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Il Papa, ricordando il suo viaggio apostolico ad Atene, ha sottolineato la
necessità di «continuare a costruire sulle solide fondamenta dei legami
fraterni ed evangelici per apprezzarci meglio».
Nuovo appello
ecumenico di Giovanni Paolo II che ieri ha ricevuto in udienza una delegazione
di sacerdoti del patriarcato ortodosso di Atene: «Ricerchiamo insieme vie per
una comunione sempre più profonda»
Tra Roma e Atene
continua il "disgelo" ecumenico. Ieri un gruppo di trenta sacerdoti
dell’arcivescovado ortodosso della capitale greca, guidato dal vicario
generale padre Thomas Synodinos, è stato ricevuto dal Papa nel palazzo
apostolico di Castel Gandolfo. E la visita, organizzata con il pieno consenso
dell’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Chrystodoulos, si inserisce
nel quadro delle relazioni tra le due Chiese che, in questi ultimi tre anni, si
sono particolarmente intensificate, specie dopo il pellegrinaggio che Giovanni
Paolo II compì in Grecia nel maggio del 2001, sulle orme di san Paolo.
Proprio ricordando quella occasione – durante la quale fu anche firmata una
Dichiarazione comune sull’Europa, nel luogo in cui sorgeva l’Areopago – il
Pontefice ha definito l’udienza di ieri mattina «una visita per conoscerci ed
apprezzarci meglio» e «sperimentare modalità di relazione che facilitano la
comunione».
«Sono lieto di incontrarvi, durante la vostra visita alla Santa Sede e alla
storica città di Roma, che ha l’onore di custodire le tombe degli Apostoli
Pietro e Paolo – ha detto Papa Wojtyla accogliendo i suoi ospiti – E mi
rallegro di questo nuovo contatto che si stabilisce tra noi. La vostra presenza
– ha aggiunto – richiama alla mia mente la grazia tutta speciale che il
Signore mi ha donato, concedendomi di fare visita a Sua Beatitudine
Chrystodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, e alla Chiesa
ortodossa di Grecia nell’anno del Grande Giubileo, nel contesto del mio
pellegrinaggio "sulle orme di san Paolo". Noi dobbiamo continuare a
costruire sulle solide fondamenta dei legami fraterni ed evangelici che
sperimentammo in quella circostanza. Anche la vostra visita a Roma costituisce
una valida iniziativa in tal senso, per conoscerci ed apprezzarci meglio e per
sperimentare modalità di relazione che facilitano la comunione».
Il Papa ha poi confidato ai sacerdoti ortodossi di Atene di rivolgersi «costantemente»
al Signore perché «ci disponga tutti ad aprire i nostri cuori alla sua
preghiera che tutti siano una cosa sola, e ci renda capaci di genuina obbedienza
alla sua volontà, in modo da ricercare insieme le vie di una più stretta
collaborazione e di una comunione sempre più profonda».
Giovanni Paolo II ha quindi chiesto ai membri della delegazione greco-ortodossa
di «trasmettere a Sua Beatitudine Chrystodoulos, e al Santo Sinodo che lo
circonda», il suo «saluto più caloroso» e i suoi «sinceri auguri di ogni
bene e prosperità nel Signore». E ha auspicato «di cuore» che «la visita ai
luoghi santi di Roma, con gli incontri, le conversazioni, le occasioni di
confronto, costituiscano un’esperienza positiva ed utile per la vostra vita
sacerdotale». «Possa lo Spirito Santo accompagnare sempre il vostro ministero
– ha concluso – e rafforzare la testimonianza che ciascuno di voi dà al
Vangelo del nostro comune Signore».
Molto caloroso anche l’indirizzo di saluto che ha rivolto al Pontefice il
protopresbitero Synodinos. «La ringraziamo, Santità, per lo speciale onore di
essere stati ricevuti così sollecitamente da lei, nonostante i suoi tanti e
gravosi impegni – ha sottolineato il vicario generale – E naturalmente
porgendo il nostro profondo rispetto e gli auguri di buona salute e lunga vita,
noi le chiediamo di pregare per l’unità di tutte le sante Chiese di Dio».
L’incontro ha suggellato il denso calendario di appuntamenti delle giornate
trascorse a Roma dai sacerdoti greco-ortodossi. La delegazione, infatti, ha
avuto contatti con dicasteri vaticani e uffici del Vicariato, incontrato
esponenti del Movimento dei Focolari e della Comunità di Sant’Egidio e ieri
mattina, prima dell’udienza papale, ha celebrato la Divina Liturgia nelle
Catacombe di Priscilla.
Castel Gandolfo, 20 settembre 2003
Mimmo Muolo
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[Fonte: Avvenire 20 settembre 2003]
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