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Programma del viaggio di Benedetto XVI
in
Turchia
dal 28 novembre al 1° dicembre
La sala stampa della Santa Sede rende noto il
programma della visita di fine novembre, ma senza fornire orari e dettagli. Il
contenuto delle quattro giornate del papa è stato tuttavia anticipato nelle
scorse settimane. Facciamo il punto...
La dimensione ecumenica e il dialogo con l’Islam,
l’incontro con i cattolici e la difesa della minoranze, per quattro giornate
fitte di incontri e celebrazioni con quattro trasferimenti aerei e otto
discorsi. Sono i tratti salienti del programma del Viaggio Apostolico di Sua
Santità Benedetto XVI in Turchia, reso noto stamani dalla Sala Stampa della
Santa Sede. Partenza il 28 novembre e rientro il 1° dicembre, con tappe ad
Ankara, Efeso (Smirne) e Istanbul.
Le dinamiche della pubblicazione sono piuttosto singolari, sia per la tempistica
(di solito il programma viene presentato almeno un mese prima del viaggio) che
per la forma. Se si escludono i riferimenti dei voli di andata e di ritorno,
infatti, il testo sorprende per la sua essenzialità: nessun dettaglio sugli
orari e gli spostamenti del papa e nessuna descrizione degli appuntamenti in
agenda, ma solo un elenco stringato di quanto previsto ogni giorno. Una scelta
legata molto probabilmente a motivi di sicurezza, anche se non sono da escludere
motivazioni politiche.
Il viaggio appare significativo soprattutto per gli incontri di carattere
ecumenico con il patriarca ecumenico S.S. Bartolomeo I, il patriarca armeno
apostolico S. B. Mesrop II e il metropolita siro ortodosso Filüksinos, ma anche
per quelli politico-religiosi, con il gran rabbino della Turchia e il presidente
per gli Affari religiosi, prof. Alì Bardakoğlu, alla guida della Diyanet,
l’organismo che amministra il culto islamico in Turchia. L’appuntamento,
previsto il pomeriggio del 28 novembre - a cui parteciperanno anche le massime
autorità religiose musulmane del Paese, tra cui i gran muftì di Ankara e di
Istanbul - è stato organizzato in modo minuzioso dopo le proteste islamiche
contro le parole del papa a Regensburg e rappresenta un’occasione significativa
per chiudere una volta per tutte la questione.
Nelle ultime settimane, il programma è stato al centro di trattative serrate,
come spiegato da fonti turche, secondo cui il confronto avrebbe riguardato anche
la scelta dei luoghi (specie per gli incontri politici), in un Paese dove i
simboli e gli equilibri mantengono intatto il loro valore. Un esempio concreto?
La presenza di comandanti militari tra le autorità che accoglieranno e
congederanno il papa agli aeroporti di Ankara, Izmir e Istanbul: un segno
evidente del ruolo che l’esercito ricopre nel Paese e a cui non intende
rinunciare
Nonostante l’annuncio stringato dato dalla Sala Stampa della Santa Sede, il
programma dettagliato è stato comunque già anticipato nelle scorse settimane da
ambienti della Conferenza episcopale turca, dai cardinali Walter Kasper e Paul
Poupard, del patriarcato ecumenico, da fonti governative e dai media turchi. Ma
è bene andare per ordine.
Martedì 28 novembre.
Benedetto XVI partirà alle ore 9 dall’aeroporto di Fiumicino con un volo
Alitalia per arrivare in Turchia alle 13, ora locale. All’aeroporto
internazionale di Ankara non è prevista alcuna cerimonia di benvenuto. Ad
accogliere il papa, saranno un ministro delegato dal Governo, il governatore e
il comandante militare della Regione, e il sindaco di Ankara, oltre al picchetto
d’onore militare. [In effetti, ora sappiamo che c'è stato l'incontro col premier
Erdogan] Subito dopo, è prevista la visita al mausoleo di Atatürk ad Ankara, con
l’omaggio del papa al padre della Turchia laica, nata sulle ceneri dell’Impero
ottomano. Il pomeriggio sarà poi scandito da incontri politici, a cominciare da
quello con il presidente della Repubblica che riceverà il papa al palazzo
presidenziale per una cerimonia di benvenuto che non prevede discorsi pubblici.
A seguire, l’incontro con il vice primo ministro, in sostituzione del primo
ministro Recep Tayyip Erdogan, impegnato a Riga, in Lettonia, per il vertice
della Nato. Su questo punto c'è ancora molta incertezza, come spiega il
quotidiano turco Sabah, che fa riferimento all'assenza di Erdogan, ma
anche a quelle del ministro Gül e del ministro degli Affari religiosi, Mehmet
Aydin. Uno stato di cose che si ripercuoterebbe anche nell'accoglienza
all'aeroporto, dove, secondo il quotidiano, ad aspettare il papa non dovrebbe
esserci alcun ministro, ma Oya Tuzcuoğlu, direttrice generale del protocollo del
ministero degli Affari Esteri.
