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Comunicare è vivere

Sapore di Trappa
"Sapienza" antica e sempre nuova
 

(dal primo fascicolo della Rivista "Vivere in" - genn/febbr. 1973)

Comunicare all'altro, al fratello compagno di marcia per la strada della vita i propri pensieri, le proprie ansie, i propri problemi e scoperte è una componente essenziale dell'essere uomini, una necessità vitale.

Bisogna parlarsi per la mutua comprensione, per il reciproco arricchimento, per la comune esistenza e formazione - nel senso di costruzione della propria persona - che dura tutta la vita.

Si comunicano e si parlano anche le piante, gli animali, le pietre e gli astri più lontani. E il loro linguaggio è essenzialmente ordine e perfezione. Si parlano madre e figlio quando sono ancora l'uno nell'altra; si parlano due nemici mentre tentano di ammazzarsi.

Ci si parla sempre e nei modi più vari: usando frasi, ricorrendo a dei segni, donandosi. Solo la morte tace, mentre il "silenzio" che l'uomo cerca è profondità di dialogo. Cambiano dunque i mezzi espressivi: rimane, inderogabile, la necessità del comunicarsi. E' brutto solo quando il dialogo i trasforma in morte e non solo quella morte provocata dalle armi ma anche quella che crea fratture, malintesi, partiti, che prevarica, che ferisce.

Ci deve essere, comunque un modo ideale per comunicare tra uomini.

Sentire l'urgenza di comunicare

Quando una persona prende coscienza di sé, e man mano che tale presa di coscienza aumenta, sente maturare maggiormente l'urgenza e le necessità del comunicare. Anche Dio, soprattutto Dio, vive la necessità del comunicare, perché è la pienezza della Vita. Solo l'egoista, alle soglie della distruzione, si chiude in sé e tace, rimordendosi, o pretende di recitare un monologo.

"Vivere in.." nasce da questo bisogno di comunicare per donarsi, per comprendere, arricchirsi, vivere. E' stato voluto infatti, DAL MOVIMENTO DI SPIRITUALITA', una Comunità Cristiana sorta e animata dalla scoperta della realtà umana nella dimensione nuova ed autentica della divinizzazione. E' stato voluto in un momento in cui maggiormente si è avvertita l'urgenza di incontrarsi con l'altro, con tutti: nel momento di una presa di coscienza universale.

Un segno per comunicare

"Vivere in", perciò, nasce da un profondo atto di fede nell'uomo, questo piccolo grande essere straordinario e non si pone come strumento di comunicazione, di istruzione né, tanto meno di semplice informazione, ma come "segno per comunicare" il comunicare di Dio all'uomo e dell'uomo al proprio simile nella portata di "unità e armonia" tra cielo e terra.

Per questo tutti i collaboratori, italiani ed esteri, vivendo in tutto il mondo dove l'uomo abita, senza limiti di tempo, di spazio, di confessioni, vogliono disporsi ad un dialogo sincero, aperto, libero, a servizio non di una passione, di una ideologia o di una casta ma dell'uomo proteso verso la "Verità", pensata e realizzata.

Una nuova incarnazione

"Vivere in" vuole, allora, sperimentare una nuova forma di dialogo fra tutti quegli uomini che, se anche sono divisi tra di loro da vedute contrastanti, sono, però, animati dal desiderio di operare insieme per realizzare una nuova società che non si fermi all'oggi, ma che si rinnovi nel suo continuo vivere. Un progetto, forse, ambizioso ma umile e cosciente dei propri limiti e perciò sincero. Auspicabile è, comunque, a tal senso, la collaborazione di tutti i lettori per uno scambio di testimonianze di esperienze che, andando al di là dei propri limiti e dei propri confini, miri alla universalità.

"Vivere in" e il Movimento di Spiritualità che lo promuove, non vanno alla ricerca di nuove ideologie, perché ritengono valido e insostituibile il messaggio perenne del Vangelo. Credono alla attualità del Vangelo e per questo vogliono porsi come "segno per comunicare" alla ricerca della "incarnazione" della Parola rivelata nella realtà quotidiana in una dimensione sempre più genuina, autentica, attuale.

Contestare per costruire, non contestare per distruggere

Non è necessario porsi in antitesi col passato o in contestazione col presente ma è necessario porsi nel desiderio sincero di concorrere ad una "crescita" personale e sociale (anche attraverso delle adeguate strutture), che sia applicazione ed espansione della dignità insita nell'essere umano: la divinizzazione, attraverso la costante apertura di cuore al Signore della Vita, che non chiede altro che di donarsi a noi e ci ha chiamati alla vita per questo.

[Da uno scritto di: 
Don Nicola Giordano, fondatore del Movimento Vivere in... luce di configurati del Figlio di Dio, ispirato - come rivela il nome - alla Spiritualità Paolina]

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Sono in preparazione nuove pagine, per stabilire - per chi lo desidera - una maggiore interattività e numerosi approfondimenti e notizie. Potete visitare le prime http://www.viverein.it

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