Due notizie dalla stampa spagnola
Riportiamo da "El
Pais" un articolo dell'11 luglio scorso,
dopo l'incontro del Papa con le famiglie a
Valencia.
Il
giornale spagnolo titola: «Los 'kikos'
exhiben su fuerza». El movimiento Camino
Neocatecumenal muestra su poder de
convocatoria en el mismo escenario que
Benedicto XVI
Abbiamo
tradotto per voi la parte finale, interessante
per un'analisi critica di certi comportamenti
emblematici, che ci consentono di tastare il
polso alla situazione:
[...]
Gli
altri sono movimenti, questo è un cammino, un
cammino di gestazione nel quale Gesù Cristo
si incorpora nella tua vita", dice Jesús
Prado, di Burgos, che è già da
più di 30 anni nel Cammino, "quasi
dall'inizio"
Che
Kiko Argüello andava a fare una esibizione di
forza del suo movimento a Valencia lo
annunciò giovedì scorso il card Alfonso
López Trujillo, presidente del romano
Consiglio Pontificio per la Famiglia, quando
lo presentò come conferenziere nel Congresso
Teologico del V Incontro Mondiale delle
Famiglie. "Due mesi fa, al Consiglio
Pontificio mi son detto che sarebbe venuto a Valencia con 200.000 persone", disse il
prelato.
Il
fondatore del Cammino Neocatecumenale non
deluse gli organizzatori del congresso -
"secondo l'ascolto è venuto accompagnato
da alcuni", ironizzò con soddisfazione
il cardinale nell'ascoltare i reiterati
applausi - né ha fallito ieri, quando il
Papa era già tornato il Vaticano e "lo
kikos" hanno voluto dimostrare che sono
una moltitudine. [Come nella GMG, ad esempio,
e in tutte le altre grandi occasioni,
l'incontro con i fondatori del Cammino segue
di un giorno quello con il Papa e per i
neocatecumenali rappresenta il vero clou
dell'evento -ndR]
Roma
non è sempre entusiasta dei movimenti e delle
nuove comunità, ma sono quelli sempre
presenti nei luoghi in cui il Papa pronuncia i suoi
discorsi. L'esibizione [di Valencia -ndr]
coincide con un momento di difficoltà dal
movimento fondato da Kiko Argüello e Carmen
Hernández nel 1964. Roma li ha avvisati che devono
moderarsi nelle cerimonie neocatecumenali, molto allegre
e 'colorite', con meno apparati liturgici rispetto a quelli
tradizionali, ai quali il Papa Ratzinger
desidera tornare.
Kiko
Argüello aveva 25 anni ed era un pittore di
successo nella borghesia madrilena quando
fondò il suo movimento. Vive a Roma, come i
grandi fondatori.
Riprendiamo da El Mundo. Queste
righe, critiche e decisamente prevenute nei
confronti della Chiesa, danno però una
lettura dei movimenti ma soprattutto del
Cammino neocatecumenale. Purtroppo è anche la
figura del Papa e la realtà della Chiesa ad
uscirne quanto meno in maniera ingiusta oltre
che falsa. Ma
chi vede dal di fuori, enfatizza appunto ciò
che appare... Purtroppo sappiamo che falso non
è ciò che viene detto del cammino NC...
"Il Papa, per lanciare la sua nuova evangelizzazione
e per diffonderla, ha bisogno di truppe
mobilitate ben preparate e numerose. Non può
contare sui gesuiti né sui domenicani né su
altre congregazioni che lottano per liberare
la gente dalla povertà piuttosto che per
parlarle di Cristo. Le sue nuove legioni
sarebbero i movimenti neoconservatori.
Ratzinger traccia il disegno e fissa il
programma dei suoi nuovi guerriglieri. Mentre
l'Opus Dei e i Legionari di Cristo hanno
successo nelle classi alte e nelle élites, i
carismatici, ma soprattutto i neocatecumenali
di Kiko, sono riservati alla gente semplice, il
settore da cui si gioca il futuro dell'Istituzione.
Il suo potere economico è incalcolabile.
Sempre occulto e nell'ombra, il potere del
milione di kikos sparsi per il mondo lo
gestisce la Fondazione Famiglia di Nazaret per
l'Evangelizzazione Itinerante, costituita in
Madrid il 3 novembre 1992 dal card Suquía.
Una fondazione che ha personalità giuridica
propria tanto nell'ambito ecclesiastico che in
quello civile. Secondo i suoi Statuti,
sconosciuti alla maggior parte dei Kikos, il
suo fine è organizzare il movimento e
sostenerlo economicamente, per mezzo della
gestione di "oblazioni, contributi,
donazioni, eredità e lasciti testamentari che
le vengano conferiti dai fedeli delle comunità
neocatecumenali e da altri enti o persone
private". Ciò significa in denaro contante
e sonante quasi 120 milioni di euro annui
"