Documenti che hanno accompagnato la consegna
dell'icona raffigurante la Madonna di Kazan
Mosca Cappella della Dormizione al Cremlino, 28 agosto 2004

Il Pontefice ha riconsegnato ai russi ortodossi, nelle mani del Patriarca Alessio II, la veneratissima icona, custodita per 11 anni nel suo studio. Ad accoglierla c'erano anche musulmani ed ebrei. Pubblichiamo i documenti che hanno accompagnato l'evento: l'omelia del Cardinale Kasper, le parole pronunciate all'atto della riconsegna e le lettere del Santo Padre e del Patriarca Alessio.
Omelia del Card. Kasper durante la Santa Messa in onore della Madonna di Kazan

Consegna dell'icona della Madre di Dio raffigurante la Madonna di Kazan

Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II a Sua Santità Alessio II
Lettera del Patriarca Alessio II al Santo Padre Giovanni Paolo II

 

 


Santa Messa in onore della Madonna di Kazan

OMELIA DEL CARDINALE WALTER KASPER

Altare della Cattedra della Patriarcale Basilica Vaticana
Giovedì, 26 agosto 2004

 

Cari fratelli e sorelle!

Ieri il Santo Padre ha consegnato la venerata ed antica Icona della Madonna di Kazan ad una Delegazione della Santa Sede affinché essa la rechi a Mosca e la consegni, sabato prossimo, alla Chiesa ortodossa russa, in occasione della celebrazione della festa dell’Assunzione di Maria, che gli ortodossi chiamano festa della Dormizione della Vergine. Oggi l’illustre Icona è collocata in questa Basilica per la pubblica venerazione. Durante questa Eucaristia celebrata in onore della Madonna di Kazan vorrei riflettere con voi sul significato di questo evento voluto espressamente dal Santo Padre stesso.

I.

L’Icona della Madonna di Kazan è profondamente radicata nella storia e nella religiosità del popolo russo e della Chiesa ortodossa russa. Sin dal Settecento, molte generazioni di uomini e di donne hanno pregato davanti a questa sacra immagine affidando ad essa le loro personali necessità in tempi tragici ed oscuri per il popolo russo. Spesso sono stati esauditi; a questa Icona sono infatti attribuiti molti miracoli. Così essa è diventata un simbolo ed un punto di riferimento del popolo russo e della Chiesa ortodossa russa, paragonabile, ad esempio, a ciò che rappresenta la Madonna di Tschenstochau per la Polonia, o la Vergine di Guadalupe per il Messico e per l’intera America latina.

Negli ottant’anni durante i quali la notte dell’ateismo ha avvolto la Russia, l’Icona della Madonna di Kazan era sparita dalla sua terra. Dopo una complessa odissea, essa riappariva negli Stati Uniti. Sin dall’Esposizione mondiale a New York del 1964, ad un’epoca in cui la cortina di ferro divideva l’Occidente e l’Oriente europei e non era consentito ai cittadini russi di uscire dal paese, l’Icona ha rappresentato in Occidente la Russia e la Chiesa in Russia. Durante d’Esposizione mondiale a New York e, successivamente, a Fatima, la sacra immagine è stata venerata da molti cattolici. Così la Madonna di Kazan è diventata un fulcro ed un punto di riferimento per ortodossi e cattolici. La Madonna ci ha come preceduto sulla via del nostro impegno ecumenico, ha anticipato il nostro cammino radunando nella preghiera le due parti divise della cristianità.

Quest’opera di riconciliazione è andata avanti fino al 1993 quando la sacra immagine è stata affidata al Santo Padre. Da quel momento Egli ha pregato ogni giorno davanti all’Icona per il rinnovamento nella fede della Russia e per l’unità fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa. Sin dall’inizio il Santo Padre ha avuto l’intenzione di donare l’Icona alla Chiesa ortodossa russa non appena se ne fossero presentate le condizioni favorevoli ed il tempo opportuno.

