È opportuno richiamare ancora alcuni temi fondamentali di quanto andiamo
discutendo:
Negli ambienti della setta eretica neocatecumenale fervono i preparativi
per i sei mesi di fuoco (giugno-dicembre 2007).
Se io fossi Kiko, certamente organizzerei due colossali eventi, il secondo
più grosso del primo. Mi spiego meglio.
Il 12 gennaio 2006 la setta neocatecumenale aveva ottenuto l'udienza dal
Papa.
Dato che un'udienza del genere va prenotata e organizzata mesi prima,
possiamo facilmente dedurre che sia stata richiesta allo scopo di poter
vantare in giro che anche Papa Benedetto XVI, fresco di elezione, "manda
famiglie NeoCat in missione" (come a dire "potete fidarvi, anzi, dovete
fidarvi").
In realtà le famiglie le ha mandate Kiko, si sono offerte volontarie solo
perché sapevano che ciò faceva piacere a Kiko, un po' come quando l'allora
sindacalista Fausto Bertinotti uscì con trenta compagni da «Essere Sindacato»
per entrare nel Partito Comunista (trenta compagni, non uno di più, non uno di
meno: dunque era il prezzo da pagare per poter entrare nel Partito non come un
compagno qualunque, era una specie di "dote" da portare).
Allo stesso modo, quando si organizzò da queste parti il pellegrinaggio
diocesano dei giovani, si prenotarono una ventina scarsa di giovani
provenienti dalle parrocchie e quaranta (quaranta, non uno di più, non uno di
meno) giovani neocatecumenali.
E dunque il 12 gennaio 2006 Kiko esponeva al mondo cattolico l'immagine
(creata da lui) di un Papa che manda cinquecento famiglie neocatecumenali in
missione neocatecumenale, cinquecento tonde tonde, non una di più, non una di
meno (poco importa se il giorno dopo siano partite tutte e cinquecento tonde
tonde; l'importante era il palcoscenico per lo spot kikiano-carmeniano).
Queste cifre tonde dimostrano che di "volontario" c'è solo il numero
prefissato stabilito dai piani alti, una dote commisurata allo scopo che si
vuole ottenere.
Come il compagno Bertinotti comandava di trovare trenta volontari (e trenta
ne trovò, non uno di più, non uno di meno: la disciplina di partito), così il
supercatechista locale stabiliva di mandare quaranta giovani volontari (e
quaranta ne trovò, non uno di più, non uno di meno), così Kiko stabiliva che
cinquecento famiglie (e cinquecento ne trovò, non una di più, non una di meno)
presenziassero allo spot neocatecumenale davanti al Papa (col Papa da
utilizzare come sponsor).
Sapevamo già che le "alzate" e le partenze "volontarie" delle famiglie
neocatecumenali in missione neocatecumenale sono programmate dall'alto
(dall'alto dell'équipe internazionale di Kiko e Carmen)
Quindi, quando probabilmente vedremo tra aprile e maggio qualcosa come
cinquecento, oppure ottocento, oppure mille famiglie in missione, oppure
500-800-1000 "alzate", o robe del genere, con cifre molto probabilmente tonde
tonde, sapremo che Kiko e Carmen stanno sparando fuori un altro spot
pubblicitario per indorare la pillola dell'ormai certamente mancata
"promozione" dello statuto, che nel migliore dei casi verrà prorogato di altri
due o cinque anni, segno che questo quinquennio non è servito a niente.
Per cui il prossimo grande spot neocatecumenale servirà a dimostrare che
dopotutto il Cammino produce frutti (spacciando per frutti cattolici quelli
che invece sono frutti kikiani).
Attenzione però alle circostanze imprevedibili. Dopo avere per mesi
preparato lo spot del 12 gennaio 2006, qualcosa andò buca.
