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Prima visita ufficiale del segretario generale del CEC alla chiesa ortodossa russa

Da Roma a Mosca: dopo papa Benedetto XVI Samuel Kobia incontra il patriarca Alessio II

Il risveglio della chiesa ortodossa russa e le sue relazioni con il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) - ossia il più grande organismo ecumenico del mondo – sono gli argomenti al centro della prima visita ufficiale a Mosca (dal 19 al 23 giugno), del segretario generale del CEC Samuel Kobia. Il 21 giugno Kobia, reduce da un viaggio in Vaticano la settimana scorsa, [discorso di Benedetto XVI - saluto del Rev. Kobia] ha incontrato con la sua delegazione Alessio II, patriarca di Mosca e di tutta la Russia, nonché il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad. Essendo la chiesa ortodossa russa la più grande chiesa membro del CEC, il tema che di fatto sta più a cuore a questi leader religiosi è quello relativo alla Commissione speciale sulla partecipazione degli ortodossi al CEC istituita nel 1998. 

Il patriarca di Mosca Alessio II ha riaffermato l'impegno ecumenico e la "piena partecipazione" della Chiesa ortodossa russa all'interno del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc), ma ha anche sottolineato la preoccupazione per i nuovi sviluppi in campo etico, che si registrano in alcune chiese. Entrambi "hanno espresso ottimismo per le rinnovate prospettive ecumeniche", che si sono aperte con "i recenti sviluppi nella Chiesa cattolica romana". 

Non è un caso che la visita di Kobia a Mosca sia coincisa con la presenza nella capitale russa del card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani.
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[Fonte: NEV 22 giugno; SIR 6 luglio 2005]

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