Oggi, quando la divina Provvidenza ha riaperto le vie fra l’Oriente e l’Occidente, la Madonna di Kazan vuole fare ritorno alla sua terra e al suo popolo. Quest’evento non appartiene alla sfera del secolare; esso è espressione della profonda comunione di fede fra Occidente e Oriente, che esiste malgrado tutte le difficoltà, i malintesi e le differenze nella fede. La Madonna di Kazan, simbolo della Chiesa ortodossa russa, grazie al suo viaggio attraverso l’Occidente è diventata il simbolo di quella comunanza nella fede condivisa dalla cristianità orientale ed occidentale.

Questa comunanza si mostra nell’uguale venerazione della Madonna e nella fede comune al Figlio suo, il nostro comune Signore Gesù Cristo, Figlio eterno di Dio, fatto uomo per mezzo della Vergine Maria affinché riconciliazione e pace fossero ristabilite nel mondo; nella fede comune a Colui che, alla vigilia della sua morte, ha pregato “affinché tutti siano una sola cosa”.

Maria ha fatto sua la preghiera ed il testamento del Figlio diventando così la nostra madre comune e la madre della Chiesa; essa è diventata anche la madre e la patrona della unità della Chiesa. Speriamo ardentemente che questa venerata Icona, punto di riferimento in passato per la Chiesa ortodossa russa, sia in futuro anche un fulcro di coesione e di unità per i fedeli ortodossi e cattolici che chiedono nella preghiera la loro piena unità.

Sono convinto che la Madonna di Kazan, grazie alla sua potente intercessione, sarà il nostro sostegno e la nostra alleata nell’impegno di superare le riserve, le difficoltà, i malintesi e le differenze di fede, che purtroppo ancora esistono tra noi; grazie alla sua intercessione presso il trono di Dio, essa radunerà perfettamente la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa nell’una ed unica Chiesa di Cristo. La consegna della Icona al Patriarca Alessio II costituisce un importante avvenimento ecumenico.

II.

Cari fratelli e sorelle, vorrei aggiungere ancora una riflessione. Gesù ha pregato alla vigilia della sua morte, “che tutti siano una cosa affinché il mondo creda”. Ne consegue che l’unità dei discepoli di Cristo deve essere segno e strumento dell’unità e della pace nel mondo. Se consideriamo il viaggio in Occidente della Madonna di Kazan, oltre i confini della Russia, ed il suo ritorno nel paese dove era stata tanto venerata, ci rendiamo conto che, dopo la divisione del mondo in due blocchi contrapposti all’epoca la guerra fredda; dopo il crollo della cortina di ferro e del muro di Berlino, questa Icona è anche il simbolo della nuova Europa e del processo di unificazione del continente, al quale anche la Russia appartiene culturalmente e religiosamente. La Madre di Dio di Kazan con il suo viaggio attraverso il mondo è diventata Colei che intercede e la protettrice d’Europa, soprattutto delle radici e dei valori cristiani del continente europeo.

Dopo due terribili guerre, due dittature totalitari e atee, che hanno caratterizzato il ventesimo secolo da poco concluso, e di fronte al fenomeno imperante del secolarismo, l’Europa ha bisogno di un profondo rinnovamento nella fede. La Madonna rappresenta tutti i valori che presuppone un tale rinnovamento: la dignità della persona umana, la santità di vita, la salvaguardia del matrimonio e della famiglia, i valori del diritto e della giustizia quali pilastri della pace. La vita e l’unità della comunità dei popoli europei potranno avere stabilità soltanto se saranno fondate su questi valori.

Vi invito tutti ad accompagnare con le vostre preghiere il nostro viaggio a Mosca e la consegna della Icona, affinché questa missione sia un avvenimento spirituale e benedetto da Dio ed un passo verso la piena comunione con la Chiesa ortodossa russa e verso la riconciliazione in Europa.