A metà novembre 2005, quando ormai doveva essere già pronta la lista delle
cinquecento famiglie cosiddette "volontarie" per la missione neocatecumenale,
Kiko, Carmen e don Pezzi furono chiamati dal Papa in udienza privata per una
sgridata solenne sulla liturgia, probabilmente non la prima del suo
pontificato, certamente non l'ultima (visto l'atteggiamento di Kiko e Carmen).
Immagino che il Papa abbia detto a Kiko, Carmen e Pezzi: «le cose che vi ho
detto poco fa ve le farò mettere per iscritto», e così prese forma pochi
giorni dopo la fatidica lettera del cardinale Arinze.
Tutto questo vuol dire che lo spot neocatecumenale così accuratamente
preparato per "comprarsi" la benevolenza di papa Ratzinger appena dopo
l'inizio del pontificato andò loro buca nella maniera più plateale: non solo
la «bastonatura» sulla liturgia, ma anche l'imprevista (prevedibilissima)
precisazione di papa Benedetto XVI nel giorno dello spot neocatecumenale: il
cardinale Arinze «vi ha impartito a mio nome alcune norme…»
Certamente il dipartimento propaganda neocatecumenale ha dovuto faticare un
pochino per utilizzare lo spot, poiché quell'inciso tutt'altro che secondario
ha rovinato un po' la festa.
Ma cosa fare ora che il quinquennio ad experimentum sta per scadere?
Cosa fare per mostrare che il Cammino produce qualcosa di buono nonostante
la più ampia disattenzione alle più elementari norme contenute nello Statuto?
Cosa fare per convincere la gerarchia ecclesiastica (sia quella ostile, sia
quella favorevole) che la mancata "promozione" dello Statuto e la tuttora
mancata pubblicazione del Direttorio Catechetico sarebbero un ennesimo elogio
al Cammino?
Impossibile vivere passivamente quella scadenza; come nel gioco del poker,
in mancanza di carte favorevoli, occorre alzare la posta, serve un bluff, un
diversivo, un imbroglio.
Per cui l'ipotesi più plausibile è un altro spot neocatecumenale, ancora
più grosso di quello del 12 gennaio 2006, la cui linea di fondo (non
pubblicata) sia: "non gli hanno approvato gli Statuti ma guardate quanto sono
belli, bravi e capaci".
Gli spot planetari non si improvvisano, per cui qualcosa dev'essere già in
cantiere da tempo, magari anche già pronto: forse altre 500-800-1000 famiglie
in missione? forse 500-800-1000 preti? forse 500-800-1000 monache di clausura?
forse 500-800-1000 milioni di euro da devolvere in opere benefiche della
Chiesa? forse un incontro iper-ecumenico con 500-800-1000 ebrei? forse un'insalatone
misto di tutto questo?
O forse, come diversivo, una ennesima (e sempre meno credibile)
dichiarazione di obbedienza? (senza però veramente rinnegare gli errori
dottrinali e liturgici)
Personalmente sono convinto che Kiko e Carmen hanno in animo lo scisma già
da molto tempo; una sorta di ricatto alla Chiesa: "o ci dichiarate cattolici o
ce ne andiamo" (chi ha studiato storia della Chiesa sa che quasi sempre
l'eresia è sfociata in uno scisma).
Per questo è necessario comprare la benevolenza della gerarchia
ecclesiastica, con argomenti convincenti, con argomenti televisivi (poiché, si
sa, tutti i parroci guardano la TV, e pure i vescovi), ostentando una crescita
di fedeli e di fede (poco importa che siano fedeli di Kiko e del kikismo
piuttosto che fedeli della Chiesa e di Cristo).
Il "botto" dovrebbe dunque avvenire poco prima della scadenza del 29 giugno
2007, in modo tale da sterilizzare almeno le maggiori perplessità di chi si
chiederà come mai lo statuto viene "rimandato" (diranno "prorogato",
"promosso") di altri cinque anni anziché diventare definitivo.
