Il card. Arinze ai presidenti
delle Conferenze episcopali:
La traduzione "per tutti" va cambiata in "per molti"
Lettera della Congregazione per il Culto Divino sulla traduzione di "pro
multis" nella Consacrazione del Calice
Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum
Prot. N. 467/05/L
Roma, 17 Ottobre 2006
Eminenza / Eccellenza,
Nel mese di luglio del 2005 questa Congregazione per il Culto Divino e la
Disciplina dei Sacramenti, d'accordo con la Congregazione per la Dottrina
della Fede, ha scritto a tutti i presidenti delle conferenze episcopali per
chiedere il loro parere autorizzato sulla traduzione nelle diverse lingue
nazionali dell'espressione pro multis nella formula della consacrazione del
prezioso Sangue durante la celebrazione della santa Messa (rif. Prot. N.
467/05/L del 9 luglio 2005).
Le risposte ricevute dalle conferenze episcopali sono state studiate dalle
due Congregazioni e un rapporto è stato inviato al Santo Padre. Secondo le
sue direttive, questa Congregazione scrive ora a Vostra Eminenza / Vostra
Eccellenza nei termini seguenti:
- Un testo corrispondente alle parole pro multis, tramandato dalla Chiesa,
costituisce la formula che è stata in uso nel rito romano in latino fin dai
primi secoli. Negli ultimi trent'anni, più o meno, alcuni testi approvati in
lingua moderna hanno riportato la traduzione interpretativa "for all", "per
tutti", o equivalente.
- Non vi è alcun dubbio sulla validità delle messe celebrate con l'uso di
una formula debitamente approvata contenente una formula equivalente a "per
tutti", come già ha dichiarato la Congregazione per la Dottrina della Fede (cfr.
Sacra Congregatio pro Doctrina Fidei, Declaratio de sensu tribuendo
adprobationi versionum formularum sacramentalium, 25 Ianuarii 1974, AAS 66
[1974], 661). Effettivamente, la formula "per tutti" corrisponderebbe
indubbiamente a un'interpretazione corretta dell'intenzione del Signore
espressa nel testo. È un dogma di fede che Cristo è morto sulla Croce per
tutti gli uomini e le donne (cfr. Gv 11,52; 2Cor 5,14-15; Tit 2,11; 1Gv
2,2).
- Ci sono, tuttavia, molti argomenti a favore di una traduzione più precisa
della formula tradizionale pro multis:
- I Vangeli Sinottici (Mt 26,28; Mc 14,24) fanno specifico riferimento ai
"molti" (polloi) per i quali il Signore offre il sacrificio, e questa
espressione è stata messa in risalto da alcuni esegeti in relazione alle
parole del profeta Isaia (53,11-12). Sarebbe stato del tutto possibile nei
testi evangelici dire "per tutti" (per esempio, cfr. Lc 12,41); invece, la
formula data nel racconto dell'istituzione è "per molti", e queste parole
sono state tradotte fedelmente così nella maggior parte delle versioni
bibliche moderne.
- Il rito romano in latino ha sempre detto pro multis e mai
pro omnibus
nella consacrazione del calice.
- Le anafore dei vari riti orientali, in greco, in siriaco, in armeno,
nelle lingue slave, ecc., contengono l'equivalente verbale del latino pro multis nelle loro rispettive lingue.
- "Per molti" è una traduzione fedele di pro multis, mentre "per tutti" è
piuttosto una spiegazione del tipo che appartiene propriamente alla
catechesi.
- L'espressione "per molti", pur restando aperta all'inclusione di ogni
persona umana, riflette inoltre il fatto che questa salvezza non è
determinata in modo meccanico, senza la volontà o la partecipazione
dell’uomo. Il credente, invece, è invitato ad accettare nella fede il dono
che gli è offerto e a ricevere la vita soprannaturale data a coloro che
partecipano a questo mistero, vivendolo nella propria vita in modo da essere
annoverato fra "i molti" cui il testo fa riferimento.
- In conformità con l’istruzione Liturgiam authenticam, dovrebbe essere
fatto uno sforzo per essere più fedeli ai testi latini delle edizioni
tipiche.
Le Conferenze episcopali di quei paesi in cui la formula "per tutti" o il
relativo equivalente è attualmente in uso sono quindi invitate a
intraprendere la catechesi necessaria ai fedeli su questa materia nei
prossimi uno o due anni per prepararli all'introduzione di una traduzione
precisa in lingua nazionale della formula pro multis (per esempio, "for many",
"per molti", ecc.) nella prossima traduzione del Messale Romano che i
vescovi e la Santa Sede approveranno per l’uso in quei paesi.
Con l'espressione della mia alta stima e rispetto, rimango della Vostra
Eminenza / Vostra Eccellenza
devotissimo in Cristo
+ Card. Francis Arinze, Prefetto