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Anno di San Paolo proclamato da Benedetto XVI
nel bimillenario dalla nascita
[Comunicato] -
[Attesa in Turchia]
[La catena di Paolo]
[I due Apostoli Pietro e Paolo]
[Inaugurazione con la presenza
di Bartolomeo I] -
[Omelia del Papa]
[Anno Paolino a Tarso]
[Omelia del Papa in
chiusura dell'Anno Paolino]
[Discorso alla delegazione
ortodossa]
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Il 28 giugno, Benedetto XVI proclamerà nella Basilica di San Paolo fuori le
Mura un anno dedicato a San Paolo, ha reso noto questo giovedì la Santa Sede.
Per l’abbazia di San Paolo fuori le Mura, con questa iniziativa il Papa vuole
ricordare il secondo millennio della nascita dell'Apostolo delle Genti,
stimata tra gli anni 6 e 10 D.C..
La proclamazione sarà fatta durante il Vespro che si terrà alle 17.30, accanto
alla “Confessio” di San Paolo, recentemente accessibile ai pellegrini.
Il 28 febbraio scorso, l’Arciprete della basilica di San Paolo fuori le Mura,
il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, aveva annunciato questa
possibilità durante la presentazione ai giornalisti delle ricerche
archeologiche che hanno riportato alla luce, sotto l’altare principale della
Basilica, il presunto sarcofago di San Paolo.
Il Cardinale suggeriva di coinvolgere in quest’anno i santuari di tutto il
mondo, in particolare i luoghi legati a San Paolo a Gerusalemme, in Turchia e
in Medio Oriente in generale.
Tra ottobre e novembre dell’anno scorso, Benedetto XVI ha dedicato quattro
catechesi del mercoledì a presentare la figura e il pensiero di San Paolo, che
ha avuto un’influenza decisiva per la sua vita spirituale e la sua ricerca
teologica.
Nei giorni 26, 27, 28 e 29 Giugno p.v. si svolgerà, come ogni anno, presso la
Basilica Papale di San Paolo fuori Le Mura il Triduo Petro-Paolino
in onore dei due grandi Apostoli di Roma Pietro e Paolo.
Potete
consultare qui l'Invito Ecumenico, con tutte le spiegazioni a Voi
necessarie, per i Vespri del 27 e la Processione del 29.
Per qualsiasi informazione, potete contattare per E-Mail la
Segreteria
dell'Abbazia di San Paolo fuori le Mura oppure il Padre Priore Johannes Paul
Abrahamowicz.
Comunicato Stampa
Il Papa proclama l'Anno Paolino :
Il Santo Padre Benedetto XVI proclamerà Giovedì 28 Giugno 2007, nella
Basilica di San Paolo fuori le Mura, durante il Vespro che si terrà alle ore 17.30, un anno specialmente
dedicato a San Paolo nell'occasione del bimillenio della nascita dell'Apostolo delle Genti, stimata tra gli anni 6 e 10 D.C.
Confessio Paolina :
Alla Confessio di San Paolo, recentemente accessibile ai pellegrini,
i rappresentanti di varie chiese cristiane proclameranno l'inno alla "carità" (1 Cor 13) a conclusione del Vespro ecumenico di
Mercoledì 27 Giugno alle ore 18.00.
La Catena dell'Unità :
Quest'anno si assoceranno i rappresentanti e i fedeli delle varie chiese
cristiane di Roma alla tradizionale processione della Catena [vedi], reliquia di San Paolo incatenato per Cristo, che diventano simbolo
di unità di quanti nella professione del Risorto sono legati
a Cristo.
Il programma del Triduo, consultabile in versione PDF a
questo
link, avrà come eventi degni di interesse :
Martedì 26
alle ore 17.30 S. Em. R. il Sig. Cardinale Tarcisio Bertone,
Segretario di Stato di Sua Santità, officerà i Vespri e la Messa Solenne.
Mercoledì 27
alle ore 18.00 celebrazione dei Vespri in onore degli Apostoli
Pietro e Paolo insieme ad altre comunità cristiane di Roma.
Giovedì 28
alle ore 17.30 celebrazione solenne dei Primi Vespri Pontificali
presieduti dal Santo Padre Benedetto XVI
che proclamerà ufficialmente il bimillennio di San Paolo.
Venerdì 29
alle ore 17.30 celebrazione dei Vespri e della Messa Solenne
presieduta dal Rev.mo P. Abate Edmund Power O.S.B.
alla presenza di S. Em. R. il Sig. Cardinale Andrea Cordero Lanza di
Montezemolo.
