Vorremmo innanzitutto vedere quanti Vescovi hanno realmente aderito in
questi termini o non si sia trattato, invece, di uno spot degli addetti stampa NC,
invitandovi a
continuare a leggere le considerazioni fatte in
precedenza, valide anche e soprattutto dopo una notizia simile... la cui "portata"
è comunque da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal
momento che
il Papa sembra non si sia
ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla persistente disobbedienza.
Inoltre, ci stupisce quella che ci appare come una vera e propria offensiva
"mediatica" - guardando infatti al coro unanime delle testate coinvolte:
Avvenire, Zenit, Radio Vaticana - tanto più sconcertante quanto più è
evidente e prolungato il silenzio pieno di prudenza della Santa Sede. Anche
se l'autorevolezza dei media nominati rischia di dare il crisma di
ufficialità a qualcosa che tutto ci sembra tranne che ufficiale: la solita
tattica del "fatto compiuto" che diventa norma? L'ennesimo, questa volta più
eclatante, tentativo di forzatura?
Ecco, un'altra fonte:
ROMA, martedì, 1° aprile 2008 (ZENIT.org).-
Sabato 29 Marzo, 9 Cardinali e 170 tra
Vescovi e Arcivescovi, i rettori dei 54
seminari “Redemptoris Mater” di tutto il
mondo e i catechisti itineranti del Cammino
neocatecumenale hanno inaugurato una
cappella per l’adorazione perpetua del
Santissimo Sacramento sul Monte delle
Beatitudini. La cappella si trova nel presso
la "Domus
Galileae", centro gestito dal Cammino
neocatecumenale in località Korazym, di
fronte al lago di Tiberiade. La cerimonia di
inaugurazione è stata presieduta da Michel
Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme, da
Vescovi dei vari riti, dal Custode della
Terra Santa padre Piebattista Pizzaballa e
dal nunzio di Sua Santità monsignor Antonio
Franco. Vi hanno partecipato anche le
autorità civili della regione e numerosi
ambasciatori.
La cappella per l’adorazione del Santissimo
è inserita all’interno di un moderno
complesso architettonico, comprendente 20
cellette e un colonnato formato di sette
colonne con archi che rappresentano i
Sacramenti.
È sovrastata da un complesso scultoreo in
bronzo realizzato da Kiko Argüello che
rappresenta il sermone della montagna:
Cristo con i 12 apostoli proprio sul monte
in cui il Signore pronunciò il discorso che
è il cuore del cristianesimo.
Ci siamo già espressi sul fatto che comunque la "portata" dell'evento è
da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal momento che il
Papa sembra non si sia ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla
persistente disobbedienza del Cammino alle sue direttive e che comunque
ancora una volta mette tutta la Chiesa di fronte al "fatto compiuto" -
ripetiamo scorretto anche formalmente - perorato e "sponsorizzato" dai
"soliti noti" vescovi loro favorevoli, di una "evangelizzazione" dell'Europa
che in realtà sarebbe diffusione del Cammino NC e non della Chiesa, per le
ragioni ben note...
A proposito dell'evento di cui si dà notizia, ciò che ci rende molto ma
molto perplessi è il rischio di strumentalizzazione da parte del Cammino di
una "Pratica" come quella dell'Adorazione per tanti anni irrisa e da cui gli
adepti erano distolti come da un sentimentale devozionismo, ora fin troppo
ostentata, anche se in contrasto - per chi conosce la realtà vera e non
quella sbandierata con enfasi davvero sospetta - con la visione teologica
che l'iniziatore trasmette dell'Eucaristia... (Presenza del Signore intesa luteranamente come "transignificazione"
(sue testuali parole) e non "transustanziazione").
Questo può apparire un discorso cui i 'piccoli' possono ritenersi
estranei, ma purtroppo non risultano estranei a quello che interiorizzano e
alle conseguenze spirituali che ne ricavano! È di questo che i vescovi
dovrebbero preoccuparsi non poco!
