Bari ancora
scenario di gesti concreti per l'ecumenismo
Vescovi
cattolici d’Oriente pregano sulla tomba di San Nicola per l’unità
dei cristiani
Un’opportunità per intensificare i vincoli di amicizia e di
collaborazione tra cattolici latini e cattolici d’Oriente è
rappresentata dal pellegrinaggio realizzato sabato scorso da alcuni
Vescovi delle Chiese cattoliche orientali sulla tomba di San Nicola a
Bari.
È quanto afferma la “Comunità di Gesù”, che da tempo
“s’impegna a far conoscere i greco-cattolici e a promuovere la
loro partecipazione nel dialogo ecumenico”.
Sua Beatitudine il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo maggiore di
Lviv degli Ucraini – guida spirituale della Chiesa greco-cattolica
in Ucraina –, ha guidato la delegazione di Vescovi orientali di
Ucraina, Slovacchia, Grecia, Serbia e Montenegro, Bulgaria, Romania e
Italia che ha compiuto un pellegrinaggio sulla tomba di San Nicola a
Bari, diocesi con vocazione ecumenica di ponte con l’Oriente e che
custodisce le reliquie del Santo, molto conosciuto e venerato dai
fratelli orientali.
I pellegrini sono stati accolti dal Rettore della Basilica di San
Nicola, padre Giovanni Matera o.p., e dal Presidente della Comunità
di Gesù, il professor Matteo Calisi, i quali hanno illustrato le
rispettive iniziative ecumeniche volte alla riconciliazione dei
cristiani.
“Questo singolare evento assume una valenza storica per la Chiesa di
Bari a pochi giorni dalla conclusione del Congresso Eucaristico
Nazionale, dove il Santo Padre Benedetto XVI ha ribadito la sua volontà
ad assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le
energie alla costruzione della piena e visibile unità di tutti i
seguaci di Cristo e che non bastano le manifestazioni di buoni
sentimenti, ma che occorrono gesti concreti”, ha affermato la
Comunità in un comunicato inviato a ZENIT.
“Il Pellegrinaggio a Bari dei Gerarchi delle Chiese Orientali
Cattoliche è stato, dunque, un’opportunità per intensificare i
legami di amicizia e di collaborazione tra i cattolici latini e i
cattolici d’Oriente”, aggiunge.
In una conferenza stampa, il cardinale Husar ha ricordato che “San
Nicola è il Santo della bontà e la bontà conduce all’unità, per
questo i Vescovi Orientali da tutta Europa sono venuti ad impetrare
alla tomba del Santo Taumaturgo la grazia dal Signore di questo
prezioso dono”.
Di seguito è stata celebrata la Divina Liturgia sulla tomba di San
Nicola, con la partecipazione della Comunità greco-cattolica ucraina
di Bari e la “Comunità di Gesù”.
La tappa di Bari è stata l’ultima dell’incontro (dal 6 all’11
giugno) delle Chiese orientali cattoliche di rito bizantino che, sul
tema “Le radici cristiane dell’Europa. Pellegrinaggio alle
fonti”, si è svolto prima a Roma, Grottaferrata, Montecassino e
Amalfi.
L’iniziativa è diventata occasione di preghiera e di riflessione in
luoghi emblematici del monachesimo e della spiritualità occidentale
ed orientale, negli anni dell’ampliamento ad est dell’Europa e ai
fini dell’integrazione non solo economica e sociale, ma anche umana
e spirituale degli europei orientali.
L’incontro si è sviluppato in due fasi: con incontri e interventi
di approfondimento e con il pellegrinaggio a luoghi significativi per
la cristianità.
Tracciando un bilancio dell'incontro, monsignor Paul Patrick Chomnycky,
che assiste i greco cattolici ucraini a Londra, ha sottolineato che
quella appena conclusa è stata la prima riunione a Roma di tutto il
mondo cattolico orientale rilanciando “l’ideale ecumenico” e
“il legame con la Chiesa universale” – ha sottolineato
“Avvenire” –, un legame rinsaldatosi “anche grazie ai numerosi
momenti di preghiera e di visita ai luoghi santi della cattolicità”.
Per il presule l’incontro con Benedetto XVI nell’udienza generale
di mercoledì – della settimana scorsa – “è stato un incontro
con la Chiesa universale, e ritorniamo confortati sulla bontà
dell'impegno ecumenico”.
“Il ruolo dei Vescovi orientali in Europa è di contribuire al
dialogo”, ha sottolineato da parte sua monsignor Miklos Jakubinyi,
Amministratore apostolico per gli armeni in Romania.
“Dobbiamo continuare la strada del dialogo intrapresa da Giovanni
Paolo II durante i suoi viaggi all'estero – ha aggiunto –, dando
un seguito al grido ‘Unitati, unitati’, cioè ‘unità, unità’,
gridato dai fedeli durante l’Eucaristia che ha concluso il viaggio
del Papa al parco Podul Izvor di Bucarest nel 1999”.
Il presule ha sottolineato che l’incontro di questi giorni ha avuto
una grande importanza, sia per le riflessioni, che hanno evidenziato
le radici comuni della fede, sia per i numerosi momenti liturgici che
si sono svolti nei diversi luoghi visitati. “La liturgia ci fa
sentire la piena e profonda unità all'interno della stessa Chiesa
cattolica”, ha precisato.
La Comunità di Gesù – una comunità carismatica cattolica nata a
Bari su iniziativa di un gruppo di laici – promuove da oltre un
ventennio diverse iniziative per la riconciliazione dei cristiani.
Il recente pellegrinaggio di presuli orientali a Bari fa parte
dell’itinerario spirituale in preparazione al prossimo “Kairós
2005: V Meeting internazionale per la pace fra le nazioni”, che la
comunità promuove nella città italiana dal 21 al 23 ottobre sul tema
“La Luce che viene dall’Oriente”.
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[Fonte: Zenit.org 16 giugno 2005]
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