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2 Aprile 2005,nei primi Vespri della Festa della Divina Misericordia, il Signore ha chiamato a sé il Santo Padre Giovanni Paolo II

L’annuncio che lascia la Chiesa in lacrime.
Il Pontefice si è spento in preghiera.
Da Piazza S. Pietro centomila fedeli
hanno accompagnato l'estremo passaggio
del Pastore universale.
In tutto il mondo, uomini di fedi diverse
si sono ritrovati uniti nella preghiera.

Caro Papa,

con le lacrime agli occhi e con la luce nel cuore, ringraziamo il Signore della storia per la tua vita straordinaria e per tutti quei granelli di giustizia e di pace che hai saputo seminare nei nostri cuori distratti, deboli e feriti.

Sei stato per noi e per il mondo intero un padre saldo e vigoroso, anche nel momento del declino delle forze e della malattia, e ci hai illuminati, guidati, esortati, sostenuti, incoraggiati, richiamati, 'amati sino alla fine'; ma ci hai mostrato anche la tenerezza materna di Dio. 

Sei stato l'icona della preziosità della vita, che è dono fino all'ultimo istante. Ci hai insegnato che la sua 'qualità' non risiede nella perfezione fisica, nell'adeguamento a standard collettivi condivisi o nella ricerca di soddisfazioni, ma nel dato personale del senso di una Presenza, quella che ti ha reso presente a tutto il mondo e capace di entrare in relazione profonda anche quando i giorni del silenzio ti hanno fatto Parola vivente, muto grido d'amore.

A chi afferma che ove non esista un accettabile livello di qualità di vita, la vita stessa perde di valore e non merita di essere vissuta, hai mostrato che la "qualità della vita" risiede nella sua sacralità, indicando una via piena di forza, di pienezza di vita, attraverso una visione positiva dell’inevitabile e apparente deficit, che ci fa riconoscere, amare e servire in ogni esistenza il volto misterioso del più bello tra i figli d’uomo che per amore ha abbracciato ogni dolore, ogni sconfitta, ogni morte. Un Volto di cui tu ci hai svelato il mistero.

Il tuo esempio forte e rasserenante ci guiderà ancora nel nostro cammino terreno e già ora vediamo spuntare ovunque i virgulti della tua buona semina.

Con profonda gratitudine e amore filiale, affidiamo alle tue preghiere “l’opera delle nostre mani”, nella comunione dei Santi.

InternEtica

 

Una “sorella maggiore” oggi ha voluto inviarci queste sue toccanti espressioni di solidarietà:

Cari amici,
è un momento di grande dolore e di grande pace allo stesso tempo. Questo Papa è un grande uomo, il suo coraggio e le sue parole di vero amore hanno educato un'intera generazione di giovani ebrei come me. Non potremo dimenticarlo, nel momento in cui ha posato il suo biglietto di scuse nel Muro del Pianto. Ha ricucito, ha lavorato per dialogare, è entrato dopo due millenni in una sinagoga, ci ha chiamati fratelli maggiori. In un momento povero d'esempi e di modelli, non si può discutere il dogma, ma bisogna riconoscere con fermezza l'indiscutibile saggezza, carisma, bontà e sensibilità di Karol Wojtyla, per alcuni Vicario di Gesù, per altri un esempio di giustizia e bontà, uno "tzaddiq", un uomo giusto, una perdita per tutta l'umanità perché anima grandissima. Partecipando il dolore di ogni cristiano, porgo il mio augurio di pace e di cammino comune, Shalom.

Chiara Di Segni

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