Abbiamo appreso da Avvenire di ieri, 29 marzo, che i
partecipanti al convegno (170 vescovi + 9 cardinali) sono stati salutati da un telegramma del segretario
di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, che recava i saluti e la
benedizione di Benedetto XVI. Se la notizia è autentica, questa
benedizione che darebbe il via all'evangelizzazione neocatecumenale
dell'Europa, sembrerebbe avallare un cammino eretico, dai metodi
discutibili, ormai pesantemente infiltrato nella chiesa con le sue ritualità
anomale nelle quali, pur ripreso dal Papa, persiste...
Inoltre noi sappiamo a che prezzo quelle famiglie evangelizzano. I
vescovi sanno solo quello che dicono nelle testimonianze durante le
convivenze, quando il clima di euforia e di il love bombing ti fa
vedere tutto bello. Quella neocatecumenale non è evangelizzazione in senso
proprio: è solo uno sbandierare valori forti, dicendo in maniera convincente,
cose che i nostri vescovi non sanno più come dire. Ma dopo l'annuncio c'è
l'aberrazione dei metodi e del reale nutrimento che non è garantito dalle
Verità portanti della nostra Fede, perché esse non hanno spazio negli
insegnamenti e nelle prassi NC... Il prezzo che la chiesa
dovrà pagare è accettare al suo interno una forma di ateismo religioso. In questa nuova missio ad gentes non ci sono chiese
parrocchiali: ogni sacerdote, formato con i metodi del Cammino, ha nella sua casa una cappella. Le chiese
locali resteranno comunque vuote.
E in ogni caso sorgeranno nuove Comunità NC che non saranno mai una realtà 'ecclesiale',
ma solo ed esclusivamente Cammino neocatecumenale anche se si definisce
Chiesa.
Un dato che possiamo riportare e che i NC ovviamente non pubblicizzano
affatto è che la percentuale delle famiglie in missione "pentite" (nel senso
che abbandonano la missione) è altissima. Questo dato, che è tenuto
nascosto, dovrebbe suscitare seri interrogativi sulle
modalità di reclutamento per le
missioni e chiamate vocazionali NC e anche far rivedere la reale portata dei
"numeri" in tema vocazionale che trionfalisticamente vengono sbandierati.
In questo momento di relativismo e confusione, che è
iniziato ben prima del concilio, i vescovi si sono appoggiati ora alla
politica, ora ai movimenti, ora alla scuola cattolica, sperando di formare
una classe dirigente cristianamente orientata.
Temiamo che alla Chiesa oramai non interessino altro che i numeri: i neocatecumenali fanno proseliti e portano soldi; cosa volere di più? Quel
che succede realmente dopo, anche se denunciato in tutte le salse, non interessa. Speriamo solo che a questo punto si
riesca in qualche modo (che non riusciamo neppure ad immaginare) a portare
questo e gli altri movimenti più o meno tendenti al protestantesimo alla
vera unità con tutti gli altri fedeli...
Quanto al CNC non è di certo la soluzione ai mali della Chiesa
secolarizzata. Esso è una proposta di rimedio non solo illusoria ed effimera
a causa delle conseguenze che provoca, ma anche profondamente distruttiva
perchè mutagenica e generatrice di disordine rispetto all'integrità della
fede cattolica. Ma ciò non sembra per nulla chiaro a tanti prelati e
porporati che accorrono al canto delle sirene del capo del neocatecumenato.
Il guaio è che allorquando si prenderà infine coscienza di ciò, saranno
stati prodotti abbastanza danni da ottenere l'effetto opposto a quello
sperato, oltre a richiedere chissà quanto tempo e risorse per riparare i
danni alla Chiesa e alla fede...
In ogni caso l'avallo del Papa di cui sopra, se autentico, potrebbe mettere a
tacere la voce dei credenti che attendevano con ansia una parola definitiva
del Santo Padre su questo grave problema che ha già spaccato la Chiesa in
due: guardiamo in faccia la realtà che purtroppo al momento appare questa...
il resto è nelle mani del Signore... e a questo punto ci sentiamo stranieri
in quella che da sempre consideravamo la nostra Chiesa cattolica... ora sta
assumendo sembianze sempre più vicine ai protestanti o suggestioni gnostiche
e giudaizzanti... eppure il Papa dà insegnamenti limpidi e profondi e
meravigliosi; ma cogliamo una strana schizofrenia o scollamento come lo
vogliamo chiamare, tra il Magistero del Papa e il comportamento
ecclesiale... dipendesse dal famigerato art. 22 della Lumen Gentium,
evidentemente davvero rischioso per il Primato... Gira che ti rigira, la
radice di tutti i mali appare sempre nel Concilio... strana continuità!
