismael Noko, Segretario generale della Federazione Luterana Mondiale.

La storica firma della suddetta Dichiarazione congiunta – avvenuta nella città tedesca di Augusta (Augsburg) il 31 ottobre 1999 –, approvata dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione Luterana Mondiale, ha trovato un consenso tra luterani e cattolici su una materia, la dottrina della giustificazione, che è diventata la causa della Riforma di Lutero.

Alla fine dell’anno scorso, ricevendo una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale – guidata dal suo presidente, il Vescovo Sunday Mbang della Nigeria –, Benedetto XVI ha manifestato la sua riconoscenza per l’intenzione di questo Consiglio di ratificare la Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione.

“Nel caso in cui il Consiglio Mondiale Metodista dovesse esprime il suo intento di associarsi alla Dichiarazione Congiunta, ciò contribuirebbe al risanamento e alla riconciliazione che desideriamo ardentemente, e rappresenterebbe un passo significato verso la meta della piena e visibile unità nella fede”, ha sottolineato allora il Santo Padre.

Ecumenismo: Kobia (WCC), “La riconciliazione è il cuore dell'ecumenismo ”

“La riconciliazione è il cuore della visione ecumenica e può essere fonte di unità tra le Chiese e le culture” lo ha affermato Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) indirizzando un saluto al 19° congresso mondiale dei metodisti che si chiude oggi a Seoul, in Corea. “Il dono più prezioso che la Chiesa oggi può offrire al mondo – ha detto Kobia – rendere le persone più capaci di riconciliazione. Il movimento ecumenico – ha aggiunto – è ad un punto di svolta. L’impegno di fondo resta quello che ha portato uomini e donne a far nascere il Wcc: lavorare per l’unità dei cristiani, la missione e l’evangelizzazione, l’istruzione e la formazione al discepolato, l’azione sociale per la giustizia e la pace, il dialogo con il mondo contemporaneo”. La conferenza mondiale dei metodisti si riunisce ogni cinque anni e raduna oltre 500 delegati di 132 Paesi.

Si è chiuso a Seul l'incontro sull'ecumenismo in Asia 
Dottrina della Giustificazione:  sì metodista all'accordo
Avvenire 25 luglio 2006

Seul. La via dell’unità è una via obbligata per i cristiani dell’Asia, piccola comunità di minoranza nel Continente. È l’unica via che garantisce ai fedeli in Cristo una testimonianza significativa, capace di incidere nel tessuto sociale, politico, economico, delle diverse nazioni asiatiche, che stanno affacciandosi da protagoniste sulla scena mondiale. Sono queste le conclusione del seminario sull’ecumenismo, organizzato dalla Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani a Seul dal 17 al 21 luglio 2006. Il seminario era incentrato sul tema: «La ricerca dell’unità dei cristiani: dove siamo giunti oggi» e ha visto la partecipazione del cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. L’incontro si è svolto nei giorni della Conferenza mondiale metodista che domenica scorsa ha aderito all’accordo sulla dottrina della Giustificazione sottoscritto nel 1999 da cattolici e luterani. «Accogliamo questo accordo con grande gioia. È nostra profonda speranza che nel prossimo futuro potremo entrare in relazione più vicina con i luterani e la Chiesa cattolica» ha riferito in un comunicato ufficiale la Conferenza metodista mondiale. Commentando il gesto, il cardinale Walter Kasper, ha parlato di «uno dei giorni più significativi della storia delle nostre Chiese».

Storica intesa sulla dottrina delle Giustificazione firmata a Seul da cattolici Luterani e Metodisti. Il Card Walter Kasper:  è uno dei più “grandi successi nel dialogo ecumenico” [Radio Vaticana]

Una convergenza di sapore storico su un tema teologico per decenni oggetto di divisioni e di una non facile strada verso la piena comunione ecclesiale: la Dottrina della Giustificazione, uno dei pilastri della Riforma luterana colpito, nel 1547, dai Canoni del Concilio di Trento. Dopo quattro decadi di graduali confronti, aperti dal Concilio Vaticano II, la svolta, domenica scorsa, a Seoul, quando cattolici, luterani e metodisti hanno raggiunto e firmato un accordo congiunto, salutato tra gli applausi dei presenti come una pietra miliare nel dialogo ecumenico. Durante i lavori della Conferenza Metodista mondiale, celebrata in Corea del Sud dal 20 al 24 scorsi, la Chiesa Cattolica, la Federazione Luterana mondiale e il Consiglio Metodista mondiale hanno siglato il documento che rappresenta, secondo il cardinale Walter Kasper – presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani e firmatario dell’accordo per la Chiesa – “un dono di Dio” e “uno dei principali successi del dialogo ecumenico”. Citando inoltre Benedetto XVI, il porporato ha definito il nuovo passo in avanti un segno di “unità visibile completa nella fede”. Già nel 1999, un’intesa sulla Dottrina della giustificazione era stata raggiunta tra cattolici e luterani. Ora, l’ampliamento dell’accordo alla Chiesa metodista “apre la porta a nuovi rapporti ecumenici”, ha dichiarato dopo la firma il dott. George H. Freeman, segretario generale del Consiglio Metodista mondiale. Apprezzamenti sono venuti anche dai leader della Federazione Luterana mondiale. Il suo segretario generale, il dott. Ishmael Noko, ha detto di vedere nell’accordo “un nuovo caposaldo ecumenico”, auspicando che ora anche altre comunità e organismi internazionali - come le Chiese riformate, la Chiesa anglicana, o la stessa Chiesa ortodossa - possano approdare presto ad analoghe posizioni.

