Come cronaca di inizio settembre, pubblichiamo tre degli odierni interventi
postati sul nostro
Weblog
Caro Mic
Leggevo le tue amare considerazioni, quelle di Emma, di Stephanos, di
Michela, con le quali mi sento pienamente concorde (il mio cuore condivide
la vostra amarezza…)
E mi chiedevo:
Perché accade che oggi ci siano alcuni che si sentono in diritto di
opprimere, bastonare i sottoposti,e altri che devono subire queste
oppressioni, pur essendo disposti all’ubbidienza, e a seguire fedelmente il
Papa e il Magistero? Pare quasi che vengano oppressi proprio in quanto
ubbidienti, come tu giustamente hai rilevato…
Pare che stia accadendo qualcosa che fa apparire paradossale l’applicazione
della Misericordia all’interno della Chiesa, una caricatura della
Misericordia che diventa buonismo, lassismo nei confronti degli iniqui e dei
prepotenti, e oppressione permessa (o approvata!) sulla testa dei miseri e
degli umili: che misericordia è mai questa? A me non sembra quella di Dio,
che è sempre strettamente unita alla sua Giustizia…
Ricordo allora che potrebbe sembrare più giusto, a chi rilegge la storia, un
principe pagano come Giulio Cesare, che nei confronti dei popoli da lui
conquistati applicava questa formula di politica clemente, qualora
riconoscessero l’autorità di Roma:
PARCERE SUBIECTIS ET DEBELLARE SUPERBOS.
Ora invece nella Chiesa pare che tanti (quanti? Dio lo sa…) suoi ministri
facciano il contrario: perdonano i superbi e reprimono e opprimono i
sottomessi!
Vorranno essi essere meno giusti di Giulio Cesare? E le stelle staranno a
guardare? Ma, alla fine, “a Dio non la si fa!” (così constatava il
protagonista de “La cittadella” di Cronin…)
Dico “potrebbe sembrare”, perché questo era il livello massimo della
giustizia – l’equità - a cui poteva arrivare un uomo giusto, prima della
venuta di Cristo.
Gesù infatti, pur essendo l’unico Innocente e Giusto in mezzo all’umanità,
ha dovuto subire la massima ingiustizia:
Il Giusto, l’Innocente, il vero obbediente al Padre viene condannato al
posto degli uomini che in Adamo si erano ribellati, il Signore della Vita
viene messo a morte, incomprensibile mistero d'iniquità:
ecco che da allora Egli stesso ci addita lo scandalo della Croce che siamo
tenuti a seguire, se lo amiamo, (ma già ve ne siete accorti nelle vostre
riflessioni…)
Questo è il Mistero che ci scandalizza sempre, anche quando lo viviamo in
noi stessi e in tutti quelli che riteniamo servi obbedienti del Signore, che
vengono vessati e oppressi, mentre i prepotenti spadroneggiano e sono
rispettati e riveriti…ce ne stupiamo ancora e diciamo amareggiati:
“Possibile?...Possibile…?”
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Sì, Mic, è possibile, perché Dio che ha i suoi imperscrutabili disegni sui
Suoi figli uniti a Gesù nel Corpo Mistico, lo sta permettendo; allora sarà
possibile questo ed altro, (vedi i martiri di Orissa) finché dura questo
Venerdì Santo (scandito, a me sembra, nella cronaca degli eventi ecclesiali,
da quel fatidico 13 giugno 2008, che sancì un fatto per tanti aspetti
iniquo, e un sacerdote, col nick di don Camillo, aggredito e insultato da
vari interlocutori NC, dichiarò tristemente nel blog di Tornielli: “E’
cominciata la Passione per la Chiesa” ed era un venerdì…).
Oggi mi pare che la Chiesa stia vivendo un lungo Sabato Santo, e dobbiamo
viverlo raccolti vicino alla Madre del Signore, Madre nostra e di tutta la
Chiesa, che nella sua vita terrena viveva conservando tutte le profezie e il
Vangelo nel suo cuore ed era piena di Fede, che mai ha vacillato, anche in
quei due giorni in cui il Figlio era morto;
perché Lei credeva che il Signore della Vita non può morire, se non per poco
tempo, come Egli stesso aveva annunciato agli amici! Lei aveva Fede e
Speranza (=certezza delle cose credute) e ce le insegnerà entrambe, ora che
sono più che mai necessarie.
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Così, sentendo Emma che riflette e ragiona e non si dà pace per le troppe
ingiustizie, e dice:
“Misericordia per gli uni, bastone per gli altri.”;
e Mic:
“sono qui che aspetto, soffrendo e pregando…”;
e Michela “le persone che più usano parole come fratellanza,…”,
allora mi ricordo quando Gesù disse, nel discorso della montagna:
"BEATI I QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DELLA GIUSTIZIA, PERCHÉ SARANNO
SAZIATI"
"BEATI I PERSEGUITATI A CAUSA DELLA GIUSTIZIA, PERCHÉ DI ESSI È IL REGNO DEI
CIELI"
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Di fronte a tanta confusione nei semplici e ignari fedeli, disorientamento
di svariate cause, e all’ingiustizia che sembra trionfare e ai servi buoni
che non sanno, pur obbedendo, se otterranno ascolto e giusta mercede…
E ripetendo a me stessa la dolorosa domanda di Mic (perché il Papa non fa
valere l’autorità?), posso solo pensare che i “lupi” temuti da Benedetto XVI
sono più forti e numerosi di quanto noi possiamo immaginare, e sembra che si
debba dire: ”Il Pastore è percosso, e il gregge è disperso…” (Non era Gesù
che annunciava la sua prossima Passione?)
