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Descrizione
Quest'icona presenta il
mistero della Natività del Signore secondo la raffigurazione propria
delle Chiese dell'Oriente cristiano.
Il santo Andrej Rublev, che
la dipinse a Mosca, intorno al 1420, ha suddiviso le diverse scene che si
riferiscono alla Natività in tre fasce orizzontali che si ordinano
intorno al centro dell'immagine, costituito dalla figura della Vergine
Madre e dal Bambino.
Incominciando dal basso: a
sinistra S. Giuseppe, seduto, medita sul mistero di questa nascita che non
rientra nelle leggi della generazione naturale; a destra, le levatrici
lavano il bambino appena noto, come si fa con ogni bambino che viene al
mondo. Ma, in questo caso, non è il Bambino ad aver bisogno di essere
purificato, è piuttosto lui che santifica e vivifica l'acqua in cui viene
immerso. Ecco perché la piccola vasca ha la forma di un fonte
battesimale e l'acqua che cola dalla brocca brilla come l'oro.
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Nella fascia mediana è
raffigurato il mistero stesso della Natività: gli angeli adorano il Verbo
incarnato e i pastori, ricevendo l'annuncio dall'alto, si recano alla
grotta. Distesa nel riposo, come ogni donna che ha dato alla luce il
figlio - una posizione che serve a sottolineare il realismo
dell'incarnazione - Maria appare al tempo stesso come la Santissima
Sovrana, la Madre di Dio, che il tappeto rosso intessuto d'oro incornicia
in una mandorla di gloria. Il fatto che non guardi il bambino significa
che anche lei è compenetrata dal Mistero nella fede, assorta nella contemplazione di quanto di straordinario è avvenuto
in Lei: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo
cuore” (Lc 2,19).
La figura del Bambino è
tutta in riferimento al mistero pasquale: il suo corpo, che ha le
proporzioni di quello di un adulto, è già stretto nelle bende della
morte e giace in una mangiatoia più simile ad un sepolcro di pietra. Alle
sue spalle si spalanca il buio della grotta, simbolo delle tenebre del
mondo in cui egli accetta di entrare e di sprofondarsi per far
sgorgare di nuovo la Luce.
Ma l'icona della Natività
invita a contemplare questo mistero di amore alla sua stessa fonte, che è
la Santissima Trinità.
Ecco perché, nella fascia
superiore, appare un raggio semplice, simbolo dell'azione di Dio, che si
divide in tre proprio sulla verticale della grotta, ad indicare che la
redenzione del genere umano è opera comune delle tre Persone Divine.
I Magi salgono verso il
Raggio: il loro viaggio verso Betlemme (in ebraico, la casa del pane) è
infatti segno del cammino degli uomini di tutti i tempi verso Dio; mentre
gli angeli adorano nell'eternità il mistero dell'annientamento del
Figlio, per amore.
