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Le
Chiese d’Oriente iniziano l'Ufficio mariano della Paraclisis, rito antico di
supplice invocazione alla madre di Dio. A Roma celebrazioni con canti bizantini
da oggi al 14 agosto, nella Basiclica di S Maria in Via Lata
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Intervista di padre Ermanno Toniolo a Radio Vaticana
Inizia
oggi, 1 agosto, il periodo di preghiere e di digiuno delle Chiese orientali, cattoliche e
ortodosse in vista della festa della Dormizione di Maria. A Roma, alle 21:30 di
ogni giorno fino al 14 agosto si
svolgeranno a celebrazioni nella Basilica di Santa Maria in Via Lata, con
preghiere e canti bizantini tradotti in lingua italiana.
Sono ormai trent’anni che la
Quindicina dell’Assunta e la Paraclisis, il rito di supplice invocazione alla
Madonna al quale Giovanni Paolo II ha concesso l’indulgenza plenaria, si
celebrano a Roma. Sulle iniziative in preparazione alla festa della Dormizione
di Maria parla padre Ermanno Toniolo,
dell’Ordine dei Servi di Maria:
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R.
– Sono molte le iniziative, soprattutto in Oriente. Ma anche a Roma è giusto
che ci sia almeno un posto dove, in comunione con l’Oriente e quasi respirando
con due polmoni, ci si possa preparare alla festa della Dormizione e
dell’Assunzione della Vergine Maria. Perciò abbiamo preparato la quindicina
dell’Assunta con testi orientali, nel cuore di Roma, accanto a Piazza Venezia.
D.
– L’evento della Dormizione di Maria è considerato dalla Chiesa bizantina
la Pasqua della Madre di Dio…
R.
– I 14 giorni che precedono l’Assunta si chiamano “la piccola
Quaresima”, in sintonia con la grande Quaresima che precede la Pasqua di
Cristo. Quindi, agosto, il mese mariano per antonomasia della Chiesa bizantina e
delle Chiese orientali, è diventato anche un periodo di preparazione pasquale
alla ‘Pasqua’ della Madre di Dio che ricorre il 15 di agosto, quando si
celebra congiuntamente la sua Dormizione e la sua Glorificazione celeste.
D.
– Nell’anno dell’Eucaristia, Maria Assunta in Cielo diventa la memoria
realizzata di quelle meraviglie di Dio che la Chiesa fa presente quotidianamente
nel sacrificio eucaristico…
R.
– Si può dire che l’immagine di Maria come donna eucaristica, che ha
tracciato Papa Giovanni Paolo II, è un’immagine che insieme prende tutto
l’evento mariano, dall’Annunciazione alla Croce all’ultima escatologia.
L’Eucaristia porta il germe dell’immortalità, dell’incorruttibilità che
abbiamo dentro di noi. Siamo, dunque, davanti non soltanto all’oggi, ma anche
al grande domani che tutti sogniamo. Siamo davanti ad un domani che Dio sogna
per noi, perché lo ha preparato. Maria ne è l’anticipo.
D.
– La Vergine è in particolare segno e realizzazione compiuta di quei cieli
nuovi e di quella terra nuova di cui l’Eucaristia è sorgente…
R.
– Perché innanzitutto lei è la realizzazione completa, cioè è la creatura
fatta ad immagine e somiglianza di Dio, portata alla sua perfezione ultima che
nessuno potrà mai raggiungere. Dio si è vestito delle sue carni e del suo
sangue e quindi, splende come segno, insieme di speranza e di consolazione.
Vorrei soltanto dire: partecipate, fate una celebrazione di preparazione, perché
veramente la Pasqua di Maria diventi un segno distintivo di fede. Del resto, se
questi testi orientali possono essere utilizzati è anche perché il nostro Papa
Benedetto XVI sogna l’unità delle Chiese d’Oriente.
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