Eletto
all’unanimità il nuovo patriarca greco-ortodosso “aiuterà il
patriarcato ad affrontare e superare la crisi creata da Ireneos I”. L’elezione
del nuovo patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme è salutata da
molti uomini di Chiesa in Terra Santa come una liberazione dalla
dittatura di Ireneos I. Il neo-patriarca si definisce
“indifferente” al giudizio di Israele sulla sua nomina.
I 14 membri del Sinodo greco-ortodosso
di Gerusalemme hanno eletto all’unanimità il vescovo Teofilo, 53
anni, come nuovo patriarca. Con la nomina egli diventa Metropolita di
Gerusalemme e prende il posto di Ireneos I che il Sinodo pan-ortodosso
di Costantinopoli, guidato dal patriarca Bartolomeo I, aveva deposto
dall’incarico il 24 maggio scorso.
L’ex patriarca aveva tentato di
invalidare la riunione del Sinodo che avrebbe nominato il suo
successore, ma la Corte giudiziaria di Gerusalemme lo aveva fermato.
Il Metropolita Teofilo, di nazionalità greca, ha servito nella
chiesa del Santo Sepolcro ed è stato rappresentante della chiesa
greco-ortodossa a Mosca ed in Qatar. Il segretario generale del
Sinodo, l’arcivescovo Aristarchos, dice: “Il nostro sforzo è
stato quello di eleggere un patriarca in grado di ridare prestigio al
patriarcato”. “Ora – continua - ci sentiamo più forti
nell’affrontare e superare la crisi e lo scandalo creato da Ireneos
I”. Osservatori di AsiaNews a Gerusalemme affermano che il voto
unanime a Teofilo mostra l’unità della comunità ortodossa nei
confronti di Ireneos I, che occupa ancora il palazzo del patriarcato e
rifiuta di andarsene.
Il padre Atanasio, francescano di Terra Santa responsabile del
Santo Sepolcro, ha dichiarato ad AsiaNews che “mons. Teofilo è una
personalità cordiale ed amica”. “Con lui – continua – è
assicurata una buona collaborazione fra cattolici ed ortodossi. In
passato Teofilo, grazie alla sua carica, ha molto collaborato per la
manutenzione del Luogo Santo”.
Secondo gli accordi dello Status quo la nuova nomina deve
essere approvata dai governi di Palestina, Giordania ed Israele. Il
primo ha già fatto sapere che “rispetterà la decisione sinodale”
mentre il governo giordano non ha ancora chiarito la propria
posizione. È noto infatti il dispiacere che provano i fedeli
greco-ortodossi di nazionalità araba nell’avere solo leader
religiosi di nazionalità greca.
L’elezione del
metropolita Teofilo a Patriarca greco-ortodosso “era prevedibile”,
essendo "un uomo capace di ristabilire l’ordine in seno al
patriarcato dopo la destituzione di Ireneos I, oltre ad essere un uomo
di Dio”. È quanto ha detto ad AsiaNews l’archimandrita
di rito greco-melkita mons. Joseph Saliba, che ha voluto anche
sottolineare l’importanza dell’elezione con voto unanime, una
prima assoluta nella storia del patriarcato.
Raouf Abou Jaber,
presidente del consiglio supremo Ortodosso in Giordania e Palestina,
ha definito l’elezione di Teofilo “l’inizio di un nuovo cammino
e un cambiamento veramente desiderato”. “Questa elezione – dice
inoltre – è un segno della benevolenza di Dio per gli oltre 200
mila fedeli della Chiesa greco-ortodossa. Adesso auspico la formazione
di un consiglio che abbia larghezza di vedute e che impedisca la
dittatura alla quale eravamo sottoposti con Ireneos”.
Attallah Hanna,
portavoce del patriarcato, ha rilasciato una dichiarazione contenente
le promesse fatte dal neo-patriarca ai padri sinodali subito dopo
l’elezione: restituire i beni ecclesiastici al patriarcato e
riportare la pace e la cooperazione nel Sinodo stesso.
Per quanto riguarda il
riconoscimento di Israele, che ancora non si è pronunciata neanche
sulla destituzione di Ireneos I effettuata dal Sinodo di
Costantinopoli. Per
il momento un funzionario ha fatto sapere che è stata istituita una
commissione ministeriale con delega sulla questione.
Il patriarca Teofilo ha detto di essere “indifferente al
riguardo”.
Alcuni analisti in
Terra Santa precisano che il riconoscimento di Israele non ha alcun
rilievo giuridico in quanto non esistono accordi fra il governo ed il
patriarcato. La richiesta di riconoscere gli atti dell’organo
religioso avviene per una forma di consuetudine e, in un certo senso,
di “quieto vivere”.
_______________________
[Fonte: AsiaNews del 22 agosto 2005]
v. anche:
. Il nuovo
patriarca ortodosso di Gerusalemme e complesse implicazioni
. L'insediamento
di Teofilo III nuova strada tra cattolici e ortodossi