Plateale non più
tollerabile disobbedienza Neocatecumenale
Ci scrive oggi, 20 maggio, un nostro interlocutore:
"Sarebbe stata la prima ordinazione sacerdotale effettuata dal novello
Arcivescovo ancor fresco di profumo crismale. Non ha fatto neppure in tempo a
prendere possesso della sua arcidiocesi che è stato buggerato dagli
zelantissimi NC.
"Che siete venuti a fare nel mio ufficio se poi fate come vi pare?" ha
detto l'Arcivescovo, al termine della celebrazione, ancora effettuata col rito neocatecumenale
(nonostante le NORME date
dal Papa tramite il card Arinze), al Rettore del Seminario Redemptoris Mater.
Oltre alle solite stranezze: la croce di Kiko al lato dell'ambone,
incensazione "aeque principaliter" alla croce e all'evangeliario, retto dal
diacono col velo omerale, NESSUNA incensazione alla Consacrazione (secondo una
prassi tipica del Cammino NC che, con spirito protestante, privilegia la
Parola rispetto al Signore Presente nel SS. Sacramento) ecc ecc. Fedeli e
sacerdoti, e anche l'Arcivescovo, hanno dovuto anche sopportare la Comunione
sotto le due specie, con un'infinità di calici da purificare, anche se era
stata espressamente vietata dall'Arcivescovo.
"Che siete venuti a fare nel mio ufficio se poi fate come vi pare?" Ecco la
sintesi, che sarà, statene certi, riferita a Roma : fanno come vogliono !
Ormai comunque non c'è più rimedio : sono troppi e troppo importanti.
Il più prestigioso, e laico, giornale regionale guarda caso dedica intere
pagine alle vocazioni NC ignorando tutto il resto della vita religiosa
regionale. Ormai non si può fare più nulla !!!
È troppo tardi : hanno espresso numerosi Sacerdoti uscendo dopo le due ore
e mezzo di celebrazione."
Ci chiediamo dov'erano finora questi numerosi sacerdoti!!!! Inoltre, se è
giusto che la Chiesa si esprima sull'etica e sul comportamento umano quando
sono in ballo scelte epocali per l'intera umanità, non troviamo giusto, ma
sentiamo anzi oscuramente minaccioso il silenzio sulle verità di fede o
meglio, la "non condanna degli errori" che, sola, forse potrebbe mettere loro
un argine e forse e già tardi!
La vicenda del nuovo Arcivescovo sopra riportata ripropone la gravità di
uno dei principali problemi legati al Cammino a cui occorre porre un freno e
su cui stiamo insistendo da tempo: il problema dei seminari Redemptoris
Mater. [vedi]
La loro reale pericolosità è dovuta ai motivi che riproponiamo ancora una
volta:
- Sono una quinta colonna
nella struttura della Chiesa.
- Sono incubatori di ordinati formati sugli insegnamenti del Cammino più che
su quelli della Chiesa cattolica.
- I sacerdoti che escono dai seminari, pur formalmente appartenenti alla
Chiesa cattolica, sono fedeli prioritariamente al Cammino neocatecumenale ed
ai suoi responsabili.
- Tali sacerdoti, una volta formati secondo le teorizzazioni kikiane,
diventano a loro volta propagatori e diffusori delle eresie ed aberrazioni del
Cammino.
- La loro funzione eversiva appare ormai chiaramente quella di inserirsi
nelle parrocchie per soppiantare i parroci ed i sacerdoti tradizionali,
spostando la gestione e l'orientamento delle strutture ecclesiali territoriali
nell'ottica del Cammino neocatecumenale.
Ora, se tutto questo è vero, e sfidiamo chiunque e negarne l'evidenza, la
Santa Sede non può continuare a tergiversare.
Prima che sia veramente troppo tardi, prima che la Chiesa venga infiltrata
irrimediabilmente in tutti i suoi gangli dal Cammino neocatecumenale - che
continuo a ritenere una setta eretica di orientamento ebraico-luterano -
occorre AGIRE.
Agire significa riprogrammare ruolo e funzioni dei seminari Redemptoris Mater,
assegnare ad altri incarichi i loro attuali rettori, nominare nuovi rettori di
indiscutibile fede cattolica e di indubbio spessore teologico e dottrinale,
pianificare programmi formativi in sintonia con il Magistero della Chiesa e
con le esigenze pastorali del mondo odierno.
Se non si provvede con sollecitudine nel merito, i seminari continueranno, nel
frattempo che si riflette e medita, a sfornare e diffondere in circolazione
ordinati ben poco fedeli al Papa e invece fedelissimi a Kiko, minando come una
cancrena il corpo dei ministri della Chiesa. Dum Romae consulitur Sagunthum
expugnatur.