La Madre di Dio di Kazan sia per noi un esempio di questa fede; sia Colei che intercede per noi e ci sostiene sulla via della fede; sia una benedizione per la Russia e per l’intera Europa; possa essa ottenere un futuro pacifico per il continente europeo, nella giustizia e nella libertà; possa essere un aiuto per l’unità di tutti i cristiani. Santa Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, prega per noi. Amen.

Consegna al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie da parte di Papa Giovanni Paolo II dell'icona della Madre di Dio raffigurante la Madonna di Kazan

PAROLE DI S.EM. IL CARDINALE WALTER KASPER

Mosca, Cattedrale della Dormizione al Cremlino
Sabato 28 agosto 2004

Santità!

Ho l’onore, a nome di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e della Delegazione della Santa Sede di Roma da lui incaricata, di salutarLa e di salutare con Lei i Metropoliti, Vescovi, Sacerdoti, Monaci e Monache qui presenti e tutto il popolo di Dio della Santa Chiesa ortodossa russa. La pace e la grazia di Dio sia con Voi !

Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II, ha incaricato questa Delegazione di consegnare a suo nome alla Vostra Santità e - per il tramite della Vostra Reverendissima Persona - alla Chiesa ortodossa russa, questa venerata e antica Icona della Madre di Dio di Kazan, ardentemente venerata da intere generazioni di fedeli del popolo russo.

L’Icona, profondamente radicata nel cuore e nella storia di questo Paese quale protettrice della terra russa e del suo popolo, è partita da qui un giorno lontano e, dopo aver attraversato vari Paesi d’Occidente, ha sostato a lungo presso il Santuario di Fatima, in Portogallo, dove è stata venerata da molti fedeli cattolici. Infine, per provvidenza divina essa è giunta nella casa del Papa, il quale ha pregato davanti a questa sacra Immagine chiedendo alla Madre di Dio di Kazan di proteggere il popolo russo.

Così la Madre di Dio di Kazan, venerato simbolo della millenaria tradizione cristiana del popolo russo, e l’aiuto che essa ha elargito nelle situazioni più difficili della lunga storia di questo popolo, grazie al suo viaggio, durante il quale è stata venerata ed implorata anche da molti fedeli cattolici, ha radunato attorno a sé nella preghiera le due parti della cristianità, ed è diventata anche il simbolo della profonda unità nella fede e nell’amore, che esiste fra l’Oriente ed l’Occidente malgrado i deplorevoli malintesi e differenze; essa ha preceduto i nostri impegni al fine di ricomporre in pienezza l’unità della Chiesa di Dio voluta dal nostro comune Signore Gesù Cristo.

Per mezzo di questa Icona, attorno alla quale si concentra la venerazione di innumerevoli fedeli, noi cattolici esprimiamo la nostra alta stima per la grande nazione russa, per la sua ricca tradizione cristiana, per la fedeltà fino all’effusione del sangue di tanti fedeli russi durante il periodo buio della persecuzione e dell’oppressione esercitata da un regime che mirava a sradicare la fede ed i valori cristiani dal cuore di questo popolo, rimasto profondamente cristiano e fedele al Vangelo; per mezzo di questa Icona, noi rivolgiamo la nostra profonda gratitudine a Dio, a Colui che ha rovesciato i potenti dai troni ed innalzato gli umili (Lc 1, 52), per il risveglio della vita cristiana in questa terra.

Ora che la gloriosa Madre di Dio di Kazan fa ritorno nella sua patria e sul suolo della Russia la supplichiamo di proteggere e di guidare il suo popolo verso un futuro che auspichiamo sia pacifico e felice; la supplichiamo di intercedere per il reciproco rispetto e l’amicizia fra uomini di diverse culture e religioni, per la pace nella giustizia e nella libertà in tutto il mondo; e la supplichiamo di affrettare il giorno in cui tutti i discepoli del Figlio suo si riconosceranno pienamente fratelli e sorelle e saranno una cosa sola affinché il mondo creda (Gv 17, 21); il giorno in cui tutti i cristiani glorificheranno con una sola voce le meraviglie, la misericordia e la grandezza di Dio.