Ma il primo "botto" non sarà sufficiente, poiché il 1° dicembre 2007 scadrà
anche l'ultimatum per riportare le messinscene del Cammino alla Messa della
Chiesa.
Per cui occorrerà preparare un secondo "botto", un altro bluff da giocare
non più tardi di novembre, una menzogna ancora più viscida e falsa per poter
dire: "visto? il Cammino, con le sue liturgie attira ancora tante conversioni
alla fede, dunque la liturgia ce la dovete lasciare".
Questo secondo "botto" cozza rumorosamente col fatto che papa Ratzinger è
notoriamente attentissimo alla questione della liturgia (da decenni non smette
di dire che la crisi della fede e la crisi della liturgia vanno a braccetto) e
pertanto non basterà fare le solite feroci pressioni, ci sarà bisogno di
qualche trucco sporco per aggirare l'ostacolo.
Dall'inizio del 2008 la situazione neocatecumenale sarà di manifesta
disobbedienza, costringendo la setta eretica kikiana ad attività di
convincimento della gerarchia cattolica cento volte più faticose.
Ma forse è proprio lo scontro ciò che Kiko e Carmen cercano, in modo tale
da fare come Lefebvre e gli altri scismatici: allontanarsi dall'unica vera
Chiesa dicendo però di essere loro i veri cattolici, allontanarsi dicendo di
essere stati cacciati ingiustamente da chi non capiva il Concilio…
allontanarsi perché in un simile stato di disobbedienza il bluffare ed il
corrompere si rivelerà gravoso come non mai.
Kiko e Carmen, come tutti gli altri figli ribelli della Chiesa, hanno
bisogno di un Papa diverso da Benedetto XVI, che con la bocca elogiano ma nel
cuore odiano.
E comunque è bene riepilogare:
Il Cammino Neocatecumenale:
- è ERETICO, perché insegna strafalcioni ambigui e fumosi, dottrine che
spesso e volentieri ricadono nell'eresia.
- promuove LITURGIE SQUINTERNATE, chiassose, settarie, interminabili,
DIVERSE da ciò che permettono i libri liturgici.
- è notoriamente DISOBBEDIENTE perché dietro tante belle parole di
facciata, i neocatecumenali continuano a fare di testa propria.
- ha moltissimi aspetti che fanno rabbrividire (cammino pluridecennale,
estorsione continua di soldi dagli adepti, paternità irresponsabile,
settarismo esasperato, confessioni pubbliche, catechisti laici che comandano
perfino sui preti, vocazioni comandate dall'alto, seminari
neocatecumenalizzati dove (de)formare preti a proprio uso e consumo, canti
orripilanti, attaccamento maniacale a simboli, oggettistica e paroloni
ebraici, ecc.)
Il Cammino Neocatecumenale NON È APPROVATO dalla Chiesa.
Non è un'approvazione quella della lettera "Ogniqualvolta", che non è stata
scritta dal Papa di sua spontanea volontà (gli era stata chiesa), non è stata
indirizzata al Cammino (ma a mons.Cordes), non vale come indicazione
vincolante per i vescovi, non si basa su una conoscenza diretta del Cammino
(ma sulla documentazione che Cordes ha avuto dai neocatecumenali stessi)...
eppure viene forzosamente riciclata perfino nello "Statuto".
Le considerazioni dell'emerito sconosciuto (sconosciuto al di fuori del
Cammino) neocatecumenale Chinaglia, non intaccano niente di queste
osservazioni.
Non è un'approvazione lo "Statuto" temporaneo quinquennale del 2002, uno
statuto MONCO (che manca tuttora del "Direttorio Catechetico"), che dice solo
cosa DEVE fare e cosa DOVRÀ fare il Cammino, senza precisare nulla riguardo
agli errori liturgici e dottrinali che il Cammino ha sempre propalato prima e
dopo la pubblicazione dello "Statuto".
