"
Voi sarete testimoni di tutto ciò "
(Luca 24, 48)
Nel secolo scorso
il cammino di riconciliazione fra i cristiani ha
assunto diverse forme. L’ecumenismo spirituale
ha mostrato quanto sia importante la preghiera
per l’unità dei cristiani. Grandi energie sono
state profuse nella ricerca teologica che ha
raggiunto significativi accordi. La cooperazione
pratica fra le chiese nel campo sociale ha dato
vita a iniziative fruttuose. Accanto a questi
importanti traguardi, la questione della
missione ha rivestito un ruolo particolare. È
infatti generalmente riconosciuto che il 1910,
data della Conferenza missionaria internazionale
di Edimburgo, ha segnato l’inizio ufficiale del
Movimento ecumenico moderno.
Missione e Unità
Non per tutti è immediato il legame fra
coinvolgimento missionario e desiderio di unità
fra i cristiani. È proprio vero che l’impegno
missionario della chiesa debba andare mano nella
mano con l’impegno ecumenico? A motivo del
battesimo siamo già un solo corpo e siamo
chiamati a vivere in comunione. Dio ci ha creati
fratelli e sorelle in Cristo. Non è forse questa
la fondamentale testimonianza a cui siamo
chiamati?
Dal punto di vista storico, il fatto che i
missionari siano stati i primi a percepire il
problema dell’unità, ha motivi pratici, spesso
dovuti solo ad evitare un’inutile competizione
di fronte alle enormi necessità materiali e
umane. Il territorio da evangelizzare era diviso
e occasionalmente si tentava di andare oltre la
semplice realizzazione di attività parallele,
per favorire qualche progetto comune. Missionari
di diverse chiese, ad esempio, mettevano insieme
le proprie risorse per intraprendere una nuova
traduzione della Bibbia, e proprio da questa
cooperazione nel servizio alla parola, scaturì
una riflessione sulle divisioni fra cristiani.
Senza negare le rivalità esistenti fra i
missionari inviati dalle diverse chiese, si deve
tuttavia riconoscere che i primi inviati in
missione, furono anche i primi a riconoscere la
tragedia della divisione, proprio fra cristiani.
L’Europa si era forse abituata alle divisioni
fra le chiese, ma lo scandalo della divisione si
rivelò terribile ai missionari che annunciavano
il vangelo a persone che non avevano mai
conosciuto nulla di Cristo fino ad allora.
Naturalmente le varie divisioni fra le chiese,
che avevano segnato la storia del cristianesimo,
erano sì motivate da questioni teologiche, ma
erano anche riconducibili al contesto (storico,
politico, intellettuale) che ne aveva
accompagnato l’origine. Era giustificabile
propagare queste divisioni a popoli che stavano
allora scoprendo Cristo?
Le nuove chiese locali, nella loro freschezza
delle origini, non poterono non notare il
divario fra il messaggio di amore che volevano
incarnare e la separazione fra i discepoli di
Cristo. Come si può far comprendere agli altri
la riconciliazione offerta in Cristo Gesù, se i
battezzati si ignorano gli uni gli altri o si
combattono? Come potevano comunità cristiane,
che vivevano in ostilità reciproca, predicare
l’unico Signore, l’unica fede e l’unico
battesimo in modo credibile?
In queste circostanze, non mancarono
interrogativi ecumenici per i partecipanti alla
Conferenza di Edimburgo del 1910.
La Conferenza missionaria di Edimburgo
I delegati ufficiali delle Società missionarie
protestanti, appartenenti ai diversi rami del
Protestantesimo e dell’Anglicanesimo, a cui si
unì un ospite ortodosso, si incontrarono
nell’estate del 1910 nella capitale scozzese. La
conferenza non aveva altro scopo che aiutare i
missionari a forgiare un comune spirito e
coordinarli nella loro opera, non aveva
carattere decisionale.
Erano presenti solo quelle Società missionarie
che lavoravano per l’annuncio del vangelo in
luoghi nuovi, dove Cristo non era ancora
conosciuto. Perciò quelle Società missionarie
che operavano in America Latina o nel Medio
Oriente, dove la Chiesa Cattolica o la Chiesa
Ortodossa erano già presenti da lungo tempo, non
furono invitate.
