Aveva avuto contatti anche con
Zacarias Moussaoui, il cosiddetto '20esimo attentatore' dell'11
settembre.
Di doppia nazionalità palestinese e Giordana, Qatada è
stato condannato in contumacia all'ergastolo in Giordania per
coinvolgimento in attacchi terroristici nel Paese nel 1998. Quando
la polizia aveva condotto un raid nella sua casa nel febbraio del
2001, aveva trovato 170mila sterline in contanti e una busta
contenente 850 sterline indirizzata ai "mujahedin in Cecenia".
Qatada era fuggito dalla Gran Bretagna nel dicembre del 2001 alla
vigilia dell'entrata in vigore delle leggi anti-terrorismo che
avrebbero conferito alle forze dell'ordine il potere di tenerlo in
custodia senza processo ed era rimasto latitante fino all'ottobre
del 2002, quando fu arrestato e incarcerato senza processo nella
prigione di massima sicurezza di Belmarsh. Nel marzo di quest'anno
Qatada era stato rilasciato e sottoposto a 'ordini di controllo' che
ne limitavano i movimenti e il contatto con altre persone. L'uomo,
padre di cinque figli, arrivò nel Regno Unito nel 1993 con un falso
passaporto saudita e fece richiesta di asilo per sé, la moglie e i
figli. Nel 1994 ottenne lo status di rifugiato e gli venne concesso
un permesso di residenza in Gran Bretagna fino al 1998, quando fece
richiesta per un permesso di soggiorno permanente. La sua richiesta
era ancora in attesa di risposta quando nel 2001, con l'entrata in
vigore delle nuove leggi antiterrorismo, fu emesso l'ordine di
cattura.
Abu Hamza al Masri - Abu Hamza, battezzato dalla stampa
britannica come "il più radicale degli islamici", è uno
dei prigionieri del carcere di Belmarsh, dove il suo processo - con
16 capi d'accusa, dal coinvolgimento in atti di terrorismo
all'incitamento all'odio razziale e religioso - è stato rinviato
fino al 2006. Nato 45 anni fa ad Alessandria d'Egitto da una
famiglia borghese, in Gran Bretagna dal 1979 per diventare ingegnere
civile, ha studiato a Brighton e nel 1981 si è sposato -
divorziando dopo cinque anni - con Valerie Fleming, ottenendo grazie
al matrimonio la cittadinanza britannica: sono questi i principali
dati biografici di Mustafa Kamel Mustafa, meglio conosciuto come Abu
Hamza al-Masri.
Celebre per i suoi discorsi "incendiari e fortemente
politici", come sono stati giudicati dalle autorità
britanniche - all'indomani del 11 settembre 2001 definì Osama bin
Laden "una brava persona" e "martiri" i
terroristi coinvolti nell'attentato. Negli anni 80 Hamza si recò in
Afghanistan dove i ribelli combattevano per la liberazione del paese
dall'occupazione sovietica. In quella circostanza lo scoppio di una
mina lo mutilò, privandolo dell'occhio sinistro e di una mano. Nel
1999 Scotland Yard decise di aprire un fascicolo sulle attività
dell'integralista islamico e lo interrogò per diversi giorni prima
di rilasciarlo senza contestargli alcuna accusa. Nel frattempo le
autorità dello Yemen ne avevano chiesto l'estradizione per il
presunto coinvolgimento in piani terroristici.
Omar Bakri - Arrestato a Beirut, il libanese di origine
siriana Omar Bakri che da poco aveva lasciato la Gran Bretagna dove
viveva dal 1985, ma voleva farvi ritorno il mese prossimo per
sottoporsi a una operazione al cuore. Leader spirituale del gruppo
estremista al-Muhajirun, scioltosi lo scorso ottobre, Bakri è
celebre per i suoi discorsi estremisti e per aver definito gli
attentatori del 11 settembre "i magnifici 19". In un
sermone diffuso su Internet, il religioso aveva inoltre dichiarato
che i musulmani hanno "l'obbligo" di unirsi ai Mujahedin e
aveva dato il suo sostegno a Osama bin Laden. Lo scorso mese aveva
dichiarato che la colpa degli attentati di Londra era dei britannici
che avevano votato di nuovo per Tony Blair, nonostante la sua
decisione di invadere l'Iraq.
Abu Izzadin e Abu Uzair - Insieme a Bakri, Abu Izzadin e
Abu Uzair sono stati indicati nei giorni scorsi dal governo
britannico come gli estremisti ai quali ipotizzava di applicare
l'accusa di tradimento. Abu Uzair, ex membro del gruppo al-Muhajirun
e ora membro della organizzazione originata da esso, la Saviour Sect
(la setta dei salvatori) ha dichiarato di recente che gli attacchi
del 11 settembre sono stati 'magnifici". Abu Izzadin, portavoce
del gruppo al-Ghurabaa aveva dichiarato che gli attacchi del 7
luglio erano opera di mujahedin e che sarebbero serviti "a
svegliare" i britannici.
Fonte: Ansa