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Simposio su Paolo VI all’UNESCO; Mons. Follo, “Annuncio e dialogo non sono in opposizione”

“Annuncio e dialogo [v. documento del 1991 ndR] non sono due attività in antitesi, opposte tra loro”. “Possiamo, anzi dobbiamo stabilire una equazione tra il dovere della Chiesa di evangelizzare il mondo e il suo dovere di dialogare con il mondo”. È questo – secondo l'Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Unesco, mons. Francesco Follo - il più grande insegnamento che si trae oggi dall’Enciclica “Ecclesiam suam” di Papa Paolo VI. Papa Montini è stato ricordato questo pomeriggio a Parigi, nella sede dell’Unesco, nel corso di un colloquio internazionale dal titolo: “Il dialogo possibile: Paolo VI e le culture contemporanee”. “Papa Paolo VI – ha detto mons. Follo – nella sua Enciclica ‘Ecclesiam suam’ afferma che la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo nel quale vive. La Chiesa si fa parola, si fa messaggio, si fa conversazione”. “Anche papa Benedetto XVI – ha proseguito il rappresentante vaticano – invita a lavorare con tutte le religioni affinché siano promossi i valori religiosi e morali, attraverso il dialogo interreligioso”. Al simposio è intervenuto anche il card. Paul Poupard, presidente del pontificio Consiglio della cultura. “Per Paolo VI – ha detto – le caratteristiche del dialogo sono la chiarezza innanzitutto, la dolcezza che Cristo ci propone di apprendere da lui stesso, la fiducia sia nella virtù della propria parola che nella capacità di accoglienza da parte dell’interlocutore, e infine la prudenza pedagogica. In un dialogo così condotto, si realizza l’unione della verità e della carità, dell’intelligenza e dell’amore. Il suo clima, è l’amicizia. Meglio ancora, il servizio”. Il card. Poupard ha messo in guardia da alcuni pericoli insiti nell’arte di dialogare: “l’irenismo e il sincretismo”. “Sarà dunque compito della Chiesa – ha detto – intervenire di volta in volta per marcare i limiti, segnalare piste e proporre forme diverse in vista di un dialogo vivo e fruttuoso”.

   
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