Al clero, ai religiosi e ai fedeli della diocesi di
Takamatsu
All'inizio di questo nuovo anno vi porgo i miei saluti,
pregando che quest'anno camminiate insieme a me, vostro
Vescovo, per portare "Rinascita e Unità" nella nostra
diocesi.
L'anno scorso, il 13 dicembre 2010, dopo aver ricevuto un
messaggio dalla Segreteria di Stato Vaticana in cui si
chiedeva una discussione sul Cammino Neocatecumenale, mi
sono recato a Roma con altri tre vescovi giapponesi. Ci
aspettavamo di avere un incontro col Santo Padre, col
Segretario di Stato card. Bertone, e col Prefetto della
Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli, card. Dias.
Invece, quando siamo arrivati al nostro alloggio, siamo
stati avvisati che l'incontro si sarebbe tenuto in un
diverso orario e un diverso posto e che eravamo attesi dal
Santo Padre, da cinque cardinali e da un Arcivescovo
(sottosegretario della Segreteria di Stato). Siamo stati
sorpresi di vedere all'incontro anche il vescovo Hirayama,
che è stato di aiuto per la traduzione simultanea. Non
scenderò nei dettagli di ciò di cui si è parlato durante
l'incontro.
Nelle edizioni del 2 e del 16 gennaio 2011 del
Settimanale Cattolico giapponese c'è un articolo riguardante
quell'incontro con informazioni concrete sulle fonti
cattoliche nell'internet da cui si può sapere del contenuto
di quell'incontro.
Alla fine dell'anno scorso e all'inizio di quello
corrente molti sacerdoti e laici della diocesi hanno chiesto
un resoconto dell'incontro a Roma. Mi è stato chiesto quale
sarebbe stata la posizione della diocesi di Takamatsu a
proposito del Cammino Neocatecumenale.
Mi è anche dispiaciuto l'aver ricevuto un appunto sul
fatto che sarebbe stato inammissibile sostenere la posizione
del "non sapere, non essere informato". Nell'internet, sia
in Giappone che in altri paesi, è stata ampiamente diffusa
la notizia che i vescovi giapponesi erano stati convocati a
Roma. Nell'internet si può leggere di come la diocesi
inglese di Clifton vietò tutte le attività del "Cammino", e
della conferenza dei vescovi della Palestina che ha
pubblicato un documento chiedendo al Cammino Neocatecumenale
di autodisciplinarsi nella propria attività.
Recentemente l'arcivescovo di Lingayen-Dagupan nelle
Filippine ha annunciato che sarebbe stata condotta
un'inchiesta sul Cammino Neocatecumenale nella sua
arcidiocesi. Nell'internet si trovano ovunque articoli sul
"Cammino", in italiano, spagnolo e inglese. Ciò che tali
articoli ci fanno capire chiaramente è che i problemi col
Cammino Neocatecumenale non sono esclusivi della diocesi di
Takamatsu e della Chiesa in Giappone. Il mondo intero
attende con attenzione notizie dalla Chiesa in Giappone.
Data la serietà di questa questione, ho deciso di dare un
chiaro resoconto di ciò che sta avvenendo e di spiegarvi la
posizione della nostra diocesi.
Dopo essere rientrati da Roma, il Nunzio Apostolico ha
chiesto di avere un incontro con noi il 23 dicembre. A tale
incontro hanno presenziato l'arcivescovo di Tokyo, mons.
Okada, e tre vescovi. Ci è stato riferito che c'era una
forte possibilità che sarebbe venuto in Giappone un inviato
speciale del Santo Padre. Fino a quel momento, tuttavia, in
relazione alle attività del "Cammino", si decise che ogni
vescovo sarebbe stato libero di procedere liberamente per la
sua diocesi.
All'incontro a Roma i quattro vescovi giapponesi fecero
presente che la questione riguarda le leggi disciplinari
della diocesi e come tale è sotto la giurisdizione
dell'ordinario locale. Facemmo presente anche il fatto che
l'approvazione del Cammino Neocatecumenale da parte di Roma
non implica automaticamente che una diocesi debba
accettarli.
Abbiamo anche ricordato il fatto che chi meglio può
comprendere la situazione di una diocesi è il suo stesso
vescovo e che perciò qualsiasi decisione presa a Roma deve
anzitutto cominciare con una discussione con gli ordinari
locali. Le opinioni dei cardinali presenti all'incontro sono
state tuttavia diverse, e quell'incontro fu più
semplicemente l'espressione dell'opinione di ognuno dei
presenti piuttosto che una discussione. Era chiaro che la
decisione della Conferenza episcopale del Giappone di
sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale era un
grosso problema per il Vaticano, per cui è stato necessario
riflettere su un piano d'azione. In tal senso il Santo Padre
ha detto che era favorevole a mandare un suo inviato
speciale in Giappone.
