Momenti significativi della
celebrazione:
Invocazione iniziale
Signore,
rinnova in noi il dono del tuo
Spirito
affinché siamo purificati
nell'acqua del pentimento
e in un sol cuore possiamo
glorificare il tuo nome e proclamare
la tua misericordia.
Apri le nostre menti per comprendere
le Scritture
affinché possano divenire per noi
parole di vita
ed essere luce per i nostri cuori.
Fa' che il tuo Spirito ci riempia
del tuo amore
e ispiri oggi le nostre preghiere
per le nostre sorelle e fratelli,
affinché sia ristabilita l'unità
della nostra Chiesa.
Te lo chiediamo per Gesù Cristo,
tuo Figlio, che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo. Nei
secoli dei secoli.
Amen.
Giovanni 3,
1-8
C'era tra i farisei un uomo chiamato
Nicodemo, un capo dei Giudei. Egli
andò da Gesù, di notte e gli
disse:"Rabbì, sappiamo che sei
un maestro venuto da Dio; nessuno
infatti può fare i segni che tu
fai, se Dio non è con lui."
Gli rispose Gesù: "In verità,
in verità ti dico: se uno non
rinasce dall'alto, non può vedere
il Regno di Dio" Gli disse
Nicodemo: "Come può un uomo
nascere quando è vecchio? Può
forse entrare una seconda volta nel
grembo di sua madre e
rinascer?" Gli rispose Gesù:"
In verità, in verità ti dico, se
uno non nasce da acqua e da Spirito,
non può entrare nel regno di Dio.
"Quel che è nato dalla carne
è carne e quel che è nato dallo
Spirito è Spirito. Non ti
meravigliare se t'ho detto: dovete
rinascere dall'alto. Il vento soffia
dove vuole e ne senti la voce, ma
non sai di dove viene e dove av:
così è di chiunque è nato dallo
Spirito". Replicò Nicodemo:
"Come può accadere
questo?" Gli rispose Gesù:
" Tu sei maestro in Israele e
non sai queste cose? In verità, in
verità ti dico, noi parliamo di
quello che sappiamo e testimoniamo
quel che abbiamo veduto; ma voi non
accogliete la nostra testimonianza.
Se vi ho parlato di cose della terra
e non credete, come crederete se vi
parlerò di cose del cielo? Eppure
mai nessuno è salito al cielo,
fuorché il Figlio dell'uomo che è
disceso dal cielo. E come
Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell'uomo,
perché chiunque crede in lui abbia
la vita eterna"
Omelia
del Pastore Daniele Garrone [*]
Le frasi di
questo evangelo rappresentano una
sintesi essenziale dell'intero
messaggio di Cristo. Esse sono così
dense, che potremmo stare ore a
scrutarne i significati; ma io
voglio soffermarmi su alcuni punti.
Il vento soffia, cioè lo
Spirito di Dio è all'opera,
misteriosamente, impercettibilmente,
ma efficacemente. Questo è
l'evangelo. E come percepiamo il
vento, e ne sentiamo la voce, anche
se non sappiamo da dove viene, così
possiamo percepire i cambiamenti
prodotti dall'opera dello Spirito.
Se il vento non soffiasse, se lo
Spirito di Dio non agisse, la carne
- che non è quel che alcuni, in
maniera riduttiva, intendono come
sesso; ma tutta la nostra realtà
umana - e lo Spirito, cioè Dio,
rimarrebbero contrapposti (pneuma
contra sarx), senza incontrarsi
mai.
Persino la teologia, la preghiera,
il culto rimarrebbero illusione. Ma
il vento soffia, lo Spirito agisce,
nel mondo della carne, e vi suscita
le sue creature. Il mondo non è
destinato alla dissoluzione della
carne, ma alla vita nuova e alla
redenzione.
Ciò che è impensabile, impossibile
a partire dalla carne, diventa
realtà grazie all'azione di Dio.
Questo, che è un miracolo, è
definito qui "nuova
nascita", "nascita da
alto" "nascere da Spirito
(e da acqua, forse un posteriore
collegamento con il
Battesimo)". Si tratta di un
concetto radicale: con la nascita
comincia qualcosa di nuovo, che
prima non c'era. Non
cambiamento, ma nuova vita, nuova
creazione. Nuovo inizio, una vera e
propria rifondazione. Non
miglioramento (per questo basta
l'educazione). Non evoluzione. Non
accettazione di come si è (per
questo bastano la filosofia e uno
psicologo). On est ce qu'on naît
dice un proverbio francese.
Lo Spirito crea qualcosa di
assolutamente nuovo: non si tratta
di migliorare o riformare o di
ripetere il vecchio (Nicodemo parla
di rientrare nel ventre della
madre...). Questa nuova nascita è
"dall'alto", "dallo
Spirito". L'uomo non può
neanche darsi la vita, figuriamoci
rinascere... Riceviamo, subiamo, la
vita; tanto più la nuova
vita.
Siamo liberati dalla rassegnazione o
dall'illusione, perché il vento
soffia. Ciò che è impossibile a
noi, per quanta volontà, forza,
impegno possiamo metterci, è
possibile dall'alto, per opera di
Dio. Ciò che è irrealizzabile
dalla carne diventa reale nella
carne per l'azione di Dio. Non
l'illusione dei nostri sforzi o la
rassegnazione della nostra
impotenza, ma la scoperta che Dio è
all'opera, per noi, nella realtà
della nostra carne.
Questo evangelo è il fondamento
della nostra realtà individuale ed
ecclesiale. Ma è anche il
fondamento dell'ecumenismo. Il vento
che soffia e fa nascere nuove
realtà è il vero motore
dell'ecumenismo, non la nostra buona
disposizione d'animo. Il vento
soffia dove vuole, supera le
barriere, anche quelle tra le
confessioni. Il vento soffia anche
al di là delle chiese, tanto più
tra le chiese.
Non ci viene detto come abbia
reagito alla fine Nicodemo. E noi,
come reagiremo? Ci sottrarremo al
soffio del vento che fa nascere di
nuvo anche le chiese divise, in
vista della nuova creazione del
mondo intero?
Vieni Santo
Spirito, vento silenzioso e
invisibile, ma travolgente, a
compiere la tua opera creatrice tra
noi e in noi.
[*]
Della Facoltà Valdese di Roma.
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