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Ancora violenze in Terra Santa. La voce della Chiesa

[Le parole del Papa all'Angelus del 28 dicembre]

Mentre proseguono i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, la Chiesa fa sentire la sua voce. Per padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, "l'odio crescerà ancora e le speranze di pace torneranno ad allontanarsi". "Certamente, sarà un colpo durissimo per Hamas. Allo stesso tempo è assai probabile che anche le vittime innocenti non mancheranno, anzi saranno numerose".

"Per quanto atteso", continua padre Lombardi, l'attacco israeliano, "impressiona per le sue proporzioni e per il numero delle vittime".

Sulla vicenda è intervenuto anche padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra santa, ai microfoni di Radio Vaticana. ''Questo raid, che temiamo sia solo l'inizio, - osserva il francescano - era da lungo tempo annunciato da Israele. Siamo in campagna elettorale e tutti devono mostrare i muscoli. Le provocazioni di Hamas anche erano evidenti. Purtroppo, siamo dentro ad un copione già scritto e visto molte volte''. ''Temiamo di essere di fronte ad una escalation. Temiamo. Ma - aggiunge - speriamo che il buon senso prevalga.

''Siamo disarmati di fronte a queste immagini e a queste situazioni. - spiega padre Pizzaballa - Da un lato, sì, c'era continuamente questo stillicidio creato dal governo di Hamas; dall'altro lato, anche questa violenza così inusitata, così eccessiva Siamo senza parole, ancora una volta, di fronte a situazioni così difficili che speriamo che prevalga il buon senso e che qualcuno riesca a mediare tra le parti. Per spezzare il circolo vizioso della violenza che genera violenza, afferma Pizzaballa, la soluzione può venire "solo con una forte politica capace di una grande lungimiranza".

E ''la comunità internazionale ha un ruolo importante: deve fare pressione su tutte e due le parti. Spero - si augura il religioso - che intervenga con forza e con energia quanto prima. Certamente la pace non verrà presto e non verrà in maniera semplice: richiede uno sforzo unanime di tutti, comprese anche le autorità religiose, che richiederà tempo, educazione e lunga pazienza. Però, bisogna incominciare subito con questi sforzi, sicuramente''.
[Fonte: AsiaNews 28 dicembre 2008]



Il Papa all'Angelus del 28 dicembre:

Oggi Benedetto XVI ha lanciato un appello per il cessate il fuoco a Gaza  in entrambe le direzioni e, per fermare questo Natale macchiato di sangue nella terra dove è nato Gesù. Ecco le sue parole: La Terrasanta, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi – come dicevo due giorni fa nel messaggio Urbi et Orbi – alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni e a Lui, a Maria e Giuseppe, diciamo: “O famiglia di Nazareth, esperta del soffrire, dona al mondo la pace”. Donala oggi soprattutto alla Terrasanta!

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