La bozza dello "Statuto" era stata ripetutamente bocciata (dal 1997, quando
Giovanni Paolo II richiese al Cammino una "regolazione statutaria", fino al
2002, quando il Cammino mobilitò qualche canonista dell'Opus Dei per farsi
scrivere una bozza accettabile - e solo per questo nello Statuto si fa cenno
al rosario, all'obbedienza ai vescovi, ecc.)
Inoltre, quando il Pontificio Consiglio per i Laici approvò lo "Statuto" nel
2002, papa Giovanni Paolo II NON NE FECE PAROLA né nel giorno della
pubblicazione né nei giorni seguenti.
Dunque il Cammino Neocatecumenale NON È APPROVATO dalla Chiesa, e non sappiamo
SE E QUANDO verrà mai approvato.
Nonostante la propaganda martellante neocatecumenale, NON COSTITUISCONO
APPROVAZIONE i messaggi di INCORAGGIAMENTO di molti vescovi e cardinali (e
perfino i papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI): incoraggiare non
significa approvare.
Parecchi vescovi e cardinali hanno STRIGLIATO RIPETUTAMENTE il Cammino, e
moltissimi vescovi e cardinali NON OSANO farlo pubblicamente perché temono il
baccano che farebbero i neocatecumenali e i titoli di giornali e telegiornali
"Vescovo contro Kiko".
Il Cammino porta SCANDALO e DIVISIONI nella Chiesa, FRAMMENTANDO la comunità
cristiana, DIVIDE le parrocchie in cui si installa, FRAMMENTANDOSI in piccole
comunità chiuse.
Il Cammino INGANNA i semplici cristiani, presentando come proprie
"credenziali" la propria apparente consistenza numerica, la propria
testardaggine, la propria allergia alle indicazioni dei vescovi,
all'insegnamento della Chiesa, alla liturgia della Chiesa.
Infatti il Cammino RADICALIZZA tutti gli errori del più lercio progressismo
chiesastico sedicente "spirito-del-concilio".
Ultime notizie: l'esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis contiene
numerosissime MAZZATE per il Cammino; ricordo qui solo qualche argomento:
- promuovere Messa in latino
- eliminare bizzarrie liturgiche
- promuovere canti gregoriani
- eliminare Messe-show
- promuovere adorazione eucaristica
- eliminare baccano allo scambio della pace
- promuovere raccoglimento e silenzio nella Messa
- eliminare quei "piccoli gruppi che frammentano l'unità della Chiesa"
- promuovere l'inginocchiarsi alla consacrazione
- eliminare eccessi sui "ministri straordinari" (e perciò eliminare gli
ostiari)
- promuovere il Tabernacolo (il più possibile al centro)
Proprio l'esatto contrario di ciò che fa il Cammino Neocatecumenale!
Il Cammino Neocatecumenale è MARCIO FIN DALLE RADICI:
- Francisco "Kiko" Argüello è un VISIONARIO (dice di aver visto la Madonna)
imbevuto di PROTESTANTESIMO (in compenso ha le idee ben confuse), di
FATALISMO, di CUPO PESSIMISMO, di AUTOLESIONISMO, ed è un uomo ARROGANTE (cfr.