La dichiarazione è servita a superare uno dei motivi teologici di divisione che hanno dato origine al Movimento della Riforma, promosso da Martin Lutero.

Alla fine dello scorso anno, nel ricevere una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale – guidata dal suo Presidente, il Vescovo Sunday Mbang della Nigeria –, Benedetto XVI aveva affermato: “Nel caso in cui il Consiglio Mondiale Metodista dovesse esprime il suo intento di associarsi alla Dichiarazione Congiunta, ciò contribuirebbe al risanamento e alla riconciliazione che desideriamo ardentemente, e rappresenterebbe un passo significato verso la meta della piena e visibile unità nella fede”.

Il movimento metodista, di carattere evangelico, erede della Riforma protestante del XVI secolo, è nato in Inghilterra nel XVIII secolo come movimento di rinnovamento spirituale, missionario e sociale. E’ oggi presente in un centinaio di Paesi.



Discorso pronunciato da Benedetto XVI, nel ricevere in udienza una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale, 9 dicembre 2005

Caro Vescovo Mbang,
cari amici in Cristo,


È per me una grande gioia darvi il benvenuto, rappresentanti del Consiglio Metodista Mondiale, e vi ringrazio per la vostra visita. Vi sono sommamente grato per la presenza e il sostegno orante dimostrato dai rappresentanti metodisti al funerale di Papa Giovanni Paolo II e alla celebrazione d’inizio del mio pontificato.

In una settimana come questa, quasi quarant’anni fa, Papa Paolo VI ha salutato gli Osservatori Ecumenici al termine del Concilio Vaticano II. Durante l’incontro ha espresso la speranza che le differenze fra i cristiani si possano risolvere “poco a poco, gradualmente, con lealtà e generosità”. Ora dobbiamo riflettere sulle relazioni di amicizia tra cattolici e metodisti, sul dialogo paziente e perseverante per il quale ci siamo impegnati. Infatti, c’è molto di cui possiamo rendere grazie oggi.

Dal 1967, il nostro dialogo ha affrontato i temi teologici più importanti, come la rivelazione e la fede, la tradizione e l’autorità per insegnare sulla Chiesa. Questi sforzi sono stati schietti nell’affrontare gli ambiti di divergenza. Hanno dimostrato inoltre un considerevole grado di convergenza e sono degni di riflessione e studio. Il nostro dialogo e i numerosi sentieri per i quali i cattolici e i metodisti sono giunti a conoscersi meglio ci hanno permesso di riconoscere insieme alcuni di questi “tesori cristiani di sommo valore”. In alcune occasioni, questo riconoscimento ci ha permesso di parlare con una sola voce per affrontare questioni etiche e sociali in un mondo sempre più secolarizzato.

Per me è stato motivo di incoraggiamento l’iniziativa che dovrebbe portare le Chiese membro del Consiglio Metodista Mondiale ad associarsi alla Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, firmata dalla Chiesa Cattolica e dalla Federazione Mondiale Luterana nel 1999. Nel caso in cui il Consiglio Mondiale Metodista dovesse esprime il suo intento di associarsi alla Dichiarazione Congiunta, ciò contribuirebbe al risanamento e alla riconciliazione che desideriamo ardentemente, e rappresenterebbe un passo significato verso la meta della piena e visibile unità nella fede.

Cari amici, sotto la guida dello Spirito Santo e coscienti della permanente e grande Misericordia di Dio in tutto il mondo, proviamo a incoraggiare un impegno reciproco alla Parola di Dio, alla testimonianza e alla preghiera congiunta. Nel preparare i nostri cuori e le nostre menti ad accogliere il Signore nel periodo d’Avvento, invoco su di voi e su tutti i Metodisti sparsi nel mondo abbondanti benedizioni.

   
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