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Lettera ai Vescovi

Carissimi Vescovi, scusate la forma, ma non so come ci si rivolge a un Vescovo,

Da notizie ricavate dalla stampa, so che nei giorni dell'ottava di Pasqua siete stati invitati alla Domus Galileae in terra di Israele, per ascoltare la proposta di Kiko Arguello su come rievangelizzare l'Europa.

Il tema dell'incontro è estremamente interessante, ed è quello che probabilmente sta più a cuore ad ogni cristiano, che vede segni di cedimento della fede sempre più gravi e preoccupanti.

Sapete bene che l'organizzazione di un incontro di questo tipo richiede molti soldi. Vi siete chiesti da dove proviene il denaro che vi ha permesso di fare un viaggio in aereo, di soggiornare all'estero per qualche giorno? Proviene dai neocatecumenali, da famiglie e da giovani che sono continuamente sollecitati a dare soldi in elemosina, anche se le loro entrate sono ridotte.

Avete lasciato le vostre diocesi, avete tralasciato il vostro ruolo di Pastori, perché? Non per andare a visitare e a portare una parola ai vostri missionari.

Siete andati ad ascoltare un Kerygma, si dice: ma non siete voi di Depositari e i custodi DEL KERYGMA? E, poi, siete andati ad ascoltare qualcosa che potevate conoscere anche restando nelle vostre diocesi, informandovi dai parroci e prendendo contatto direttamente con le famiglie in missione della vostra diocesi. Avreste potuto fare tutte le domande che volevate e sapere come operano queste famiglie. E, da loro, tuttavia, non avreste mai scoperto che la "implantatio ecclesiae" che vanno a fare non è altro che la proliferazione del Cammino Neocatecumenale, che si definisce Chiesa cattolica e voi sembrate considerarlo tale, ma forse senza conoscerne fino in fondo gli insegnamenti e le prassi, se non da quello che propagandisticamente vi mostrano.

Credo che sarebbe stato molto meglio se aveste fatto un viaggio per andare a trovare le famiglie missionarie, lì dove vivono, in semplicità, senza troppi intermediari, come siete soliti fare quando visitate le missioni.

Siete andati a lezione da Kiko, e avete rinunciato a fare i Pastori, i Vescovi che vigilano ed insegnano.

Il CNC è una moda, un trend che persuade ed ammalia perché sa di lobby elitaria, perché sembra dare uno scossone alle coscienze affievolite dei credenti e smuove il clima a volte fin troppo stagnante di parrocchie e diocesi, perché mobilita cospicui flussi di denaro. Queste le ragioni del suo successo tra chi di voi è più sensibile a tali argomenti.

Ma è tutto un fumo illusorio, e le testimonianze di tanti che si sono scottati pesantemente con il neocatecumenato, delle macerie che si lascia alle spalle, evidenziano i guasti che provoca sulle persone e nelle famiglie.

Tuttavia, poiché incombe sulle gerarchie vaticane la psicosi dell'islamismo e della perdita di influenza in Europa e nel mondo, una nuova proliferazione di nascite cattoliche viene vista come un rimedio, e la fabbrica di figli neocatecumenale nonostante tutto viene sempre di più adocchiata come un antidoto, in quanto tale accettata senza troppi scrupoli da molti vescovi e cardinali. E non c'è solo questo: c'è un annuncio che sveglia le coscienze, ma poi c'è un insegnamento che le deforma e una liturgia, se così la vogliamo chiamare, che tutto è tranne che la Santa e Divina Liturgia Cattolica, se ancora esiste...

Il CNC vorrebbe accreditarsi come cura contro il tumore della disaffezione e della secolarizzazione del cattolicesimo, ma esso somiglia terribilmente a quelle cure che per un verso non hanno effetti terapeutici sul male e per l'altro contribuiscono ad ammazzare le persone, non senza averle profondamente prostrate e debilitate.

Il CNC non è di certo la soluzione ai mali della Chiesa secolarizzata. È una proposta di rimedio non solo illusoria ed effimera a causa delle conseguenze che provoca, ma anche profondamente distruttiva perché mutagenica e generatrice di disordine rispetto all'integrità della fede cattolica. Ma ciò non sembra per nulla chiaro a voi che siete accorsi al canto delle sirene del capo del neocatecumenato.

Il guaio è che allorquando si prenderà infine coscienza di ciò, saranno stati prodotti abbastanza danni da ottenere l'effetto opposto a quello sperato, oltre a richiedere chissà quanto tempo e risorse per riparare i danni alla Chiesa e alla fede...

Sapete che nel mondo cattolico ci sono milioni di fedeli pesantemente provati dall'esperienza nel cammino, sia avendone fatto esperienza dall'interno che nelle parrocchie occupate e asfissiate e sconcertati da quello che stanno vedendo?

da Trieste 31 marzo, 2008 11:40

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