Tornando al programma, una volta
lasciato il palazzo presidenziale, per Benedetto XVI arriva uno degli
appuntamenti più attesi: l’incontro con il presidente per gli Affari religiosi,
prof. dr. Ali Bardakoğlu, nella sede della stessa presidenza (la Diyanet). Si
tratta di una tappa importante della visita, aggiunta con tutta probabilità dopo
la crisi seguita alle parole del papa a Regensburg. Benedetto XVI avrebbe
incontrato in ogni caso il presidente della Diyanet (forse per un breve saluto a
margine dell’incontro con altre autorità), ma dopo le polemiche con il mondo
islamico, all’appuntamento è stata data una solennità inedita, con tanto di
dichiarazioni e scambio di discorsi e l’intervento del ministro per gli Affari
religiosi e alte personalità islamiche del Paese, tra cui il gran muftì di
Istanbul (il titolo di gran muftì di Ankara spetta allo stesso presidente della
Diyanet). Il papa e Bardakoğlu parleranno nello studio privato di quest’ultimo
per poi pronunciare due brevi discorsi alla presenza dei mass media
internazionali. Nel tardo pomeriggio, infine, l’incontro con il Corpo
diplomatico che si svolgerà nella Nunziatura Apostolica, con un ulteriore
discorso del pontefice.
Mercoledì 29 novembre. La seconda giornata del papa in Turchia si
svolgerà ad Efeso (Smirne) con arrivo all’aeroporto di Izmir in mattinata. Nel
piazzale del Santuario di Meryem Ana Evì (Casa della Madre Maria), Benedetto XVI
celebrerà una Santa Messa alla presenza di circa 1.500-2mila persone, a cui
seguirà il pranzo con i cardinali e i vescovi del seguito papale nel convento
dei Cappuccini. Nel tardo pomeriggio, partenza sempre da Izmir con arrivo a
Istanbul, dove il papa sarà accolto dal governatore e dal comandante militare
della regione, e dal sindaco di Istanbul, ma anche dagli ordinari cattolici di
Istanbul, dal patriarca ecumenico Bartolomeo I, dal patriarca armeno apostolico
Mesrop II e dal metropolita siro-ortodosso Filüksinos Yusuf Cetin. Seguirà
subito la visita di preghiera alla chiesa patriarcale di San Giorgio e
l’incontro con Bartolomeo I nella sede del Phanar, dove è previsto un breve
servizio di preghiera con il saluto del pontefice.
Giovedì 30 novembre. Il
giorno delle celebrazioni per la festa di Sant’Andrea, motivo principale della
visita del papa nel Paese, si apre con la Santa Messa in privato nella cappella
della Rappresentanza pontificia. In mattinata, è previsto invece l’arrivo al
patriarcato ecumenico dove Benedetto XVI assisterà alla Divina Liturgia e
pronuncerà un discorso, salvo poi inaugurare una lapide in memoria dei tre
pontefici che hanno visitato il patriarcato (Paolo VI, Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI). Poco dopo mezzogiorno, sempre al Phanar, l’evento più
significativo con la benedizione comune dei fedeli (in latino e greco) e la
firma della Dichiarazione Congiunta del papa e del patriarca ecumenico, che
rappresenterà un’ulteriore tappa sulla strada del dialogo tra cattolici e
ortodossi. A seguire, il pranzo sempre al Phanar, la sede del patriarcato
ecumenico e il rientro alla Rappresentanza pontificia.
Come spiegato da mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della
Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale
italiana, la dichiarazione congiunta potrebbe rappresentare una nuova tappa del
confronto tra cattolici e ortodossi sul primato petrino, ovvero sul ruolo e la
giurisdizione del papa di Roma. “Non c’è dubbio che arriverà qualche novità, -
ha detto il prelato all’agenzia Adnkronos - anche perché questo incontro arriva
dopo la riunione della Commissione cattolico-ortodossa che si è tenuta a
Belgrado e che ha affrontato proprio questo tema”.
Nel pomeriggio, poi, il papa dovrebbe visitare il museo di Santa Sofia, basilica
fino al 1453 e poi moschea fino al 1923, per poi arrivare alla cattedrale armena
apostolica di Santa Maria per una visita di preghiera e l’incontro con il
patriarca armeno apostolico Mesrop II. Il pontefice entrerà nella cattedrale a
capo di una processione per partecipare ad una breve liturgia della Parola che
prevede un saluto e la benedizione dei fedeli. Al termine, incontro privato con
Mesrop II e la presentazione delle rispettive delegazioni. Ma Benedetto XVI
incontrerà anche altri rappresentanti religiosi: il metropolita siro-ortodosso e
il gran rabbino della Turchia, che saranno ricevuti verso sera nella
Rappresentanza pontificia. A cena, infine, l’incontro con la Conferenza
episcopale turca.
Venerdì 1° dicembre. L’ultima giornata della visita sarà dedicata totalmente
alla comunità cattolica locale. Aggiunta al programma solo in un secondo
momento, essa ruota intorno alla Santa Messa celebrata dal pontefice nella
cattedrale cattolica dello Spirito Santo, a cui parteciperanno anche il
patriarca ecumenico, il patriarca armeno apostolico, il metropolita
siro-ortodosso e i rappresentanti delle Chiese protestanti. Prima della
celebrazione, che avrà carattere interrituale, sarà inaugurata una statua di
papa Benedetto XV, in ricordo del suo impegno in favore delle vittime della
guerra del 1915-18 e un’altra dedicata a papa Giovanni XXIII, già nunzio
apostolico in Turchia. Al termine della messa, il trasferimento all’aeroporto di
Istanbul con il saluto delle autorità, dei membri della Conferenza episcopale
cattolica turca, del patriarca ecumenico, del patriarca armeno apostolico e del
metropolita siro-ortodosso. La partenza da Istanbul è prevista alle 13,15, con
rientro a Roma alle 14,45.
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