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Essere cristiani in Turchia. La vita di un convertito

Antuan Ilgit ha 34 anni ed è un novizio della Compagnia di Gesù. Con una particolarità: di nazionalità turca, ha deciso di convertirsi al cristianesimo ai tempi dell’università, lasciandosi alle spalle la religione islamica. Una scelta difficile in un Paese come la Turchia, che ha comportato numerose difficoltà sia con la famiglia che con le autorità. Nei giorni della visita del papa, Antuan ha raccontato la sua esperienza all’agenzia Ansa, condividendo il suo passato, ma anche le aspirazioni per il futuro: un tempo da vivere in patria, “qui tra la mia gente”. “Il Signore mi ha scelto – dice - perché condividessi il suo amore col mio popolo. Qui in Turchia ci sono molti giovani in ricerca come me, e sarebbe bello poter dialogare con loro”. Del resto, “con la mia conversione a Cristo non ho mai rinunciato alla mia cultura che resta una cultura islamica”.

Ma cosa ha significato lasciare la religione di origine? Spiega Antuan: ''Ho vissuto con la mia famiglia in Germania fino a 6 anni, poi ci siamo trasferiti e sono cresciuto a Mersin, nella Cilicia antica. La mia famiglia è sunnita di credenti ma non praticanti; dai miei genitori ho imparato a mettere in pratica i precetti del Corano. Quando mi sono trasferito ad Ankara per gli studi universitari ho avuto una crisi di fede. Mi sentivo insoddisfatto per non riuscire a mettere in pratica i precetti del Corano. Tutti i precetti ben visibili esteriormente non riuscivano a far breccia nel mio cuore, non riuscivo a sentirli dentro. Approfondendo il Corano anche in lingua turca mi sono accorto che non corrispondeva alle mie esigenze di vita. Mi sono così rivolto ai religiosi islamici per trovare risposte, ma non sono riusciti ad aiutarmi e mi hanno scoraggiato dal proseguire a farmi domande sostenendo che chi comincia porsi domande simili finisce per trovarsi fuori dalla retta via. E cosi che ho iniziato ad avvicinarmi alle altre religioni per capire”.

Un confronto prima con l’ebraismo per scoprire poi il cristianesimo. “A Istanbul, - continua Antuan - ho trovato esposti alcuni libri scritti da protestanti alla chiesa di Sant Antonio. In un libro c'era un questionario che ho compilato mettendo il mio indirizzo. Sono stato contattato da due pastori protestanti che mi hanno invitato alla loro comunità . Questo accadeva nel 1994. Poco dopo mi sono laureato. E in quella circostanza che ho iniziato a conoscere la figura del Messia, e a comprenderlo”. Una volta trasferitosi a Mersil, Antuan ha conosciuto la realtà dei cappuccini dove ha iniziato il cammino di catecumeno culminato nel battesimo.

''Durante il servizio militare ad Ankara frequentavo di nascosto una chiesa. La cosa fu notata e venni richiamato affinché non frequentassi più la chiesa ma io sono andato avanti lo stesso senza paura. Il 29 marzo 1997 sono stato battezzato. Prima avevo un nome islamico che ho cambiato in Antuan . E a quel punto che la sua famiglia rifiuta di vederlo ''tranne mia madre e mia sorella, che nonostante l’affetto nei miei confronti accettavano a fatica questa decisione”. Ma le difficoltà sono arrivate anche sul piano amministrativo, anche con un procedimento giudiziario per fare modificare sulla carta d’identità la voce sull’appartenenza religiosa. ''Ho dovuto aspettare alcuni anni e alcuni processi. Nel 2001 alla fine è stata modificata“.
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[Fonte: Korazym.org 29 novembre 2006]


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