[v.
precedente: Che dire delle "visite
ad limina"
di numerosi vescovi alla Domus Galileae?]
|
Vescovi Europei celebrano alla Domus
notare la
Channukkià al posto della Croce sulla 'mensa' |
Dal 24 al 29
Marzo si tiene un incontro di Vescovi europei presso la
Domus Galilaeae, il
centro costruito dal Cammino neocatecumenale in Galilea, presso le rive del
lago di Tiberiade, sul Monte delle Beatitudini. Questo centro si presta
ottimamente per ospitare in una atmosfera di preghiera e di riflessione sia
incontri di prelati ad alto livello, come in questo caso, ma soprattutto
presbiteri e seminaristi in formazione che desiderano approfondire la
conoscenza delle radici della propria fede.
Il centro accoglie anche le comunità neocatecumenali al termine del loro
cammino di formazione cattolica che prevede un pellegrinaggio nei luoghi
santi.
Questo incontro di circa 300 (in realtà sono stati 160 + 9 cardinali,
molti comunque -ndr) Vescovi europei è svolto con un carattere di
convivenza e il tema principale è la presentazione dell'esperienza del
Cammino neocatecumenale, legata soprattutto alla nuova evangelizzazione,
secondo il mandato di Giovanni Paolo II consegnato a tutta la Chiesa
nell'anno giubilare.
In particolare i Vescovi analizzeranno il processo di formazione
cattolica (!?) impartito dal Cammino neocatecumenale in riferimento
all'evangelizzazione dell'Europa davanti al laicismo e al relativismo che ne
guidano il percorso culturale in questi ultimi anni, e come fronteggiare
questi fenomeni partendo dall'annuncio del vangelo. [quale Vangelo:
quello di Kiko Argüello o quello di Cristo Signore!?? - ndr]
Fin qui la notizia pubblicata da Catechumenium.
Ci chiediamo e vi chiediamo se è NORMALE che i vescovi Europei vadano a
ricevere istruzioni da Kiko anziché dal Papa! È logico che la Chiesa prenda
come 'modello' per l'evangelizzazione una realtà che si dice ecclesiale e
abbiamo dimostrato in tutti i modi possibili che NON LO È? Certo noi siamo
semplici credenti; ma soffriamo nel vedere come ancora una volta tutto passi
sulle nostre teste e molti vescovi che hanno ignorato o addirittura
criticato apertamente il
Motu proprio del
Papa vadano ad ascoltare un laico[1] nella sua
Faraonica Sede e a prendere
istruzioni da lui... e per di più in un momento in cui, almeno a quanto
risulta agli altri credenti, gli Statuti del suo movimento, scaduti, non
sono stati ancora approvati...
Uno psicologo ci scrive su questo argomento. Pubblichiamo per rifletterci
sopra, naturalmente è un discorso da approfondire:
Circa l'influenza che i capi del cammino possano esercitare sugli alti
prelati della Chiesa, credo si stia sottovalutando un aspetto di non poco
conto.
C'è un motivo molto strategico alla base dei "pellegrinaggi" di fedeli,
sacerdoti e vescovi al tempio massimo del neocatecumenato in Terra Santa:
impressionare e suggestionare con la potenza dell'architettura, con i
simbolismi delle forme e degli spazi inventati dai progettisti, con le
presenze massicce di adepti, con il clima carismatico e coinvolgente dei
rituali messi in atto, incluse le 'chiamate' vocazionali, le testimonianze e
l'opera imbonitoria del gran santone.
Ecco, tutto questo caleidoscopio multiforme ha uno scopo ben preciso:
intimorire, impressionare, suggestionare il visitatore, per convincerlo
della bontà, della grandiosità del cammino neocatecumenale e della sua
"predicazione".
Purtroppo, non tutti gli alti prelati della Chiesa, per non parlare dei
comuni fedeli, hanno cognizione dei meccanismi del marketing religioso, e
tale ignoranza spiega la loro adesione acritica ed ingenua alla proposta del
neocatecumenato.
