Vincere i tre “nemici dell’ecumenismo”: “il sospetto, l’apatia,
l’impazienza”. È questo l’obiettivo del pellegrinaggio ecumenico
iniziato in questi giorni a Roma che condurrà le Chiese d’Europa alla Terza
Assemblea ecumenica di
Sibiu
nel 2007. A delinearlo è stato questa mattina l’arcivescovo di
Westminster, il card. Cormac Murphy O'Connor, prendendo al parola alla
sessione dedicata ai temi e agli obiettivi dell’Assemblea di Sibiu. “A me
sembra – ha detto l’arcivescovo – che gli scopi e gli obiettivi della
nostra assemblea siano di diminuire e di sradicare il sospetto degli uni verso
gli altri; di condividere ciò che possiamo fare nei nostri paesi, nei nostri
contesti; di promuovere e sviluppare il nostro sforzo ecumenico, e infine di
favorire un’atmosfera di speranza e di perseveranza del nostro
pellegrinaggio ecumenico in Europa”. Dunque, il primo obiettivo è
“superare il sospetto” che – ha detto O'Connor – diminuisce solo
“quando ci conosciamo meglio, ci rispettiamo e preghiamo insieme”. C’è
poi “un secondo nemico da sconfiggere” per l’ecumenismo ed è
“l’apatia”. “L’ecumenismo – ha rilevato l’arcivescovo – non
riguarda necessariamente i grandi eventi, ma i piccoli fatti, a casa, in
parrocchia, nel paesi e nelle città”. Altro “nemico” è
“l’impazienza”: “c’è al momento in Europa un certo scoramento,
perché alcune delle aspettative del movimento ecumenico, già manifeste 50
anni fa, non hanno avuto luogo”. Ecco perché obiettivo della Assemblea
ecumenica è “generare speranza ed entusiasmo per il cammino ecumenico”.