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DISCORSO DEL PAPA AL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE LUTERANA MONDIALE

Caro Vescovo Hanson,
Cari amici luterani,


È con grande gioia che do il benvenuto a voi rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale in occasione della vostra visita ufficiale a Roma. Ricordo con gratitudine la presenza della vostra delegazione sia ai funerali di Papa Giovanni Paolo II che all’inaugurazione solenne del mio ministero come Vescovo di Roma.

Per molti anni la Chiesa cattolica e la Federazione Luterana Mondiale hanno avuto stretti rapporti e hanno partecipato ad un intenso dialogo ecumenico. Questo scambio di idee è stato estremamente produttivo e promettente. Uno dei risultati di questo fruttuoso dialogo è la Dichiarazione Congiunta sulla Giustificazione, che costituisce una significativa pietra miliare nel nostro cammino comune verso la piena e visibile unità. E’ una conquista importante. Per approfondire questo risultato, dobbiamo accettare il fatto che permangano delle differenze relativamente alla questione fondamentale della giustificazione; queste devono essere affrontate, con i mezzi in cui la grazia di Dio viene comunicata nella Chiesa e attraverso di essa.

Come ho affermato durante la mia recente visita a Colonia, spero che il futuro progresso del nostro dialogo su questi argomenti non sarà inserito soltanto in un contesto di questioni “istituzionali”, ma terrà conto della vera fonte di ogni ministero nella Chiesa. La missione della Chiesa, infatti, è quella di testimoniare la verità di Gesù Cristo, il Verbo fatto carne. La parola e la testimonianza procedono insieme: la Parola suscita e dà forma alla testimonianza; la testimonianza deriva la sua autenticità dalla fedeltà totale alla Parola, così come espressa e vissuta nella comunità apostolica di fede sotto la guida dello Spirito Santo.

La Commissione Internazionale Cattolico-Luterana sull’Unità completerà presto la quarta fase del suo dialogo e pubblicherà le sue conclusioni in un documento sull’apostolicità della Chiesa. Siamo tutti consapevoli del fatto che il nostro dialogo fraterno è sfidato non solo dalla necessità di verificare la ricezione di queste formulazioni condivise della dottrina nelle nostre rispettive comunioni, ma ancor di più da un clima generale di incertezza sulle verità cristiane e i principi etici prima indiscussi. Questo patrimonio comune in certi casi viene minato dai mutati approcci ermeneutici.

Il nostro cammino ecumenico congiunto continuerà ad incontrare difficoltà e richiederà un dialogo paziente. Traggo grande incoraggiamento, ad ogni modo, dalla solida tradizione di studi e scambi seri che ha caratterizzato i rapporti cattolico-luterani nel corso degli anni. Siamo confortati dal fatto che la nostra ricerca dell’unità è guidata dalla presenza del Signore Risorto e dall’inesauribile potere del suo Spirito che “soffia dove vuole” (Gv 3:8). Mentre ci prepariamo a commemorare il cinquecentesimo anniversario degli eventi del 1517, dovremmo intensificare i nostri sforzi per comprendere più profondamente cosa abbiamo in comune e cosa ci divide, così come i doni che abbiamo da offrirci l’un l’altro. Perseverando in questo cammino preghiamo che il volto di Cristo possa splendere in modo sempre più chiaro nei suoi discepoli perché essi possano essere una cosa sola così che il mondo creda (cfr. Gv 17:21).

Ringraziamo Dio per tutto ciò che è stato raggiunto finora nei rapporti cattolico-luterani e preghiamo di poter continuare a procedere insieme verso l’unità che il Signore desidera.

Città del Vaticano, 7 novembre 2005

   
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