Così insegna, invece, Kiko Arguello:
“Con il Concilio di Trento, nel XVI secolo, si fissa tutto rigidamente
imponendo in modo radicale il rito romano.“In
quest’epoca nascono tutte le filosofie sull’Eucarestia. “Quando non si
capisce quello che è il sacramento,
a causa della svalorizzazione enorme dei segni come sacramenti, e quando
non si capisce quello che è il memoriale,
si comincia a razionalizzare,
a voler dare spiegazioni del mistero che c’è dentro. Precisamente perché,
il mistero trascende la sua unica spiegazione, c’è il sacramento. Il
sacramento parla più dei ragionamenti. Ma a quel tempo, poiché non si
capisce,… si cerca di
dare spiegazioni filosofiche del mistero.
E così incominciano i dibattiti su:
‘Come è presente?’ Lutero non
negò mai la presenza reale, negò solo la parolina ‘transustanziazione’
che è una parola
filosofica che vuole spiegare il mistero. ...Ma la cosa più importante non
sta nella presenza di Gesù Cristo. Egli dice: ‘Per questo sono venuto: per
passare da questo mondo al Padre’. Ossia,
la presenza fisica nel mondo ha
uno scopo che è il resuscitare dalla morte.
Questa è la cosa importante.
La presenza è un mezzo
per il fine che è la Sua opera: il mistero di Pasqua. La presenza è in
funzione dell’Eucaristia, della Pasqua”
(Orientamenti, p. 325). “Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte,
presente con tutto il suo mistero di morte e resurrezione, fatto vita per
portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che
celebrano la cena con Lui. La Chiesa primitiva non ha problemi a proposito
di questa presenza” (Orientamenti p. 326).
Commento:
Se non c’è cambiamento di sostanza (‘transustanziazione’)
ma solo di significato in vista della celebrazione (‘transfinalizzazione’),
allora nei frammenti eucaristici avanzati non ci sarebbe più la presenza
del Cristo, perché questi cesserebbero
di simboleggiare la sua presenza. Non ci si preoccupa infatti per le briciole, e tanto meno di conservare le ostie dopo la
celebrazione. Kiko e Carmen non capiscono, e perciò rifiutano la transustanziazione
che non spiega, ma descrive il mistero che noi
accettiamo con atto di fede. “La conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo di Cristo e di
tutta la sostanza del vino nel suo sangue; conversione singolare e
mirabile che la Chiesa Cattolica chiama giustamente e
propriamente transustanziazione”.
Inoltre, non è del tutto falso quello che insegna l'iniziatore del Cammino, ma è un
pezzo di verità assolutizzato, tralasciando tutto il resto, cioè
un'eresia. Infatti la Chiesa insegna: Gesù non è presente nell’Eucarestia
solo col ‘Suo Spirito resuscitato’, ma anche col Suo Corpo. L’Eucarestia
non è solo proclamazione della Risurrezione, ma ripresentazione del
sacrificio redentore di nostro Signore che ci ha salvati con la sua Morte
e Risurrezione. In queste espressioni è giustificata la partecipazione
all’Eucarestia di tutti i presenti. Ecco perché i NC attendono di essere
serviti seduti attorno ad una "mensa" anziché offrire un Sacrificio
davanti ad un "altare": vedi
Lettera di Kiko al papa e la pagina dedicata all'Eucaristia... |