Giunti a questa ulteriore "tappa" del nostro percorso possiamo fare il punto
della situazione
Continua sull'Osservatore Romano di oggi, 19 gennaio la riflessione di Inos Biffi
sulla metodologia dell'evangelizzazione, che non è quella sganciata dalla
liturgia ed affidata alla predicazione casuale e all'improvvisazione di
laici, ma quella che scaturisce dalla sana celebrazione dei Santi Misteri.
"Uno dei compiti principali del pastore d'anime, o diciamo semplicemente del
sacerdote, è quello di presiedere e di iniziare alla liturgia. Ma questo è
possibile solo se, a sua volta, egli è stato introdotto alla sua
comprensione, o alla sua teologia e spiritualità; solo se ha capito il
mistero che è chiamato a celebrare e illustrare, facendone il cuore stesso
del suo ministero.
Possiamo ancora una volta ricordare il diffuso affanno con cui si va alla
ricerca di strategie inedite per l'evangelizzazione e la formazione
cristiana: in realtà la più efficace, la più valida e, aggiungiamo, la più
nuova rimane quella che da sempre accompagna, per istituzione divina, la
vita della Chiesa, cioè la celebrazione dei santi misteri, che segue e
traduce l'evangelizzazione e l'accoglienza della fede."
E ancora, sullo stesso numero, un'interessante disamina di M. Piacenza,
arcivescovo, sulle aberrazioni e le devianze nella concezione dell'Eucarestia.
Citiamo solo uno stralcio preliminare: chi vuole può leggere tutto
l'interessante studio sull'Osservatore Romano di oggi, anche nell'edizione
on line:
"...Considerando il secolo XX nel suo insieme si può dire che esso sia
stato caratterizzato da una forte sottolineatura del carattere comunitario
dell'Eucaristia, intesa principalmente come sacra actio che coinvolge
una comunità, piuttosto che come presenza reale da adorare, o come
sacrificio i cui meriti ci offrono la grazia divina".
Abbiamo constatato come negli ultimi tempi l'Osservatore Romano si sia fatto
portavoce di tutti gli elementi di restaurazione, promossi dalla Santa Sede,
dei guasti provocati da alcune "mode" postconciliari entrate nella Chiesa
con il pretesto dello spirito del concilio, sovvertendo le Verità di Fede
dalla stessa custodite e sconvolgendo il "sensus fidei" di molti credenti.
Pensiamo in particolare all'intervista di Mons.Ranjith sulla Liturgia; all'attenzione
sull'architettura Sacra, con molte
puntualizzazioni che, risultano di fatto contrarie alla 'nuova estetica' kikiana; alla
nota sull'evangelizzazione;
al Sinodo sulla Parola...
Tutto questo, mentre ci conforta perché non fa che confermare quanto andiamo
ripetendo da anni, lascia inalterato il problema da noi evidenziato perché
non sfiora neppure i responsabili del Cammino neocatecumenale, che si
sentono investiti della loro peculiare missione di restauratori della VERA
Chiesa; tant'è che nelle comunità
è stato detto esplicitamente ad alcuni (troppo pochi per la verità) sacerdoti che ne richiamavano alcune
direttive, che "il Magistero della Chiesa non li riguarda": hanno i loro
indulti, il loro placet dal papa e dai vescovi e con questo vogliono e
possono tappare la bocca a chiunque si permetta di criticare le tante e
gravi storture che abbiamo denunciato anche su questo sito oltre che
discusso sul
Weblog.
In effetti la logica potrebbe tapparci la bocca, perché così è: di
fatto la Chiesa continua a garantire quest'aberrazione presente nel suo seno
col persistere di un silenzio che consente ai NC, ad esempio, di continuare a
ripartire con le nuove catechesi in molte parrocchie e di formare nuove comunità come niente
fosse e come se la disobbedienza alle direttive del Papa oltre la scadenza
fissata dalla lettera del card Arinze e la scadenza senza
rinnovo degli Statuti già non significasse qualcosa.
C'è da essere chiari, però: il silenzio riguarda soltanto la parte
disciplinare concreta, esecutiva, perché le Direttive Magisteriali sono
intervenute già dal 1988 e
poi ribadite nel 2005.
Il problema è proprio questo: il fatto che oggi come oggi proprio sotto
questo aspetto esecutivo il silenzio perduri, lasciando di fatto inalterato lo
status quo. C'è da tener conto anche dell'ulteriore intervento della
Chiesa con la pretesa dello Statuto, di fatto
scaduto ma mai applicato, che
ha tentato di regolamentarli come 'Associazione laicale'... Ci si impone ora
l'interrogativo ineludibile: e adesso che si fa?
Infatti loro insistono nel sostenere che hanno avuto assicurazioni dalla Santa Sede e vanno
avanti come bulldozer, mentre noi, partiti con l'intento di dare
un'informazione corretta ci vediamo trascinati in una militanza coinvolgente
e responsabilizzante, con l'aggravante di essere fatti oggetto di minacce di
ogni genere e, quel che è più grave, di vedere infangato in maniera
pesante e con gravi calunnie sul Web (riproducendo
un clone del nostro Weblog, ma con che contenuti, che anche per quanto
riguarda le affermazioni sul Cammino contengono falsità indicibili!!!) il nome di alcune persone che
hanno avuto la ventura di affiancarci nel nostro impegno, accusandoci di quell'odio che dai loro scritti pieni di artate
mistificazioni e perfino di bestemmie, deborda!
Il fatto è che la loro bile sobbalza perché non si spiegano come mai
delle persone disinteressate, come noi, possano
impegnarsi in una battaglia onesta e sincera, impegnando molto del loro tempo e delle loro energie,
senza guadagnarci nulla!!! Il contenuto di quel blog potrebbe mostrare da
solo CHI SONO i neocatecumenali ai nostri pastori, se volessero
prendersi la briga di esaminarlo... Del resto il loro volto arrogante e
mistificatorio è già ampiamente emerso anche sul nostro Weblog... Questo
perché crediamo sia ora di chiamare le cose col loro nome. Sia chiaro che
non intendiamo coinvolgere in questo giudizio le persone che seguono il
Cammino in buona fede, ma solo i responsabili e chi li affianca... Ci
chiediamo se quello delle minacce, delle intimidazioni e delle calunnie
possa essere considerato uno stile 'ecclesiale'... ma sappiamo anche che è lo
stesso 'stile' che "tiene in pugno" molti vescovi e sacerdoti, purtroppo...
In
effetti a questo punto della nostra storia e della nostra tanto ingrata
quanto necessaria avventura, ci sentiremmo abbandonati a noi stessi se la
nostra Fede non gridasse dal profondo che, come cristiani e cattolici, non
dobbiamo e non possiamo tacere, costi quel che costi, perché quest'impegno
prima ancora che la nostra Chiesa riguarda il Signore, in attesa che la
Chiesa gerarchica faccia finalmente sentire la Sua voce autorevole e
definitivamente chiarificatrice.
Dopo quello che ci sta accadendo non
chiediamo nulla a chi nella Chiesa gerarchica ci segue e ci legge, tranne
che un particolare ricordo nella preghiera, che chiediamo anche a tutti i
nostri lettori... Saremmo lieti di ricevere
riscontri (il link è
alla mail del sito).
"37 Et facta est procella magna venti, et fluctus
mittebat in navem, ita ut impleretur navis. 38 Et erat ipse in puppi super
cervical dormiens : et excitant eum, et dicunt illi : Magister, non ad te
pertinet, quia perimus ?" (Mc 4, 37-38)