SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI
18-25 GENNAIO 201
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"Uniti nell'insegnamento degli Apostoli, nella spezzare il pane e nella preghiera"

(Atti 2, 42)
 
 La "Chiesa Madre" di Gerusalemme, con la sua grande diversità, offre alla nostra riflessione il tema tratto dagli Atti degli Apostoli: "Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme" (At 2, 42).

I testi del materiale per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che sono stati preparati dal gruppo locale, enfatizzano l'urgenza della preghiera di Gesù per l'unità: "che tutti siano una cosa sola [...] così il mondo crederà" (Gv 17, 21). L'unità è rappresentata dagli aspetti essenziali che sono citati nel testo chiave della Settimana: l'insegnamento degli apostoli, il radunarsi in comunione o koinonia, lo spezzare il pane e la preghiera. Questi elementi costituiscono un marchio di autenticità che dalla prima comunità – radunata il giorno di Pentecoste e inviata poi in tutto il mondo per condividere la morte salvifica e la resurrezione di Gesù, offerta liberamente a tutti – si trasmette come "continuità nell'apostolicità" in tutte le comunità nate da essa.

Nel 2010 abbiamo commemorato i grandi movimenti missionari della cristianità, con la celebrazione del centenario della Conferenza missionaria internazionale. In questo anno 2011 le chiese di Gerusalemme ci invitano a meditare su quella prima grande attività missionaria, per cui il cuore dell'attività dei seguaci di Gesù non si rivelò nell'"andare fuori" ma nel "riunirsi dentro". Essi furono chiamati a contemplare ciò che era il fulcro della loro fede, esemplificato nel modo in cui gli apostoli sprigionarono la forza delle parole e delle azioni di Gesù e come queste furono espresse nel loro insegnamento, e nel modo in cui essi vivevano e celebravano ciò che fu compreso come l'essenza dell'essere un discepolo di Cristo.

Al cuore dell'evento di Pentecoste esemplificato in Atti 2, vi è un "capovolgimento dall'interno verso l'esterno" dell'esperienza del mondo fino a quel momento. La divisione creata dall'esperienza della torre di Babele dove i popoli furono dispersi dalla confusione delle loro lingue, è superata dal dono dello Spirito Santo che rende comprensibile il messaggio degli apostoli nei vari idiomi, ma ancor più, la divisione è superata dall'unico linguaggio parlato e messo in pratica da Gesù, il linguaggio dell'amore, parlato e compreso da tutti. La preghiera di Gesù alla vigilia della sua morte è per l'unità di coloro che credono in lui, ed è, inoltre, una riflessione sulle sue stesse parole: "da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri" (Gv 13, 35).

L'amore di cui Cristo ha parlato è un amore di umile servizio gli uni agli altri. Radicalmente legato alla Parola di Dio fatta carne, questo servire è un servire alla verità della salvezza offerta da Dio ad ogni persona. Ecco perché le chiese di Gerusalemme ci ricordano l'esortazione di Paolo a vivere da riconciliati, che significa da redenti e uniti a Dio e, perciò, gli uni agli altri. Questa riconciliazione deve essere vissuta quale shalom di Dio, che, attraverso ciascuna delle nostre comunità, viene offerta al mondo. Di fronte alla precaria situazione dei cristiani in questa parte del mondo, c'è un urgente bisogno di preghiera per l'unità durante tutto l'anno che viene. Questa unità non è uniformità, ma una vita vissuta in modo autenticamente cristiano che diventa una sinfonia di diversità perché l'unico Spirito continua a comporre la partitura della lode a Dio.

Invitiamo tutti i cristiani in Italia ad unire le loro voci nella lode a Dio Trinità elevando la loro preghiera per l'unità dei cristiani in tutto il mondo, ma soprattutto nella nostra terra. Noi, come quei primi cristiani, abbiamo bisogno di continuare a pregare insieme per il dono dell'unità, che dà grande speranza al mondo, per la pacifica convivenza dei popoli e la pace nell'universo; così facendo anche noi saremo trasformati da questa preghiera, e a mano a mano ciò per cui preghiamo si realizzerà nel nostro stesso essere. Saremo rafforzati da questa preghiera e mossi ad incarnare la pace che sgorga da essa.

Come responsabili di comunità cristiane qui in Italia, affidiamo a ciascuno di voi individualmente e collettivamente, la partecipazione alla preghiera dell'unità per i cristiani durante tutto l'anno, cosicché la nostra testimonianza possa, come quella dei primi cristiani, essere visibile e costituire un modo di essere obbedienti alla preghiera di Gesù "che tutti siano una cosa sola" (Gv 17, 21).
 

Chiesa Cattolica


 

Mansueto Bianchi
Vescovo di Pistoia
Presidente Commissione Episcopale CEI per l'Ecumenismo e il Dialogo

Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia


 
Pastore Massimo Aquilante
Presidente

Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e di Malta
ed Esarcato per l'Europa meridionale


 
Gennadios Zervos
Arcivescovo-Metropolita Ortodosso d’Italia
e di Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale

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