Nel contesto
dell'Anno Paolino,
che stiamo celebrando, mi è particolarmente gradito accogliervi
e con gioia vi saluto con le parole dell'Apostolo: "Grazia a voi
e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo" (1 Cor 1,
3). Siete venuti a Roma per venerare i luoghi sacri dove san
Pietro e san Paolo hanno sigillato la loro esistenza al servizio
del Vangelo con il martirio, ed è proprio questo il primo
significato della visita ad limina Apostolorum. Successori degli
Apostoli, voi incontrate il Successore di Pietro, ponendo in
luce la comunione che vi lega a lui. La comunione con il Vescovo
di Roma, garante dell'unità ecclesiale, permette alle comunità
affidate alle vostre cure pastorali, sebbene minoritarie, di
sentirsi cum Petro e sub Petro, parte viva del Corpo di Cristo
esteso su tutta la terra. L'unità, che è dono di Cristo, cresce
e si sviluppa infatti nelle concrete situazioni delle varie
Chiese locali. A questo riguardo, il Concilio Vaticano II
ricorda che "i singoli Vescovi sono il visibile principio e
fondamento di unità nelle loro Chiese, formate a immagine della
Chiesa universale, e in esse e da esse è costituita l'una e
l'unica Chiesa cattolica" (Cost. Lumen gentium, 23).
A voi, Pastori della Chiesa che vive in Russia, il Successore
di Pietro rinnova l'espressione della sua sollecitudine e
vicinanza spirituale, con l'incoraggiamento a proseguire uniti
nell'attività pastorale, beneficiando anche dell'esperienza
della Chiesa universale.
Ho ascoltato con grande interesse quanto mi avete riferito circa
le vostre comunità che stanno vivendo un processo di maturazione
e vanno approfondendo insieme il loro "volto" di Chiesa
cattolica locale. A questo tende del resto anche il vostro
sforzo di inculturazione della fede. Esprimo volentieri il mio
apprezzamento per l'impegno con cui curate il rilancio della
partecipazione liturgica-sacramentale, della catechesi, della
formazione sacerdotale e della preparazione di un laicato maturo
e responsabile, che sia fermento evangelico nelle famiglie e
nella società civile. Purtroppo anche in Russia, come in altre
parti del mondo, si registra la crisi della famiglia e il
conseguente calo demografico, insieme con le altre problematiche
che assillano la società contemporanea. Come è noto, tali
problematiche preoccupano anche le Autorità statali, con le
quali è perciò opportuno proseguire la collaborazione per il
bene di tutti. In questo contesto giustamente la vostra
attenzione si dirige specialmente ai giovani, ai quali la
comunità cattolica russa, fedele alla "memoria" dei propri
testimoni e martiri ed utilizzando opportuni strumenti e
linguaggi, è chiamata a trasmettere inalterato il patrimonio di
santità e di fedeltà a Cristo, e i valori umani e spirituali che
sono alla base di un'efficace promozione umana ed evangelica.
Cari Fratelli nell'Episcopato, poiché non sono poche le
preoccupazioni con cui vi dovete quotidianamente misurare, vi
esorto a non scoraggiarvi se vi paiono talora modeste le realtà
ecclesiali, e i risultati pastorali che ottenete non sembrano
confacenti agli sforzi dispiegati. Alimentate, piuttosto, in
voi e nei vostri collaboratori un autentico spirito di fede, con
la consapevolezza tutta evangelica che Gesù Cristo non mancherà
di rendere fecondo, con la grazia del suo Spirito, il vostro
ministero per la gloria del Padre, secondo tempi e modalità che
solo Lui conosce. Proseguite nel promuovere e nel curare, con
costante impegno e attenzione, le vocazioni sacerdotali e
religiose: quella delle vocazioni è una pastorale
particolarmente necessaria in questo nostro tempo. Abbiate cura
di formare presbiteri con la stessa sollecitudine di san Paolo
verso il suo discepolo Timoteo, perché siano autentici "uomini
di Dio" (cfr. 1 Tm 6, 11). Per loro siate padri e modelli nel
servizio ai fratelli; incoraggiate la loro fraternità e amicizia
e collaborazione; sosteneteli nella formazione permanente
dottrinale e spirituale. Pregate per i sacerdoti e insieme con
loro, sapendo che soltanto chi vive di Cristo e in Cristo può
esserne fedele ministro e testimone. Ugualmente, abbiate a cuore
la formazione delle persone consacrate e la crescita spirituale
dei fedeli laici, affinché sentano la loro vita come una
risposta alla chiamata universale alla santità, che deve
esprimersi in una coerente testimonianza evangelica in ogni
circostanza quotidiana.
Voi vivete in un contesto ecclesiale particolare, cioè in un
Paese contrassegnato nella maggioranza della sua popolazione da
una millenaria tradizione ortodossa con un ricco patrimonio
religioso e culturale.
È essenziale tener conto della necessità di un rinnovato
impegno nel dialogo con i nostri fratelli e sorelle ortodossi;
sappiamo che questo dialogo, nonostante i progressi compiuti,
conosce ancora alcune difficoltà.
In questi giorni mi sento spiritualmente vicino ai cari fratelli
e sorelle della Chiesa Ortodossa Russa, che gioiscono per
l'elezione del Metropolita Kirill a nuovo Patriarca di Mosca e
di tutte le Russie: a lui porgo i miei auguri più cordiali per
il delicato compito ecclesiale che gli è stato affidato. Chiedo
al Signore di confermarci tutti nell'impegno di camminare
insieme sulla via della riconciliazione e dell'amore fraterno.
La vostra presenza in Russia sia un richiamo e uno stimolo al
dialogo anche personale. Se nei vari incontri non si riesce
sempre ad affrontare questioni di fondo, tuttavia tali contatti
contribuiscono a una migliore conoscenza reciproca, grazie alla
quale è possibile collaborare insieme in ambiti di comune
interesse per l'educazione delle nuove generazioni. È importante
che i cristiani affrontino uniti le grandi sfide culturali ed
etiche del momento presente, concernenti la dignità della
persona umana e i suoi diritti inalienabili, la difesa della
vita in ogni sua fase, la tutela della famiglia e altre urgenti
questioni economiche e sociali.
Cari Fratelli, lodo il Signore e vi sono profondamente grato per
il bene che compite, svolgendo il vostro ministero episcopale in
piena fedeltà al Magistero. Vi assicuro un quotidiano ricordo
nella preghiera. Attraverso di voi giunga il mio ringraziamento
ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e ai laici, che con
voi collaborano al servizio di Cristo e del suo Vangelo. Invoco
la materna intercessione della beata Vergine Maria e degli
Apostoli Pietro e Paolo su di voi e sui vostri programmi
apostolici, e di cuore imparto una speciale Benedizione
Apostolica a ciascuno di voi, estendendola con affetto ai
sacerdoti, ai religiosi e religiose e all'intera comunità
cattolica che rende testimonianza a Cristo tra le popolazioni
della Federazione Russa.
© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana
(©L'Osservatore Romano - 30 gennaio 2009)