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Intervista card Arinze a Radio Vaticana
È doveroso non lasciar passare inosservata l’intervista che il Cardinale
Arinze ha rilasciato alla Radio Vaticana mercoledì, 15 febbraio 2006 a
proposito della lettera che la Congregazione per il Culto Divino e la
disciplina dei Sacramenti ha inviato al Cammino Neocatecumenale il I
dicembre scorso in merito ad almeno sei prescrizioni da seguire nella
celebrazione dell’Eucarestia.
Come si ricorderà, la
reazione ufficiosa dei Neocatecumenali alla lettera, per bocca del loro
portavoce Giuseppe Gennarini, è stata alquanto confusa.
Un dato è comunque certo: lo stesso Gennarini, replicando all’articolo
apparso sul Giornale nel mese di dicembre 2005 a firma di Andrea Tornelli
(che per primo aveva rivelato il contenuto della lettera in questione),
osservava, protestando, che gli ordini del Sommo Pontefice (impartiti al
Cammino Neocatecumenale mediante il Card. Ainze, prefetto della suddetta
Congregazione Vaticana) erano in realtà un’approvazione.
Sempre Gennarini metteva addirittura in forse l’autenticità della
lettera, aggiungendo che, se anche la lettera fosse autentica, “questo non
cambia la sua natura di instrumentum laboris confidenziale ed
interno”, privo di forza normativa. Ribadiva anche che l’unica norma valida
era” la conferma della prassi liturgica del Cammino da parte del Santo
Padre”.
Nell’intervista alla Radio Vaticana il Cardinale Arinze smentisce
clamorosamente quanto affermato da Gennarini, osservando, in particolare,
che ber ben due anni una commissione mista di incaricati pontifici e di
esponenti del Cammino aveva discusso i contenuti della celebrazione
eucaristica del Cammino e che la materia è stata approfondita anche da ben
“sette cardinali”. Al termine dei due anni dunque la Congregazione per il
culto divino, ritenendo di aver compiuto quanto di propria competenza in
merito, notificava al cammino, per conto del Sommo Pontefice, le
prescrizioni conclusive della Chiesa sulla celebrazione neocatecumenale
della Santa Messa.
Chiarissima ed emblematica in proposito la conclusione dell’intervista nella
quale lo stesso Card.Arinze afferma “Dunque questa lettera è la conclusione
di tutto”.
Non un semplice instrumentum laboris – come affermava Gennarini. Né,
tantomeno, un accademico scambio epistolare più o meno di cortesia tra il
dicastero vaticano e i responsabili del Cammino, bensì una prescrizione
conclusiva vera e propria da parte del dicastero per il Culto Divino, che
evidentemente non si pronuncerà oltre (Cosa che ancora devono fare – dice
Arinze – altri cinque dicasteri responsabili) in merito alla conclusione
dell’experimentum cui sono sottoposti ancora gli Statuti Neocatecumenali.
Ogni commento è superfluo: utile invece riportare integralmente di
seguito l’intervista del Card.Arinze alla Radio Vaticana.
RADIOVATICANA - RADIOGIORNALE
Anno L n. 46 - Testo della trasmissione di mercoledì 15 febbraio 2006
Il Cammino Neocatecumenale e le norme liturgiche sulla celebrazione
dell’Eucaristia: ne parliamo con il cardinale Francis Arinze
IL CAMMINO NEOCATECUMENALE E LE NORME LITURGICHE - Intervista con il
cardinale Francis Arinze -
Il bollettino Notitiae, organo ufficiale della Congregazione per il
Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, nel suo ultimo numero appena
pubblicato, riporta il discorso che Benedetto XVI ha rivolto il 12 gennaio
scorso durante il festoso incontro con il Cammino Neocatecumenale e la
lettera che il Dicastero ha inviato allo stesso Cammino Neocatecumenale, a
nome del Papa, il 1° dicembre scorso. Ascoltiamo in proposito il cardinale
Françis Arinze, prefetto del Dicastero, al microfono di Giovanni Peduto:
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R. – La cosa migliore è di leggere il discorso del Santo Padre. L’abbiamo
riprodotto alla pagina 554-56 del bollettino della Congregazione Notitiae,
nel numero di novembre-dicembre. Io non leggo tutto il discorso ma solo la
parte che affronta la Liturgia. Era un’occasione di gioia: il Santo Padre ha
benedetto le tante famiglie del Cammino Neocatecumenale che erano sul punto
di essere mandate in missione. Tra le altre cose, il Santo Padre ha detto,
ora lo leggo: “L’importanza della Liturgia e in particolare della Santa
Messa nell’evangelizzazione, è stata a più riprese posta in evidenza dai
miei predecessori e la vostra lunga esperienza può bene confermare come la
centralità del mistero di Cristo, celebrato nei riti liturgici, costituisce
una via privilegiata e indispensabile per costruire comunità cristiane vive
e perseveranti”. Il Papa continua: “Proprio per aiutare il cammino
Neocatecumenale, a rendere ancora più incisiva la propria azione
evangelizzatrice in comunione con tutto il popolo di Dio, di recente, la
Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, vi ha
impartito, a mio nome, alcune norme concernenti la celebrazione eucaristica.
Dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio, Giovanni
Paolo II, sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei
libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente
osservate”. Ecco le parole del Santo Padre. Egli ha detto loro: “Tramite
questa Congregazione ho vi ho dato delle direttive; seguitele”.
D. – Ora veniamo al contenuto di queste direttive…
R. – Il 1° dicembre 2005 la nostra Congregazione, al termine di tanti
colloqui per un periodo di almeno 2 anni se non più, ha scritto ai
responsabile del Cammino Neocatecumenale una lettera di due pagine. Io do
soltanto il sommario: “Nella celebrazione della Santa Messa il Cammino
Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa
senza omettere né aggiungere nulla”. Questo è il principio base. Seguire
i libri approvati, non aggiungere e non sottrarre. Tutto il resto è
dettaglio e ci sono sei punti più precisi per rispondere ad alcune richieste
del cammino Neocatecumenale su materie relative alla celebrazione
eucaristica. Primo, sulla celebrazione del sabato sera: la domenica è il
giorno del Signore. Il Santo Padre decide che per il Cammino Neocatecumenale,
almeno una domenica al mese, le loro comunità devono partecipare alla Santa
Messa della Comunità parrocchiale. Per le altre tre settimane, il Cammino
Neocatecumenale in ogni diocesi sia in dialogo con il vescovo diocesano.
Secondo: le ammonizioni previe alle letture si possono fare a condizione che
siano brevi. Anche durante l’omelia, pronunciata sempre dal sacerdote o dal
diacono, si può fare qualche intervento occasionale che sia breve e che non
abbia apparenza di essere l’omelia. Anche questo si può accettare. Poi, per
lo scambio della pace: si concede che il Cammino Neocatecumenale possa
usufruire dell’indulto già concesso, cioè di fare lo scambio della pace
prima dell’offertorio fino ad ulteriori disposizioni. E poi sul modo di
ricevere la Santa Comunione: si dà al Cammino Neocatecumenale un periodo di
transizione, non più di due anni, per passare dal modo invalso nelle loro
comunità di ricevere la Comunione, per esempio, seduti, con l’uso una mensa
addobbata posta al centro della chiesa, invece dell’altare dedicato; passare
da questo al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa
Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso
il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del
Sangue di Cristo. Infine, il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche
le altre preghiere eucaristiche contenute nel messale e non solo la seconda
preghiera eucaristica. La sintesi di tutto questo è che il Cammino, nella
celebrazione della Santa Messa, seguirà i libri liturgici approvati, tenendo
conto delle specificazioni appena pronunciate. Questa è la lettera.
D. – Eminenza da quali esigenze è scaturita questa lettera?
R. – È scaturita da ciò che emergeva dall’esame di questa
Congregazione di come il Cammino Neocatecumenale celebra la Santa Messa da
molti anni, perché dopo l’approvazione dei loro statuti per un periodo di
cinque anni da parte del Pontificio Consiglio per i laici, rimanevano per
gli altri Dicasteri le approvazioni di loro competenza: per la nostra
Congregazione, il campo della liturgia. Per l’esame di questo abbiamo
avuto una commissione mista tra persone nominate dal Cammino Neocatecumenale
e persone nominate dalla nostra Congregazione. Nelle discussione sono emerse
tante pratiche che loro fanno durante la Messa, le quali sono state
esaminate e molte di loro emergevano che non erano secondo i libri
approvati. Questo è il “background”. Il tutto è stato esaminato in molte
sessioni dalla commissione mista per un periodo di due anni o più. E c’è
stata anche una discussione tra sette cardinali della Curia romana per
volere del Santo Padre, i quali hanno esaminato il tutto. Dunque, questa
lettera è la conclusione di tutto.
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