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Summit di leader
interreligiosi, Mosca 4-5 luglio.
[Intervento
del Card Poupard]
Benedetto XVI ha espresso durante
l'Angelus del 2 luglio il suo sostegno al vertice dei leader religiosi per la
pace che si celebrerà a Mosca dal 3 al 5 luglio.
Dopo aver salutato il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità
Alessio II, il Pontefice ha ricordato che “la significativa riunione di tanti
esponenti delle religioni del mondo sta ad indicare il comune desiderio di
promuovere il dialogo fra le civiltà e la ricerca di un ordine mondiale più
giusto e pacifico”.
Il Vertice Mondiale dei Leader Religiosi avrà luogo su iniziativa del Patriarca
Alessio II. Il Presidente russo Vladimir Putin ha sostenuto l’idea. Il
Consiglio Interreligioso in Russia è l’organizzatore del forum.
L’iniziativa è stata presa in preparazione del vertice del gruppo degli otto
Paesi più industrializzati (G8), prevista dal 15 al 17 luglio a San Pietroburgo.
Il Papa ha auspicato che nell’incontro, “grazie al sincero impegno di tutti,
si possano trovare ambiti di effettiva collaborazione, nel rispetto e nella
comprensione reciproca, per far fronte alle sfide attuali”.
“Per i cristiani, si tratta di imparare a conoscersi sempre più profondamente
e a stimarsi a vicenda, alla luce della dignità dell'uomo e del suo eterno
destino”, ha affermato.
Sarà presente al vertice una delegazione cattolica del più alto livello, con
membri quali le guide dei Pontifici Consigli per la Promozione dell’Unità dei
Cristiani e per la Cultura, i Cardinali Walter Kasper e Paul Poupard, il
presidente emerito del Consiglio della Giustizia e della Pace, il Cardinale
Roger Etchegaray, l’Arcivescovo di Malines-Bruxelles, il Cardinale Godfried
Danneels, il Cardinale Theodore E. McCarrick – Arcivescovo emerito di
Washington –, l’Arcivescovo Diarmuid Martin di Dublino, l’Arcivescovo
Sigitas Tamkevicius di Kaunas, il Vescovo Joseph Werth, S.J., guida della
Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia, il Vescovo Vincenzo Paglia,
direttore spirituale della Comunità di Sant’Egidio.
Alla vigilia del Vertice Mondiale dei Rappresentanti delle Grandi Religioni, il
Cardinal Poupard ha emesso una dichiarazione che conclude affermando: “La
crisi verso la quale la globalizzazione sta portando l’umanità può essere
evitata solo con lo sforzo comune di tutti i credenti e di tutta la gente di
buona volontà nel dominio della formazione della persona, la creazione di una
giusta base di coesistenza degli uomini”.
Conferenza stampa sul Summit,
«interfax-religija.ru» 22 giugno
La conferenza stampa si è svolta alle 10 presso la sede dell’agenzia «Novosti»,
con la presenza del metropolita Kirill e degli altri membri del Consiglio
interreligioso della Russia.
Nel corso della conferenza stampa è stato rilevato il carattere eccezionalmente
rappresentativo del Summit.
«Il Summit è caratterizzato da un livello altissimo di rappresentatività, non
riesco a paragonarlo a nessun altro evento del passato», ha dichiarato il
metropolita Kirill.
Il metropolita ha espresso la speranza che a conclusione del Summit i leader
religiosi presentino un proprio punto di vista, formulando un documento comune
sotto forma di dichiarazione in cui siano presentate le loro comuni posizioni
sulle questioni principali.
Il rappresentante del Consiglio dei mufti della Russia Charis Saubjanov ha
definito il Summit un «evento significativo», il cui compito principale è
«non tanto elaborare un documento unitario, ma la possibilità di esaminare
insieme problemi a livello mondiale, se non di risolverli, e questo sarà già
un successo».
A sua volta il mufti Mahomed Albogaciev ha definito importantissimo il fatto che
il Consiglio interreligioso della Russia sia stato l’iniziatore del Summit;
così «i leader religiosi vedranno che in Russia esiste armonia nelle relazioni
internazionali e interreligiose, e sulle questioni principali vi sono accordi».
Il direttore esecutivo della Federazione delle comunità ebraiche della Russia
Valerij Engel’ ha sottolineato che un’impresa come il Summit, realizzato per
la prima volta, ho principalmente lo scopo di stabilire, da parte dei leader
religiosi, «quale ruolo le religioni possono svolgere nello sviluppo mondiale,
quali problemi possiamo risolvere per impedire lo scontro fra civiltà».
Il risultato principale del Summit, secondo il rabbino Zinovij Kogan, presidente
del Congresso delle comunità ed associazioni religiose ebraiche della Russia,
sarà «un messaggio al mondo», perché l’esame di temi quali il valore della
vita umana, la famiglia, la moralità nell’economia e nella finanza «per noi
e per la Russia è di straordinaria importanza».
Il metropolita Kirill sul
Summit e la visita del Papa, «interfax-religija.ru»,
22 giugno
Durante la conferenza stampa è stato comunicato che il Papa e il Dalai Lama non
verranno a Mosca in occasione del Summit.
«La visita del Papa è un evento storico, e sarebbe metodologicamente sbagliato
mischiarla con un altro evento storico qual è il Forum» – ha dichiarato il
metropolita Kirill. Ha inoltre sottolineato che i contatti tra la Chiesa
ortodossa russa e il Vaticano «negli ultimi tempi si sono intensificati,
proprio in seguito al riconoscimento dell’importanza dei problemi che verranno
discussi al Summit». «Siamo riconoscenti che Benedetto XVI abbia considerato
in modo favorevole il Summit» «inviando una delegazione così
rappresentativa», ha aggiunto.
Padre Chaplin ha dichiarato che il Dalai Lama non verrà, perché non si è
sicuri che «all’invito a questo leader segua una reazione positiva». Inoltre
– ha detto Chaplin – al Summit non sono stati invitati i capi dei nuovi
movimenti religiosi come i Testimoni di Geova o i seguaci di Moon.
La «mancata visita» di Benedetto XVI in relazione al Summit viene ripresa
anche su «Nezavisimaja gazeta» (23 giugno, pp.1-3), dove vengono riprese le
dichiarazioni di Kirill, e inoltre offerti commenti di Šaburov e Judin in
proposito, e una dichiarazione rilasciata da mons. Lajolo all'inizio di giugno,
in cui si diceva che un incontro fra i due Primati «potrebbe avvenire a
brevissimo termine».
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[Fonte: Culturacattolica.it 22 giugno 2006]
v. anche:
Metropolita Kirill ottimista: il
dialogo cresce
Russia, si riaccende la speranza
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