la sua risposta al Papa del 17 gennaio 2006) oltre che DISOBBEDIENTE;
- tutte queste caratteristiche le ritroviamo nei catechisti di ogni livello, e
le ritroviamo proporzionalmente in ogni adepto della SETTA ERETICA
NEOCATECUMENALE;
- Carmen Hernández è una ex suora che non fu ammessa alla professione solenne
perché DISOBBEDIENTE, è fortemente imbevuta di PROTESTANTESIMO, ha delle
conoscenze confuse e approssimative di alcune mode ERETICHE progressiste ormai
dimenticate da quarant'anni (Farnes, Botte, Dufour) ed ha DIRETTO e GOVERNATO
la tumultuosa confusione interiore di Kiko in una direzione tutt'altro che
cattolica;
- don Mario Pezzi, per eccessivo neocatecumenalismo, si è fatto addirittura
CACCIAR VIA dai Comboniani (quei Comboniani che non hanno il coraggio di
cacciar via neppure un deficiente come Zanotelli);
- Kiko e Carmen reggono il Cammino attraverso l'INGANNO (per esempio, anziché
obbedire SUBITO alla lettera di Arinze hanno fatto di tutto per mistificarla,
per NON FARLA CONOSCERE ai neocatecumenali per settimane, addirittura MESI, ed
hanno poi dichiarato di voler SFRUTTARE tutto il tempo possibile SENZA
OBBEDIRE, quando è chiaro che il Papa ha una fretta colossale a che il Cammino
torni alla normale liturgia della Chiesa);
- Giuseppe Gennarini è stato capace di MENTIRE SPUDORATAMENTE sul contenuto
della lettera di Arinze, facendosi SBUGIARDARE ovunque nel mondo;
- le CATECHESI ERETICHE del Cammino sono state tenute SEGRETE il più possibile
(gli stessi catechisti NEGAVANO L'ESISTENZA, finché Zoffoli, Landucci e altri
non hanno cominciato a pubblicarne e commentarne numerosi pezzi);
- la lista continuerebbe a lungo: liturgie a porte chiuse, inviti alle
"catechesi per adulti" quasi sempre senza specificare che si tratta
dell'eresia kikiana-carmeniana, divieto ai neocatecumenali di conoscere i
contenuti dei "passaggi" successivi al proprio, ADDIRITTURA CENSURA DI
INTERNET comandata da Kiko nell'Avvento 2006 (c'è stata l'ECATOMBE di siti
neocatecumenali, alcuni dei quali "deneocatecumenalizzati" per mimetizzarsi
meglio)...
Ma voi ve la immaginate una comunità neocatecumenale lasciar perdere le loro
BAMBOCCIATE liturgiche e passare OBBEDIENTEMENTE alla sobrietà della liturgia
della Chiesa, promuovendo canti gregoriani, inginocchiandosi alla
consacrazione, ricevendo la Comunione in ginocchio e dal prete e con l'ostia
piccola tipica delle parrocchie SENZA FARE IL SELF-SERVICE EUCARISTICO, magari
addirittura sfruttando il futuro indulto per la Messa tradizionale in latino?
Ma voi ve li immaginate i catechisti neocatecumenali che, dopo aver per
DECENNI insegnato le BOIATE di Carmen e Kiko, cambino registro e CORREGGANO
gli errori passati insegnando esclusivamente il Catechismo della Chiesa
Cattolica, condannando il SETTARISMO, distinguendo tra foro interno e foro
esterno, VIETANDO LE CONFESSIONI PUBBLICHE, eliminando quell'ALLUVIONE di
parole che sono le monizioni e le "risonanze"?
Mah…
Sono fermamente convinto che il Cammino Neocatecumenale è ERETICO, e non sono
certo il solo.
La Chiesa sta facendo ogni DISPERATO TENTATIVO per salvare quelle anime buone
che son finite nelle MAGLIE della SETTA NEOCATECUMENALE perché pensavano che
fosse un cammino cristiano… Solo per questo la Chiesa non ha ancora preso una
decisione definitiva, solo per questo il Papa non ha ancora dichiarato ERETICI
Kiko e Carmen e quanti pendono dalle loro invenzioni pseudoteologiche.
Fino ad oggi non ho sentito ancora un solo neocatecumenale dire onestamente:
«io appartengo prima alla Chiesa e poi al Cammino, e se il Cammino contraddice
o disobbedisce alla Chiesa, allora crepi il Cammino, che io conserverò la mia
appartenenza alla Chiesa».