Inoltre, a conclusione del Triduo alle ore 20.00 si svolgerà la
Processione della Catena di San Paolo.
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La presenza della Catena di San Paolo nella Basilica di San Paolo fuori le
Mura, sulla via Ostiense a Roma, è attestata fin dalla seconda metà del 4°
secolo.
San Giovanni Crisostomo († 407) esprime il desiderio di unirsi agli
innumerevoli pellegrini che si recano a Roma per baciare con devozione le
catene che avevano legato l'a-postolo Paolo (cfr. Migne, PG LXII,57 e PG LX,
678).
Di tale "reliquia" parla anche San Leone Magno († 461), mentre San Gregorio
Magno († 604), scrivendo all'Imperatrice Pulcheria, narra che "si era soliti
dare in dono la limatura della venerata catena ai devoti, anche se alcune
volte accadeva che inutilmente il sacerdote s'affaticava a menar su e giù la
lima, poiché il ferro non si lasciava intaccare" (cfr. Migne, PL LXXVII, 704.)
In un inventario della sagrestia della Basilica del 169 è scritto: "Statua di
argento di San Paolo con la catena con la quale fu legato di tredici anelli".
Oggi ne rimangono nove, a forma di "otto" - di cm 6,5 circa ognuno - uniti fra
loro a formare un cerchio.
Tradizionalmente la "reliquia" era esposta alla devozione dei fedeli il 25
gennaio (festa della Conversione di San Paolo) e il 30 giugno (già
commemorazione di San Paolo).
Inoltre, nel giorno della stazione quaresimale (feria quarta in traditione
symboli) veniva portata in processione per le navate della Basilica.
Attualmente essa viene portata in processione per le strade del quartiere il
29 giugno con grande devozione dei fedeli.
Il ricco simbolismo delle catene è testimoniato dalle citazioni di alcune
espressioni ricavate dalle lettere di San Paolo e scritte sul reliquiario:
Ut vincula mea manifesta fierent in Christo in omni praetorio - et in
caeteris omnibus (Fil 1,13)
e Ego Paulus vinctus Christo Iesu (Ef 3,1).
La Catena di San Paolo, simbolo fisico della sua prigionia, ci ricorda il
valore della sofferenza accettata gioiosamente in unione a Cristo, l'amore che
lega l'Apostolo delle genti al suo Maestro e i vincoli di carità che possono
unire quanti riconoscono come Signore il Cristo morto e risorto.
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Pietro e Paolo
San Pietro fu condotto nell'antico circo di Caligola e Nerone, ora Piazza
San Pietro, per esservi crocefisso, San Paolo "ad aquas salvias", nell'attuale
zona delle Tre Fontane, sulla Via Laurentina, dove fu decapitato.
Nella vita dei due Apostoli, ambedue un po' sanguigni, non c'era soltanto
l'abbraccio, ma c'era-no anche divergenze.
Pietro lo chiama "il nostro carissimo fratello Paolo", ma al tempo stesso dice
delle sue lettere: "In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere…" (2
Pt 3,16).
A sua volta Paolo sottolinea che non è discepolo di Pietro. Andò a Gerusalemme
per consultare Pietro soltanto tre anni dopo la sua conversione, dove rimase
per soli 15 giorni, e ritornò a Gerusalemme soltanto dopo 14 anni (Gal
1,15-2,1).
Paolo non rinuncia a controversie pubbliche con Pietro: "…quando Cefa venne ad
Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto"
(Gal 2,11).
L'abbraccio sulla Via Ostiense non è stato motivato da emozioni, p.e. di
fronte alla morte im-minente, né dal perfezionismo moralistico che spinge a
disciplinarsi ad una tattica di riconci-liazione per guadagnarsi il cielo, ma
fu un abbraccio motivato sulla fede nella risurrezione di Cristo.
Tale abbraccio manifesta un rapporto interpersonale che ha come punto di
riferimento Cristo risorto. "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a
Simone" dicono i discepoli il giorno di Pa-squa (Lc 24,34). "Sono Gesù che tu
perseguiti" dice lo stesso Risorto a Saulo (26,15). Ciascuno dei due ha avuto
la sua esperienza personale con Cristo risorto.
Infine Paolo, incatenato per Cristo, diventa incatenato a Cristo. La Catena,
ricordo della sua prigionia, si trasforma in "reliquia" del suo legame con
Cristo.
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