Nel 1910 il panorama ecclesiale scozzese
cominciava a diversificarsi, e in questo
processo la Chiesa Cattolica e le Chiese
Episcopali rivestirono ancora una volta un ruolo
chiave. Edimburgo fu scelta quale luogo per il
raduno per la sua vitalità culturale e
intellettuale, ma anche la fama dei teologi e
dei capi di chiese ivi presenti incoraggiarono
tale scelta. Le chiese scozzesi protestanti,
inoltre, erano anch’esse particolarmente attive
nella missione e godevano di una buona
reputazione per il rispetto e l’attenzione che
mostravano verso le culture locali.
Le chiese cristiane in Scozia oggi
Per onorare questa importante tappa nella storia
del Movimento ecumenico, era naturale che i
promotori della Settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani – ovvero la Commissione
Fede e Costituzione e il Pontificio Consiglio
per la promozione dell’unità dei cristiani –
rivolgessero alle chiese scozzesi l’invito a
preparare il testo della Settimana di preghiera
del 2010, dal momento che le stesse erano
attivamente coinvolte nella preparazione
dell’anniversario della Conferenza del 1910 che
ha per tema: “Testimoniare Cristo oggi”. In
risposta all’invito, le chiese hanno suggerito
quale tema per la Settimana di preghiera: “Voi
sarete testimoni di tutto ciò” (Luca 24, 48).
Il tema biblico: “Voi sarete testimoni di
tutto ciò”
Il Movimento ecumenico spesso ha meditato sul
discorso di addio di Gesù prima della sua morte.
In questo suo testamento è fortemente
sottolineata l’importanza dell’unità fra i
discepoli di Cristo: “Che siano tutti una cosa
sola [...] così il mondo crederà” (Giovanni 17,
21).
Quest’anno le chiese scozzesi hanno optato per
una scelta originale, invitandoci ad ascoltare
l’ultimo discorso di Cristo prima della sua
ascensione: “Così sta scritto: il Messia doveva
morire, ma il terzo giorno doveva resuscitare
dai morti. Per suo incarico ora deve essere
portato a tutti i popoli l’invito a cambiare
vita e a ricevere il perdono dei peccati. Voi
sarete testimoni di tutto ciò cominciando da
Gerusalemme” (Luca 24, 46-48). È in particolare
su queste ultime parole di Cristo che
rifletteremo ogni giorno, sempre nell’intero
contesto del capitolo 24 dello stesso vangelo di
Luca.
Che siano le donne terrorizzate accanto alla
tomba, o i due discepoli scoraggiati sulla
strada di Emmaus, o gli undici discepoli
paralizzati dal dubbio e dalla paura, tutti
coloro che insieme incontrano il Cristo risorto
sono inviati in missione: “Voi sarete testimoni
di tutto ciò”. Questa missione della Chiesa è
data da Cristo, e nessuno può appropriarsene. È
la comunità di coloro che sono stati
riconciliati con Dio e in Dio, che testimonia la
verità della potenza salvifica di Cristo Gesù.
Sappiamo che Maria Maddalena, Pietro o i due
discepoli di Emmaus non renderanno testimonianza
nello stesso modo, ma sarà la vittoria di Gesù
sulla morte che tutti comunque porranno al cuore
della propria testimonianza. L’incontro
personale con il Risorto ha cambiato
radicalmente le loro vite e dall’unicità di tale
incontro nasce per ciascuno di loro un solo
imperativo: “Voi sarete testimoni di tutto ciò”.
Le loro storie accentueranno aspetti diversi,
talvolta anche con qualche incongruenza fra loro
e la fedeltà che Cristo richiede, ma tutti si
prodigheranno per annunciare l’evangelo.
Gli otto giorni
Durante la Settimana di preghiera per l’unità
del 2010 rifletteremo ogni giorno sul capitolo
24 del vangelo di Luca, soffermandoci sulle
questioni su cui ci interpella: le domande di
Gesù ai suoi discepoli, le domande degli
apostoli a Gesù.
Ciascuna di queste domande mette in luce un modo
particolare di testimoniare il Risorto. Ciascuna
ci invita a riflettere sulla situazione della
divisione della Chiesa e su come, concretamente,
possiamo porvi rimedio. Siamo già testimoni, ma
dobbiamo divenire testimoni migliori. In quale
modo?
- lodando l’Unico Dio che dà il dono della vita
e della resurrezione (primo giorno);
- comprendendo come poter condividere la nostra
storia di fede con gli altri (secondo giorno);
- riconoscendo che Dio opera continuamente nelle
nostre vite (terzo giorno);
- rendendo grazie per la fede che abbiamo
ricevuto (quarto giorno);
- proclamando la vittoria di Cristo su ogni
sofferenza (quinto giorno);
- cercando di essere sempre più fedeli alla
parola di Dio (sesto giorno);
- crescendo nella fede, nella speranza,
nell’amore (settimo giorno);
- offrendo ospitalità e sapendo riceverla a
nostra volta (ottavo giorno).
