F.BALLABIO – B. SALVARANI, a cura, 
Religioni in Italia. Il nuovo pluralismo religioso, 
EMI, Bologna 2001, pp.187, € 12,36


È ormai sotto gli occhi di tutti che anche in Italia si sta verificando un fenomeno ben conosciuto in molti parsi europei: la presenza sulla scena sociale di svariate confessioni religiose, fino a costituire un vero e proprio “mosaico della fede”. Si tratta di un fenomeno – quello del trapasso dalla stagione della religione degli italiani al tempo dell’Italia delle religioni - che ci sta trovando impreparati, incapaci di coglierne la reale portata e, assai spesso, timorosi degli effetti che esso può produrre, soprattutto perché non ne conosciamo i caratteri, le dimensioni, le prospettive.

“Religioni in Italia” si propone di fornire una prima mappa di questa nuova Italia multireligiosa, presentando una serie di saggi dedicati ai principali protagonisti in campo, dall’ebraismo al protestantesimo, dall’ortodossia all’islam fino alle religioni orientali. Per la prima volta, non si parla qui dell’ebraismo o dell’islam “in generale”, ma delle modalità con cui tali fedi si sono impiantate nel nostro paese; della loro storia, delle persone, dei luoghi e dei centri in cui si stanno sviluppando, con le note e i rimandi più opportuni. Si è scelto di farlo adottando un registro divulgativo e insieme approfondito, cercando di coniugare il taglio sociologico con quello squisitamente teologico, pensando ad un pubblico culturalmente interessato anche se non “addetto ai lavori”.

Per di più, sono gli stessi protagonisti in prima persona che, in una serie di articolate interviste, dicono la loro sulla nuova situazione creatasi, sui problemi tuttora aperti e sulle speranze di un dialogo ecumenico e interreligioso sincero quanto fruttuoso: Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche in Italia, Paolo Naso, direttore della rivista “Confronti” e della rubrica televisiva “Protestantesimo”, Traian Valdman, sacerdote e teologo ortodosso, Ali F.Schutz, direttore del “Fondaco dei Mori”, e Elsa Bianco, già presidentessa dell’Unione Buddhista Italiana.

Conclude il volume un lungo articolo di don Gianfranco Bottoni, responsabile diocesano per l’ecumenismo e il dialogo di Milano, dedicato al rapporto fra il cristianesimo e il pluralismo religioso, che fornisce una vera e propria chiave di lettura dell’intero testo: questo nuovo tempo può risultare, se lo vorremo, un autentico “kairòs” di straordinaria portata, un’occasione eccezionale di incontro col “volto dell’altro” e di reciproco arricchimento spirituale.

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