Vorrei concludere con le parole, che Papa Giovanni Paolo II ha pronunciato in Vaticano, mercoledì scorso nel prendere solennemente congedo da questa Icona. Egli ha detto: “Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II a al venerando Sinodo della Chiesa ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr. Gv 17, 20-22).”

Santità, rimetto l’Icona della Madre di Dio di Kazan nelle Sue mani. Sia la santissima Madre di Dio la madre del Suo popolo e rifugio per tutti i suoi pericoli e necessità; sia la madre dell’Europa e di tutta l’umanità; sia la madre della pace nel mondo; la madre della Chiesa e della piena unità fra Oriente ed Occidente; sia la nostra madre comune, la nostra avvocata, ausiliatrice, soccorritrice nel nostro pellegrinaggio verso un futuro che speriamo riconciliato e pacifico. Santa Maria, intercedi per noi!

Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II a Sua Santità Alessio II in occasione del ritorno in Russia dell'icona della Madre di Dio di Kazan    

A Sua Santità Alessio II,
Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Dopo un lungo periodo di prove e di sofferenze che, nello scorso secolo, si sono abbattute sulla Chiesa ortodossa e sul popolo russo, il Signore della storia, che dispone di tutto secondo la sua volontà, ci ha concesso oggi di vivere nella gioia e nella speranza comune, in occasione del ritorno dell'Icona della Madre di Dio di Kazan' nella sua patria.

Nella gioia e nei sentimenti di comunione che mi animano e che hanno animato i miei Predecessori, sempre attenti verso il popolo russo, sono lieto che Sua Santità riceva in questo giorno la Delegazione da me inviata. Guidata dai Cardinali Walter Kasper e Edgard Theodore McCarrick, essa ha l'incarico di consegnare nelle sue mani questa Icona sacra, così strettamente legata alla fede e alla storia dei cristiani in Russia.

Per un disegno insondabile della Divina Provvidenza, nei lunghi anni del suo pellegrinaggio la Madre di Dio, nella sua Icona sacra conosciuta come Kazanskaya, ha riunito attorno a sé i fedeli ortodossi, come pure i loro fratelli cattolici di altre parti del mondo, che hanno pregato ardentemente per la Chiesa e il popolo che essa proteggeva da secoli. Più recentemente, la Divina Provvidenza ha permesso che il popolo e la Chiesa in Russia ritrovassero la libertà e che il muro che separava l'Europa dell'Est dall'Europa dell'Ovest cadesse. Nonostante la divisione che, purtroppo, persiste ancora tra i cristiani, questa Icona sacra appare come uno dei simboli dell'unità dei discepoli del Figlio unigenito di Dio, di Colui verso il quale essa guida tutti noi.

Il Vescovo di Roma ha pregato dinanzi a questa Icona sacra, implorando che giunga il giorno in cui saremo tutti uniti e in cui potremo proclamare al mondo, con una sola voce e nella comunione visibile, la salvezza del nostro unico Salvatore e la sua vittoria su tutte le forze malvagie ed empie che recano danno alla nostra fede e alla nostra testimonianza di unità.

Oggi mi unisco nella preghiera a Lei, carissimo Fratello, all'Episcopato della Chiesa ortodossa russa, ai sacerdoti, ai monaci e alle monache di clausura, e al popolo di Dio in terra russa. A questa preghiera si uniscono tutti i figli e le figlie della Chiesa cattolica, nella loro profonda devozione e venerazione per la Santa Madre di Dio. Possa questa venerabile immagine guidare tutti noi nel nostro cammino evangelico nella sequela di Cristo, e proteggere il popolo al quale ritorna e l'intera umanità! Che la Santa Madre di Dio volga il suo sguardo materno sugli uomini e le donne del nostro tempo; che sostenga i credenti, affinché non si allontanino dal cammino che Dio ha tracciato per loro: la proclamazione di Cristo, Via, Verità e Vita, e la testimonianza coraggiosa della loro fede nella società e nell'insieme delle nazioni. In questo giorno, preghiamo con fiducia la santissima Vergine, poiché sappiamo che Ella implora per noi e per tutte le nazioni il dono della pace.