E invece no. Non avviene. NON AVVIENE poiché il Cammino educa non alla fede
della Chiesa, ma ALLA FEDE IN KIKO E CARMEN: basta guardare gli SCARABOCCHI
AUTOCELEBRATIVI dipinti da Kiko, dove imita la Trinità di Rublëv ponendo le
proprie fattezze al volto di Cristo, le fattezze di don Pezzi al volto di Dio
Padre, e ADDIRITTURA le fattezze femminili della Carmen al volto dello Spirito
Santo!
Qualora la Chiesa approvi veramente il Cammino, sono pronto a rinnegare le mie
critiche: però non credo che la CHIESA possa approvare il Cammino LASCIANDOLO
ERETICO così com'è, DISTRUTTORE della LITURGIA, SETTARIO, DISOBBEDIENTE.
Nel frattempo, [in questi primi giorni di agosto] corre voce che per quanto
riguarda l'applicazione della
lettera del card. Arinze, da dicembre i neocatecumenali si alzeranno in
piedi per ricevere l'Eucaristia, ma restando al proprio posto, e poi la
consumeranno tutti insieme, come adesso. Non ci sarà processione, anche per
motivi, come dicono loro, di decoro, perchè alzarsi e muoversi in salette
piccole di solito crea confusione. Il problema dell'altare mobile o non
dedicato non si pone. E con questo la lettera, secondo i neocatecumenali, sarà
applicata alla 'lettera'. "Alla lettera", dunque, ma non nello spirito, perché
la loro teologia dello stare intorno alla mensa per essere serviti e non
davanti all'altare per celebrare il Sacrificio di Cristo non cambia!!!
Ci chiediamo come mai per il rito
dell'imposizione delle ceneri (fatta sempre nelle salette) si
va in processione e per la comunione presenteranno il problema
di CONFUSIONE?! Lo spazio è lo stesso! ...Altro che
CONFUSIONE! Lo scambio della pace, quella è confusione! Chi ti
racconta cosa farà alla sera, chi ciò che gli è successo il
giorno prima, ecc. Se questo non si chiama 'confusione' quale
nome dare? E non dimentichiamo che questo avviene nel momento
che dovrebbe essere più sacro e solenne della celebrazione,
nel quale ognuno nella propria interiorità dovrebbe trovare
l'atteggiamento del cuore adeguato per incontrare il Signore
che viene...
Finché i vescovi non decideranno di imporsi chiedendo in
maniera esplicita di non fare Eucaristie e Veglie multiple, il cammino troverà
sempre scappatoie. Non basta dire di seguire i libri liturgici - che non
sembra siano per loro - bisogna poi pretenderlo! Anche riguardo il ballo
finale andrebbe detto qualcosa, per esempio che non va fatto se c'è un
tabernacolo, se non altro per non voltare le spalle a Gesù, mentre si inneggia
a una mensa vuota. E, poi, come la mettiamo con lo Statuto da sempre
disapplicato e ora neppure più in vigore, che quanto meno tentava di
correggere alcuni metodi aberranti?
Sostengono i neocatecumenali che ci scrivono sul
Weblog
in questi giorni di metà agosto, che non spetta ai singoli vescovi, né ai
sacerdoti né tantomeno a noi fare una valutazione globale del Cammino. E a chi
spetterebbe, di grazia? Forse che un movimento settario è diventato dogma e si
paragona alle stesse Scritture? Continuano ad appellarsi continuamente
all'autorità dei cardinali, di questa o quella congregazione quando sono loro
i disobbedienti veri, non avendo recepito nessuna delle raccomandazioni e
ammonimenti papali, di ieri e di oggi: rimandare all'ultimo giorno utile la
rinuncia alle pratiche anomale significa di fatto farsi beffe delle
ingiunzioni.