Non solo, ma una volta ricevuto l'imprinting suggestionante, quando
si trovano in presenza di critiche severe di quell'esperienza, anziché porsi
delle domande, tendono a rigettarle come mere provocazioni o tutt'alpiù
prodotto della ignoranza dei 'frutti' portentosi da loro toccati con mano.
Così il cerchio si chiude e con esso ogni possibilità di risvegliare una
coscienza vigile e attenta.
Non è esclusivamente propaganda, ma alla base del progetto la componente
pubblicitaria ed autoreferenziale è fortissima.
Diciamo che convivono entrambi gli aspetti: per un verso sono realmente un
luogo di culto e di predicazione secondo il verbo e la vulgata
neocatecumenale; per l'altro, sono avamposti di irradiazione, di
penetrazione ed irraggiamento del loro credo nel territorio e presso le
popolazioni su cui insistono, in alternativa e contrapposizione alle chiese
cattoliche tradizionali.
Ma ciò non meraviglia.
Meraviglia invece il silenzio di chi nella Chiesa ha perfetta cognizione e
scienza di tutto questo.
[1]
Un laico che si è autoinvestito "iniziatore", dicendo di aver visto la
Vergine Maria (ma nessuno risulta aver mai indagato su questo), che disprezza
la Chiesa nelle sue catechesi segrete (non più tali perché ne abbiamo i
documenti) e non ne riconosce l'Autorità salvo che per gli imprimatur
formali che gli
servono per continuare a minarla dall'interno (anche questo documentato) e
che è stato capace di dipingere un'icona del genere, presente nella Cappella
del Santissimo di una Chiesa Cattolica: quella di S. Bartolomeo in Tuto in Scandicci... Non vorremmo
mai renderla visibile su queste pagine, non tanto perché non abbiamo il gusto
dell'orrido; ma per la nostra sensibilità spirituale quanto meno 'turbata'...
Tuttavia, che qualcuno VEDA e INORRIDISCA forse è anche ora!
C'è stata un'approvazione
statutaria, ma ad experimentum, da parte di Giovanni Paolo II,
peraltro scaduta senza rinnovo il 29 giugno 2007 e notoriamente e
comprovatamente non
rispettata, ma considerata la necessaria formalizzazione, passpartout
per una prassi e insegnamenti anomali ormai fin troppo consolidati
ampiamente illustrati su questo sito...
Trascriviamo dal sito della Parrocchia tutta in stile Neocatecumenale,
dove si descrive l'immagine: http://xoomer.alice.it/sanbartolomeo/index.htm
"Il Bambino tiene nella destra il libro della Vita su cui è scritto: Alfa
e Omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, esse significano Cristo
principio e fine di tutto. "Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio,
Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente! " (Ap 1,8)."
Da notare che
l'omega è rovesciata (se il simbolismo ha un senso, dovremo dire che è almeno
inquietante!), il bambino è vestito di nero e... quei due abissi (o sgorbi)
neri al posto degli occhi?
Questi dovrebbero essere i nostri 'modelli' da ora in poi?
Sarebbe bene notare anche un altro dettaglio della cappella in questione,
e cioè il Conopeo nero [2] presente in tutte le Cappelle del Santissimo
degli edifici Neocatecumenali. Il conopeo nero non esiste nel culto
cattolico. È espressamente vietato da ogni norma liturgica, in ogni tempo,
poiché Cristo è il Pane Vivo, non morto. Da quello che abbiamo conosciuto
sul Cammino ci pare che le difformità liturgiche nel CNC rivelino ben più
gravi difformità teologiche, e forse qui siamo in presenza di un effetto
della dottrina kikiana dell'Eucaristia ('non Presenza' eucaristica fuori
dalla Messa)... Notate bene si mette l'Arón ha-Kodesh: "armadio sacro", non il
Tabernacolo ma il giudaizzante l'armadio della Parola e si "conserva" il
MORTO (Conopeo Nero) prima della "resurrezione Eucaristica", come diceva
quella frase rabbrividente nel sito ufficiale di una parrocchia NC di
Napoli! anche a questo ci dovremo abituare?