Con questi sentimenti di carità, nella gioia legata all'evento che celebriamo oggi, e con lo sguardo rivolto alla Santa Madre di Dio, scambio con Sua Santità un bacio fraterno in nostro Signore.

Dal Vaticano, 25 agosto 2004

GIOVANNI PAOLO II

Lettera del Patriarca Alessio II al Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione del ritorno in Russia dell'icona della Madre di Dio di Kazan

Santità,

la ringrazio con tutto il cuore per aver consegnato alla Chiesa ortodossa russa l'Icona della Madre di Dio di Kazan', la Theotokos e sempre Vergine Maria. Il 28 agosto 2004, in occasione della Festa della gloriosissima Dormizione della Theotokos, la delegazione di rappresentanti della Chiesa cattolica romana, guidata dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani, ci ha consegnato questa icona dopo una solenne Divina Liturgia presso la Cattedrale della Dormizione al Cremlino, gremita di fedeli convenuti in questo giorno sacro per levare preghiere alla Santissima Theotokos.

La consegna di questa icona da parte dei Suoi inviati è considerato da tutta la Chiesa ortodossa russa sia come atto di ripristino della giustizia sia come atto di buona volontà da parte sua, Santità. Ritengo che la Sua decisione di consegnare l'Icona esprima il desiderio sincero di superare le difficoltà esistenti nelle relazioni fra le nostre due Chiese.

Che questo evento divenga il nostro contributo congiunto al superamento delle conseguenze negative della storia del XX secolo, segnata da una persecuzione contro la fede di Cristo dalle proporzioni senza precedenti!

La venerazione della Madre di Dio quale "zelante interceditrice per la stirpe cristiana" (Akathistos all'Icona della Madre di Dio di Kazan'), la venerazione comune alle Chiese ortodossa e cattolica ci riporta ai tempi della Chiesa primitiva, quando non esistevano le divisioni fra Est e Ovest tanto visibili, purtroppo, ai giorni nostri. La Chiesa ortodossa russa, perfino nei momenti più difficili dei suoi rapporti con la Chiesa cattolica romana, ha sempre e invariabilmente affermato la propria volontà di sviluppare relazioni improntate a una sincera cooperazione. Nella consegna dell'Icona di Kazan' scorgiamo un passo nella giusta direzione, nella convinzione che in futuro sarà fatto tutto il possibile per risolvere alcuni problemi esistenti fra le nostre Chiese.

Buone relazioni fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana, che il "Padre per sempre, Principe della pace" (Is 9, 6) ci chiama a instaurare non con le parole, ma con le azioni, sono estremamente importanti per il futuro dell'Europa e per tutto il mondo. La predicazione dei valori cristiani alla società secolarizzata avrà esito positivo solo se tutti i cristiani osserveranno il comandamento di amore del Signore: "che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato" (Gv 13, 34). L'apertura nelle relazioni fra cristiani di varie confessioni presuppone rispetto reciproco, conoscenza della storia comune e sensibilità nel condurre azioni in territori in cui la tradizione cristiana è presente da secoli.

Ancora una volta, desidero ringraziarLa, Santità, dal profondo del mio cuore per questo dono ed esprimere la speranza che la Santissima Theotokos che "lenisce con generosità e sollecitudine le infermità e le divisioni" (Akathistos all'Icona della Madre di Dio di Kazan') riverserà la Sua grazia e la Sua misericordia sui fedeli delle nostre due Chiese.

Nel Signore,

ALESSIO
Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

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