L'inviato del Vaticano sicuramente verrà nella nostra
diocesi. Se consideriamo l'altro aspetto di tale decisione
(di un inviato speciale), capiamo quanto sia ampia la
spaccatura nella nostra diocesi. Peraltro questa è la
seconda volta che arriva un inviato. Nel 2003 alla nostra
diocesi fu inviato dalla Corea il card. Kim che, dopo la sua
visita, compilò un rapporto dettagliato.
In quel rapporto analizzò la situazione della diocesi e
propose dei metodi per rimediare. Il card. Dias, Prefetto
della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha
detto che l'inviato verrà ad ascoltare le opinioni dei
cristiani della nostra diocesi. Fino ad oggi ho sempre
tentato di affrontare il problema del Cammino
Neocatecumenale nel modo più discreto possibile e senza
pubbliche prese di posizione, aspettandomi che i membri del
Cammino decidessero da soli per l'autodisciplina delle loro
attività. Ma ora che il problema è conosciuto in tutto il
mondo, non posso più attendere.
Ritornato da Roma ho capito di avere il dovere di parlare
ai fedeli della diocesi. Se i fedeli infatti non fossero
informati sulla situazione prima dell'arrivo dell'inviato,
c'è la possibilità che si rifiuterebbero di parlargli o lo
ignorerebbero per non essere stati informati in tempo, per
cui l'inviato lascerebbe la diocesi senza avere una chiara
visione della situazione.
Come vescovo della diocesi di Takamatsu sono giunto alla
seguente conclusione a proposito del problema del Cammino
Neocatecumenale. Questo problema riguarda una chiesa locale,
cioè la diocesi di Takamatsu. Si tratta di un problema che
può essere risolto solo qui in diocesi. Il Santo Padre e i
Prefetti delle Congregazioni sono d'accordo che questo è un
problema della chiesa locale e che è il vescovo a dover
risolverlo.
Non si può permettere ad alcuna organizzazione o
movimento di utilizzare tutto il suo potere per fermare il
Vescovo nel governo della sua diocesi. Per tutti noi è
importante considerare con serietà e gravità gli eventi che
sono avvenuti nella nostra diocesi in questi ultimi
vent'anni e che stanno tuttora avvenendo. Questo non è il
momento di dedicarsi solo all'interesse di un gruppo, ma è
piuttosto l'ora di riflettere in quali modi si può essere di
servizio alla diocesi. Nella nostra diocesi, raccolta
attorno al Vescovo, siamo ad un importante punto di svolta
nella via verso "rinascita ed unità".
La conclusione a cui sono giunto è che finché non avremo
ricevuto i risultati della visita dell'inviato speciale del
Santo Padre, vi chiedo di sospendere tutte le attività del
Cammino Neocatecumenale in diocesi. Questa decisione non
significa che il dialogo è finito: è un'opportunità di
riflessione per tutti noi.
Quando durante un percorso si perde l'orientamento, si
dice sempre che c'è bisogno di ricominciare dal punto di
partenza. Credo che "ADESSO" sia un ottimo momento per noi
per ricominciare dal punto di partenza. Questa decisione non
significa che i membri del Cammino Neocatecumenale siano
esclusi dalla diocesi. Il mio desiderio è che si utilizzi
questo tempo di riflessione per rendere possibile un vero
dialogo. Rispetto i membri del Cammino Neocatecumenale e
spero che prendano parte attiva nelle attività della
diocesi. Spero anche che tutti i fedeli della diocesi
abbiano un ruolo attivo nel percorso triennale che abbiamo
cominciato, allo scopo di rivitalizzare la nostra diocesi.
Non c'è nessuno, in questa diocesi, che sia esentato
dall'avere una parte in questo processo.
20 gennaio 2011
Osamu Mizobe
vescovo della diocesi di Takamatsu
Fonte: UCA News 2011/01/20: "Bishop speaks out on
neo-cats"
Note del traduttore:
- il vescovo giapponese mons. Hirayama, ritiratosi nel
giugno 2000 per sopraggiunti limiti di età, è rettore di
un seminario Redemptoris Mater a Roma.
- il Settimanale Cattolico (Katorikku Shinbun) è la
rivista ufficiale delle diocesi cattoliche giapponesi.
- Union of Catholic Asian News ha precisato che la
traduzione dal giapponese all'inglese è stata fornita ad
UCA-news dallo stesso vescovo Mizobe.