Lettura
meditata
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L’icona non si limita a rappresentare il fatto, ma ne esprime contemporaneamente
anche il significato teologico: il cerchio ideale disegnato da tutti i
personaggi disposti intorno alla grotta sta a significare l’Unità Divina. |
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Al centro: buio, notte,
macchia nera simbolo del caos, confusione, non senso, nel quale Gesù,
Luce del mondo, entra. Ed ecco nasce il nuovo giorno. "Una stella
spunterà da Giacobbe (che rappresenta ogni uomo nella sua
singolarità), un uomo sorgerà da Israele (un popolo)". La
duplice valenza dell'identità individuale inserita in una comunità
concreta. Si tratta di un popolo, non di una folla anonima, senza nome
né anima né identità se non quella della massa informe. Gesù,
sole splendente che segue la notte, spunta nella notte, vince la notte,
illumina tutte le nostre notti |
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Dio fatto carne,
avvolto in fasce, divinità nascosta in fasce umane, nei limiti umani:
stiamo scoprendo il divino nascosto nel nostro umano |
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Bimbo che è un
adulto. Egli è contemporaneamente il centro
teologico e compositivo dell’icona: la sua testa si trova sull’asse verticale
individuato dal raggio della stella. È simbolicamente avvolto in bende mortuarie e posto nella
mangiatoia-sepolcro all’interno della caverna buia:
il luogo e il modo in cui è deposto è simbolismo del sepolcro in cui un
giorno entrerà per portare a compimento su questa terra l'amore per
l'umanità. Simbolismo dei nostri sepolcri, in cui nonostante il caos,
la confusione, le tenebre, nasce un bimbo, ancora in fasce (dovremo
lavorare e pregare molto per svolgerle, venirne fuori; ma nel
frattempo esse ci proteggono dal gelo della notte ancora vicina), una
realtà nuova che trasformerà caos, confusione e tenebre e ci farà uscire dal sepolcro per camminare, liberi, nella Luce |
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accanto al bimbo, lasciato solo, campeggia la massa della Vergine Madre, che non
guarda il bimbo, è rivolta verso l'umanità. Il messaggio dice: gli
angeli lo stanno guardando, sono loro i custodi; Maria ha da guardare
l'umanità - simboleggiata nei tre riquadri - avvolgerla col suo
sguardo attento e amorevole
... pastori = umanità semplice, povera, incolta
... due donne = laboriosità, quotidianità
lavorativa, impegnata
... Giuseppe, con accanto il tentatore = umanità dubbiosa, pensante,
cercante, inquieta, messa alla prova (come di Maria si dice "conservava nel
cuore" anche lui conserva il mistero di cui è partecipe...)
... i Magi = gli illuminati, coloro che seguono i segni, umanità in
cammino, i popoli che dall'oriente si mettono in cammino, i cercatori...
... Le figure
tradizionali del bue e dell'asino (in realtà un cavallo, perché
l'asino in Russia era sconosciuto) = la creazione "che attende
con impazienza la rivelazione dei figli di Dio"
... in alto a destra gli angeli
3 custodi della Natività
2 rivolti al cielo
1 rivolto all'umanitàa parte superiore dell’icona vi
sono tre angeli, due guardano verso il cielo e un
È ancora un richiamo simbolico alla Trinità, la cui seconda Persona si è chinata
verso il Bambino porgendoGli un manto rosso. Gli angeli partecipano all’evento
straordinario e guidano sul luogo i pastori. |
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Nella parte
sinistra vediamo Giuseppe seduto in atteggiamento pensieroso che s’interroga
davanti al mistero. Ad incarnare il dubbio di Giuseppe è il pastore-diavolo,
ritto davanti a lui e ben saldo sul suo bastone, che lo tenta insinuandogli che
il Cristo non è il Figlio di Dio.
Nella parte destra dell’immagine troviamo due donne che provvedono al
bagno del Bambino.Nel gesto del bagno viene prefigurato il Battesimo. Tra le due scene vi è un alberello:
“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse” (Is 11,1). Il germoglio è una
risposta alle tentazioni del pastore. |
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dall'alto scende,
fulgida, una stella: fa pensare alla mano
creatrice del Padre: un raggio di luce tripartito, dalla dimora di Dio
si cala sulla grotta e in verticale raggiunge la testa del bambino,
attraversa Maria e tutta l'umanità. È il movimento d’amore che dal Padre
raggiunge l’uomo attraverso il Verbo, per opera dello Spirito Santo.
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vari strati di rocce che
sembrano dire: il deserto rifiorisce, la terra è rinnovata |
Umanità tutta custodita da
Maria. Umanità che si sta rinverdendo: arbusti che nascono dalla roccia :
"Ecco io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,5)
Tutta l'icona è immersa
nella luce che cade dall'alto e rimbalza sui gradoni delle rocce, facendo
brillare anche le più piccole foglie e rappresenta il dono dello Spirito,
la sua penetrazione nella realtà umana e cosmica, che scaturisce dalla
Pasqua del Signore.
L’icona
della Natività è il prologo della storia della salvezza e rappresenta il
compendio dei misteri della nostra Fede: l’Incarnazione, la Morte e la
Resurrezione.
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