C'è anche il
copri-leggìo, quello dell'Annunciazione (non visibile nella foto), in cui
c'è Maria con un filo rosso in mano, perchè secondo la loro spiegazione "era
stata prescelta dal sommo sacerdote per tessere il velo purpureo del
tempio". Cosa che, se vera, riguardava Maria bambina. Nessun accenno,
invece, al tessuto di carne del Figlio di Dio che Maria sta tessendo dentro
di sé. Un ulteriore e inutile e fuori luogo riferimento al giudaismo.
[2] Conopeo di tabernacolo. Copertura in stoffa
del tabernacolo contenente la riserva eucaristica. Generalmente è
una semplice tendina posta davanti allo sportello, di colore bianco,
laminato d'oro o d'argento, o del colore liturgico, eccetto il nero
sostituito dal viola o dal rosso. (Dal Thesaurus del corredo
ecclesiastico di culto cattolico)
Considerazioni conclusive
Come previsto, il soggiorno in Galilea ha prodotto nuovi
indottrinamenti di alti prelati, di cui la "testimonianza" del vescovo
Scanavino (che sul settimanale on line della sua diocesi, Perugia, ha
pubblicato una osannante relazione dell'evento) è tipico esempio. Ne
abbiamo letto con raccapriccio le espressioni, evidente frutto della
realtà ostentata che gli hanno presentato in Galilea, non di quella
vera, che purtroppo conosciamo bene!
La macchina propagandistica del Cammino, perfettamente rodata ed oliata
nel corso dei decenni, produce proprio i risultati attesi dai capi
neocatecumenali: l'adesione acritica di alti prelati, i quali sposano la
causa neocatecumenale o da perfetti ignoranti del rovescio della
medaglia del cammino o ricacciando in qualche anfratto remoto della
propria coscienza eventuali dubbi nutriti prima della visita al centro
mondiale d'irragiamento dell'eresia kikiana, abbagliati e soggiogati
definitivamente dalla messinscena trionfalmente dispiegata per fare
colpo sugli illustri ospiti.
Ovviamente, essendo questi vescovi ignari delle svariate aberrazioni
correlate al cammino (nessuno di loro può conoscere le catechesi
originali che costituiscono la "tradizione orale" del Cammino NC
e nemmeno i drammi umani di tante vite e famiglie distrutte), non
si rendono neppure conto che abbracciarne la causa li trasforma in
rinnegati della fede cattolica e traditori del giuramento di fedeltà al
Papa.
Un'altra conseguenza della laicizzazione progressiva della Chiesa
iniziata con il Vaticano II e proseguita nei decenni successivi:
ciò che
sarebbe stato impedito ad un religioso, spostare ed attrarre la Chiesa
verso un'altra teologia, è stato invece consentito ad un laico...
Siamo dunque in presenza di una vera ed incompresa rivoluzione questo
sopraggiunto predominio dei laici sui religiosi, di cui Kiko Argüello è l'esempio
massimo, riuscendo in tale condizione a cooptare ed irretire centinaia
di porporati.
Naturalmente, fa parte della strategia del leader NC continuare a
dimostrarsi e dichiararsi compunto e servile verso la Chiesa quando
nella realtà dei fatti la Chiesa, attraverso alcuni suoi prìncipi, si inchina
a lui ammutolita e soggiogata.
La resa, perchè di resa si tratta, avviene allorquando ogni prelato si
convince che, se un tipo come l'Arguello riesce ad essere più trainante
e convincente del proprio bagaglio teologico e dottrinale, una forza
trascendente deve necessariamente operare in lui, dunque è giusto
inchinarsi a questa supremazia.
E così il cerchio dell'eresia e della sovversione si chiude
inesorabilmente.
Se in Vaticano sta ancora a cuore l'integrità della Chiesa cattolica, si
dovrebbe agire senza ulteriori indugi, perchè ogni giorno che passa è a
favore della grande eresia neocatecumenale.
Per la prima volta nella storia vi è il fondato pericolo che anziché
essere la Chiesa a svuotare e neutralizzare l'ennesima spinta al
mutamento eversivo, sia quest'ultima a svuotare ed incorporare
lentamente la Chiesa.