Il Cammino neocatecumenale non è un dogma di fede né la Chiesa: è un movimento
spurio, anomalo, intimamente anticattolico, capeggiato da persone che si sono
messe di fatto, per quel che fanno e predicano, contro la Chiesa cattolica ed
il suo magistero, adescando adepti sia tra i comuni fedeli che tra gli stessi
ordinati. Che si muova ed operi all'interno della Chiesa, che abbia propri
seminari, propri ordinati, proprie risorse non significa che il
movimento/setta sia cattolico. Significa che ha goduto per anni della
tolleranza e del sostegno di una parte delle gerarchie ecclesiastiche,
colpevolmente disattente circa la sua vera natura e le nascoste finalità
eversive.
Oggi ci si è finalmente svegliati ed accorti di cosa si stesse radicando nel
corpo stesso della Chiesa e si sta cercando di porre rimedio, in un modo o
nell'altro (approvando con profonde correzioni o respingendo in toto). In ogni
caso, è motivo di grandissimo conforto che Benedetto XVI sia un Papa non
facilmente condizionabile o raggirabile dai buoni uffici di qualche
sostenitore di rango del Cammino.
Benedetto XVI ha dimostrato chiaramente di voler riportare ordine e di
valorizzare la tradizione più autentica della Chiesa. I fautori di disordine,
di derive autarchiche, di fantasie eterodosse sono avvertiti, inclusi i capi
del Cammino. Tutti gli atti principali del suo pontificato sono orientati in
tale direzione: lo stop agli abusi liturgici, la valorizzazione del rito
antico messo in soffitta dal modernismo, il richiamo all'essenza autentica del
sacerdozio, e così via.
L'abbiamo detto e scritto mille volte: ringraziamo il
Signore per aver dato alla Chiesa un Pastore come lui in un
periodo storico così difficile, in cui la Chiesa è oggetto di
attacchi dall'esterno (fondamentalismi, terrorismo, nemici del
Cristianesimo) e dall'interno (riformismi esasperati,
secolarismi e corruttele, derive settarie ed eretiche).
Papa Ratzinger ha la sapienza ed il discernimento per affrontare tutto
questo, ma ha bisogno anche del sostegno e della preghiera di tutti noi nella
sua delicata missione apostolica. Noi contiamo moltissimo sulla sua tenacia e
sulla sua scarsa sensibilità ai condizionamenti. Contiamo altresì sulla
illuminazione che lo Spirito Santo non gli farà mancare. I due fattori mi
sembrano un buon antidoto alle pressioni che pure saranno messe in atto nei
suoi confronti.
Del resto, Papa Ratzinger ha già dimostrato la propria determinazione rispetto
alla mentalità corrente in tema di abusi liturgici e di validità dell'antico
rito. Abbiamo fede e speriamo nella migliore soluzione per la fede e per la
Chiesa.
Alcuni punti evidenziatisi dall'esperienza e dal percorso del
Weblog:
Qualche volta sinceramente si pecca d'ingenuità. Ci si chiede il perchè
della segretezza, dell' occultamento della verità nel Cammino. Ma, a pensarci
bene, la segretezza mica l'hanno inventata i neocatecumenali! Esiste da prima
di loro: è la pratica di ogni setta segreta, esoterica, elitaria dalla notte
dei tempi.
Segretezza significa caricare di un simbolismo potente quel che si afferma. È
come dire: "vi metto a parte di una verità così importante che non tutti sono
in grado o degni di conoscerne il vero significato. Solo voi lo siete, perchè
aderendo alla comunità avete fatto una scelta e ciò vi qualifica come figli
prediletti, come predestinati ed eletti rispetto alla maggioranza." È quel che
ripetono ai propri adepti tutti i santoni di tutte le sette religiose.
Così, ciascuno si sente corresponsabile di una verità negata agli altri e ciò
lo inorgoglisce ed insuperbisce, per quell'umano sentimento che spinge le
persone a distinguersi, primeggiare rispetto agli altri, a ritenere di avere
un rapporto privilegiato con il trascendente.
Tutto questo i capi del Cammino lo sanno bene e vi fanno leva per reclutare,
inquadrare, controllare le coscienze degli adepti.
