L’inizio delle Sister in islam risale al periodo in cui in Malaysia si stava discutendo una legge sulla
violenza domestica. Il gruppo si scontrò con il Pusat Islam (gruppo conservatore islamico) che sosteneva il
diritto di un uomo di picchiare la propria moglie. Nel contesto della campagna contro la violenza domestica le Sister
in islam pubblicarono un volume dal titolo significativo: “È permesso agli uomini musulmani picchiare le loro
mogli? “.
In seguitò Jacqueline si interessò di poligamia e diritto matrimoniale, arrivando a scoprire che il Corano dà
all’uomo la possibilità di sposare più di una donna a ben precise condizioni: infatti il versetto del Corano in cui
si parla di poligamia afferma che “se un uomo non può essere equo con le sue mogli, deve sposare solo una donna”.
“Allora la questione della poligamia non tocca solo la religione, ma tutto il processo d’interpretazione del
Corano” sostiene Jacqueline. “Come è stato possibile che noi non fossimo a conoscenza di questo versetto coranico,
nonostante cinque anni di scuola religiosa?” si chiede Jacqueline. “Come è possibile che io abbia pensato per molto
tempo che avere 4 mogli fosse un diritto dell’uomo, senza sapere che in verità Dio ha detto di sposare una sola
moglie se si è nel timore di essere ingiusti con le altre?”.
Circa il presente dibattito se la Malaysia debba o meno essere considerata uno Stato islamico, Jacqueline è chiara:
“Noi non siamo uno stato islamico. Non penso che dovremmo essere ideologicamente uno stato islamico, ma un paese
fondato sui principi di giustizia”.
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[Fonte: AsiaNews del 6 novembre 2004]
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