Oltre
100 cattolici cinesi della chiesa clandestina (non ufficiale) sono
arrivati a Colonia, superando difficoltà di visto e controlli.
Raccontano storie di persecuzione, ma anche di grande vitalità
nell’evangelizzazione.
Roma (AsiaNews) – Per
la prima volta giovani cinesi della Chiesa sotterranea prenderanno
parte alla Giornata mondiale della gioventù. Un centinaio, infatti,
è riuscito a giungere a Colonia per partecipare alla XX Gmg. Fra di
essi vi sono studenti cattolici che già studiano all’estero e
giovani provenienti direttamente dalla Repubblica popolare. Vi sono
sacerdoti, suore e laici di diverse diocesi: Pechino, Tianjin, Hebei,
Fujian, Mongolia interna.
Arrivare fino a Colonia
non è stato facile. In Cina infatti il governo permette la libertà
di culto solo con personale e strutture registrate ufficialmente
presso l’Amministrazione statale dell’ufficio Affari religiosi e
controllate dall’Associazione patriottica. I fedeli che non
accettano il controllo nelle strutture ufficiali e praticano la fede
in strutture non registrate (non ufficiali, sotterranee) sono punibili
per azioni “illegali” e “di disturbo dell’ordine pubblico”.
Un giovane di Shanghai
spiega: “La Chiesa clandestina in Cina è perseguitata. Ma i
dettagli della persecuzione sono poco conosciuti all’estero. Pochi
sanno, ad esempio che il governo di ogni grado (provincia, città,
distretto o villaggio), a seconda delle situazioni, hanno elaborato
vari regolamenti, segreti o pubblici”.
“Uno di questi
articoli dice che ‘la polizia non deve rilasciare il passaporto a un
cattolico clandestino, senza il permesso del dipartimento di
amministrazione religiosa’. Siccome i cattolici clandestini non sono
iscritti nelle liste ufficiali, è molto difficile per noi venire
all’estero per studiare, fare un pellegrinaggio, o venire alla
Giornata Mondiale della Gioventù”.
I gruppi presenti a
Colonia non si sono scoraggiati e da mesi hanno chiesto il passaporto
e il visto usando carte di identità false o dicendo che volevano
andare all’estero per generico turismo.
La loro presenza a
Colonia rende felici gli organizzatori della Gmg, che saputo della
loro presenza, stanno preparando un programma di catechesi apposta per
loro.
“É la prima volta
– ha detto uno dei capigruppo - che la Chiesa clandestina della Cina
riesce a partecipare alla Gmg. Vogliamo sfruttare questa occasione per
conoscere di più i nostri coetanei che vivono la nostra stessa fede,
sentirci parte della Chiesa universale e magari cercare di incontrare
il Papa”.
“Le nostre comunità
– dice un altro di Tianjin – sono molto vive e attive. Purtroppo a
causa del controllo del governo o per paura di farci scoprire, noi
fedeli non comunichiamo all’estero informazioni sulla Chiesa
sotterranea in Cina. Si viene a sapere solo che un vescovo è stato
arrestato, un convento è stato chiuso, una chiesa è stata distrutta.
Pochi sanno che l’evangelizzazione sta crescendo e che crescono le
vocazioni. A causa delle poche informazioni è difficile stilare
statistiche: una “Guida della Chiesa cattolica in Cina” ,
pubblicata nel 2004 afferma per esempio che una diocesi del nord ha
solo 4 sacerdoti. Ma questo era così 10 anni fa. Adesso quella
diocesi ha almeno 70 preti e 100 suore, frutto dell’evangelizzazione
e della formazione mirata ai giovani”.
Nei giorni scorsi un
gruppo di sacerdoti della Chiesa ufficiale ha salutato il papa in
udienza. Alcune ordinazioni episcopali della Chiesa ufficiale sono
avvenute con l’approvazione del Vaticano. “Questi sono segni
importanti – sottolinea un sacerdote sotterraneo – ma occorre
ricordare che la politica religiosa del governo non è ancora
cambiata. Molti vescovi e preti sono in prigione. Fra essi voglio
ricordare i vescovi Su Zhimin e An Shuxin di Baoding; Shi Enxiang, di
Yixian; Han Dingxian, di Yongnian. Bisogna che tutta la Chiesa li
ricordi e preghi per loro”.
Alla Gmg di Colonia
saranno presenti anche giovani cinesi della Chiesa ufficiale.
Anch’essi sono arrivati in Europa non in gruppi organizzati e con
generici visti turistici.
Nel ’95, per la Gmg
di Manila, la Chiesa ufficiale aveva inviato un gruppo di sacerdoti e
fedeli della Chiesa ufficiale. La presenza della bandiera di Taiwan
fra le bandiere esposte creò un problema politico: il segretario
dell’Associazione Patriottica ordinò a tutti i fedeli di
abbandonare la messa col papa Giovanni Paolo II a causa
“dell’offesa ricevuta”. La maggioranza dei cattolici rimase di
nascosto alla messa, disubbidendo all’ordine.
In Cina cresce sempre
di più la collaborazione e l’integrazione fra i due rami della
chiesa ufficiale e sotterranea.
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[Fonte: AsiaNews 11 agosto 2005]
v. anche:
:: Situazione del
cristianesimo in Cina
:: Terra
Santa e Cina: voci dalla Chiesa che soffre