Ovviamente, vi sono finti segreti, nel senso di pseudosegreti relativi a dogmi
e verità di fede spacciati per segreti e poi centellinati agli adepti per
incoraggiarli e fortificarli nell'adesione, e vi sono veri segreti, riservati
ai livelli superiori e tenuti ignoti ai subalterni.
I segreti dei livelli superiori sono quelli relativi alle metodiche di
fidelizzazione, ai trucchi del mestiere per disciplinare e tenere sotto
controllo proprio i subalterni.
In tutto questo discorso le argomentazioni che riguardano la fede c'entrano
solo di riflesso. Come già spiegato, servono solo ad ammantare di un'aureola
di segretezza temi ed argomenti sacri per captare l'interesse e la fedeltà
degli adepti di rango inferiore.
I veri segreti del Cammino sono accessibili ad una cerchia ristretta e
riguardano tutt'altri argomenti: strategici, organizzativi, metodologici,
economico-finanziari, riservati ai responsabili e menti pensanti, i quali sono
incaricati di realizzare le indicazioni della triade, ed in particolare di
Kiko su tutti.
Ovviamente, tutto questo non interessa granché ai neocatecumenali che
intervengono sul blog e contestano il blog ed i suoi animatori. Loro sono
interessati al prodotto, al risultato: la massa degli aderenti, le verità
affermate, l'attenzione delle gerarchie ed il riconoscimento formale.
Segretezza esoterica, vessazioni psicologiche, anomalie comportamentali,
interpretazioni eretiche delle Scritture, separazioni e criticità
intra-familiari , fiumi di denaro che circola sotterraneamente nelle comunità
sono tutti argomenti che non intaccano la fede nel Cammino di costoro.
Scivolano loro addosso, senza produrre alcuna crisi, perchè non sono più in
grado di separare ciò che è bene da ciò che è male. Alcuni aspetti ricorrenti:
1. I neocatecumenali non sono interessati a discutere i punti nodali del
loro modo di essere difformi rispetto alla fede cattolica.
2. Ai ripetuti inviti a manifestare il loro personale pensiero su ciascuna
questione rispondono invece con citazioni di altrui dichiarazioni. Così,
mentre per gli animatori del blog il richiamo di testi autorevoli (cosiddetto
copia-incolla) ha una funzione di testimonianza e di appoggio al discorso, per
i neocatecumenali ha una funzione essenzialmente diversiva.
3. In ogni caso, vi è un chiaro rifiuto a manifestare il proprio pensiero
sui temi cruciali del dibattito - le difformità dogmatiche e le prassi
aberranti - per una forma di autocensura probabilmente imposta dalle regole
interne del Cammino, tendendosi invece a spostare il discorso su temi
collaterali, secondari o puramente formali.
4. Si tratta evidentemente di una tattica generale costantemente adottata.
Anche padre Zoffoli poneva continuamente domande ai neocatecumenali sulle
questioni cruciali di fede, ma non riceveva alcuna risposta nel merito, sia
perchè tale è la tattica imposta da Kiko a tutti gli adepti, sia perchè nella
loro superbia essi non riconoscono ad alcuno l'autorità di porre loro domande.
Si sentono talmente superiori e diversi da dover rispondere solo ed
eventualmente alla gerarchia e al Papa.
Ed anche in questo caso, non rispondono subito e chiaramente, ma prendono
tutto il tempo necessario a valutare la migliore risposta tra le esigenze di
mantenere l'identità di fondo della loro dottrina e la strategia di cambiare
taluni aspetti adattandoli ai desiderata degli autorevoli referenti, giusto
per non tirare troppo la corda.
Cosa tutto questo c'entri con una fede semplice, vera e perfettamente
comprensibile anche ai piccoli, come evidenzia Benedetto XVI, è un quesito che
lasciamo alla vostra attenzione.