Allora noi ci sentiamo dispersi e presi da sgomento nel rivivere questa
Passione del Corpo Mistico, che sembra non finire mai, ma ricorderemo San
Paolo
Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto:
Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di Colui che
ci ha amati.
(Rm 8, 35-37)
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Cari amici,
per finire…
Siamo servi buoni e fedeli che soffrono per le prepotenze e ingiustizie ?
Bene.
Vediamo che i servi infedeli sono ingiusti e prepotenti verso quelli
obbedienti? Bene.
Sembra che il padrone di casa si sia assentato? Bene…
Bene,…perché sembra che così si stia avverando quella parabola di Gesù sui
servi vigilanti:
(Lc 12,32-48) Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il
suo regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e
la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il
vostro cuore.
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate
simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per
aprirgli subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in
verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà
a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li
troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa
sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non
pensate».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche
per tutti?». Il Signore rispose:
«Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo
della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In
verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo
dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i
servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel
servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e
lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o
agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che,
non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più.»
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Vi ho raccontato i miei timori e le mie speranze, e voi sapete che Cristo,
nostra Speranza, è risorto, HA GIA’ VINTO, anche se per noi la battaglia
continua…
P.S.
Caro Mic,
perdonami l’estensione del post, correggi, fraziona come ritieni giusto…
e se ho detto cose inesatte (probabile…) spero che tutti vorrete
correggermi, per la “cara Veritas”!
E preghiamo ogni giorno per il Papa:
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto. Dominus conservet eum et vivificet
eum et beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum
eius.
Di Sofia 06 settembre, 2008 09:03
Dal mio ultimo intervento e dalle risposte di Mic, Emma, Micaela e
Sofia.....concordo e quoto...e vi ringrazio per il dialogo....^___^
e sulle note di Sofia, circa l'uso del bastone....vi rammento che il Signore
percuote I SUOI, QUELLI CHE AMA MAGGIORMENTE, QUELLI DAI QUALI SI ATTENDE IL
MANTENIMENTO DELLA SANA DOTTRINA IN MEZZO A TANTA ZIZZANIA.....
Pensate a questo: mentre i vescovi in quegli anni permettevano a Kiko di
inventare una messa....ed altri imperversavano con la Teologia della
Liberazione....ed altri ancora iniziavano a seminare le dottrine del
tempo....PADRE PIO VENIVA PERSEGUITATO proprio da molti vescovi ;-) veniva
esiliato e confinato nella sua cella....gli veniva proibito di
confessare....
ai preti più giovani che volevano continuare a dire Messa in latino, VENIVA
LORO VIETATO con la conseguenza che si andò così a formare la FSSPX la quale
all'inizio raccolse proprio un tripudio di successo proprio fra i preti
giovani poiché Paolo VI aveva detto che solo i preti ANZIANI potevano
celebrare in antico....e ancora altri vescovi iniziavano a VIETARE IL
CATECHISMO DI SAN PIO X NELLE PARROCCHIE, iniziando a far infiltrare
catechismi con pensieri modernisti....
a buon intenditor....
Di Caterina 06 settembre, 2008 10:47
Ringrazio, dal profondo del cuore, Sofia per la sua riflessione che serberò
vicino a a me, per rileggerla in quei momenti bui, in cui sento vacillare la
mia fiducia.
Mi aiuterà a gestire la collera che sento salire in me quando non capisco il
comportamento di quei pastori che dovrebbero guidarci in unione con il
Pastore universale, il Successore di Pietro, e che invece ci guidano su vie
parallele, di quei pastori che lasciano il loro gregge nelle mani di chi
pastore non è ma pretende sapere meglio di chiunque la via, il percorso da
seguire.
Grande è la tentazione di andare laddove si conserva come un tesoro la
Tradizione, ma so anche che non mi sentirei in armonia separandomi dal mio
Pastore, il Papa, Benedetto XVI .
Sì, la riflessione di Sofia mi permetterà di prendere una grande
respirazione e la giusta distanza dalle emozioni, talvolta violente, che mi
invadono, quando vedo ciò che sta succedendo nella Chiesa, il 13 giugno, un
grido è salito: non è possibile!
NON È POSSIBILE che un laico imponga il suo rito alla Chiesa, non è
possibile che le sue idee diventino strumento di formazione cattolica.
NON È POSSIBILE che uno strumento di iniziazione e formazione cattolica,
inizi e formi non con e alla Liturgia della Chiesa cattolica ma con un rito
sincretista inventato da un laico .
Ebbene SÌ È POSSIBILE, questo è possibile nella nostra Chiesa oggi, la
disobbedienza legittimata e eretta a strumento di formazione.
Sì dovrò leggere e rileggere il testo di Sofia e respirare molto
profondamente!
Di Emma 06 settembre, 2008 13:15