La nostra testimonianza al vangelo di Cristo non
sarebbe forse più fedele se riuscissimo, in
ciascuno di questi otto aspetti, a testimoniarlo
insieme?
Edimburgo 2010
Il primo centenario della Conferenza missionaria
di Edimburgo sarà celebrato a giugno del 2010,
nella stessa città dove ebbe luogo un secolo fa
(cfr. www.edinburgh2010.org). Gli organizzatori
desiderano che questo raduno sia un’occasione
per rendere grazie a Dio del progresso raggiunto
nella missione. Allo stesso tempo, gli
organizzatori hanno posto particolare enfasi
sulla preghiera, per offrire a Cristo la
testimonianza che le chiese hanno cercato di
rendere insieme durante il XXI secolo.
Questo incontro si prefigge anche di favorire la
condivisione di prospettive fra quanti operano
nel campo missionario sia da lungo tempo, che da
tempo più recente. Rappresentanti di confessioni
diverse potranno, inoltre, discutere insieme la
loro prassi missionaria.
Il mondo è cambiato molto dal 1910 ad oggi, e la
missione oggi deve essere ripensata nuovamente.
La secolarizzazione e la de-cristianizzazione, i
nuovi mezzi di comunicazione, le relazioni
interconfessionali, il dialogo interreligioso
sono solo alcuni dei nuovi temi da affrontare.
Se, da un lato, tutti sono d’accordo sulla
necessità che i discepoli di Cristo gli rendano
testimonianza, dall’altro lato, è ancora
difficile pervenire ad una visione comune su ciò
di cui la missione abbia bisogno oggi.
All’interno di ciascuna chiesa non manca il
confronto su questo tema, ma non si trarrebbe
forse beneficio se tutte le chiese ne
discutessero insieme?
1910 ... 2010: i cristiani hanno nel cuore la
stessa priorità, e cioè che per l’umanità ferita
dalle divisioni il vangelo non è un lusso; il
vangelo non può essere proclamato da voci in
disaccordo. In Cristo, quanti sono pieni di odio
possono trovare il sentiero della
riconciliazione. In Cristo quanti sperimentano
ogni genere di divisione possono ritrovare la
gioia di vivere come fratelli e sorelle. ...
“Voi sarete testimoni di tutto ciò”.
La preparazione del materiale
Il lavoro iniziale che ha portato alla
realizzazione di questo materiale è stato
redatto da un Gruppo ecumenico scozzese
convocato da Action of Churches Together in
Scotland (ACTS) su invito della Conferenza
Episcopale Cattolica. Si ringraziano, in modo
particolare:
- Sig. Andrew Barr (Episcopal Church of
Scotland)
- Mag. Alan Dixon (Salvation Army)
- Rev. Carol Ford (Church of Scotland)
- Rev. Willie McFadden (Roman Catholic Church)
- Rev. Lindsay Sanderson (ACTS, United Reformed
Churches).
I testi proposti sono stati finalizzati durante
l’incontro della Commissione preparatoria
internazionale, nominata dalla Commissione Fede
e Costituzione (Consiglio ecumenico delle
chiese) e dal Pontificio Consiglio per l’unità
dei cristiani (Chiesa Cattolica). Il gruppo si è
riunito a Scotus College, Glasgow, Seminario
cattolico nazionale. Siamo particolarmente grati
al Rev. William McFadden, Rettore del Seminario,
ai seminaristi e a tutto lo staff per la
calorosa accoglienza, la disponibilità e la
preghiera con cui ci hanno accompagnati nel
nostro lavoro. Infine, una speciale parola di
ringraziamento alla Rev. Lindsay Sanderson, (ACTS,
Assistente del Segretario generale) per aver
revisionato i testi insieme al Rev. McFadden,
per i momenti di preghiera insieme, e gli scambi
organizzati con i rappresentanti della varie
chiese cristiane in Scozia, nonché per la
preparazione dell’incontro.
Nota:
I
testi biblici riportati nel presente libretto
sono tratti da:
- Parola del Signore. La Bibbia. Traduzione
interconfessionale in
lingua corrente, Elledici - Alleanza Biblica
Universale, Leumann -
Roma 2000.
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