Berlino mostra il volto giovane dell'unità
Lehmann: nuove generazioni, una risposta
esemplare. Soddisfazione al «Kirchentag» - Chiese tedesche: chiude oggi il primo
incontro ecumenico - Kock (luterani): «Una pietra miliare»
Mentre nelle hall della Fiera di Berlino, cuore
del Kirchentag ecumenico, ancora si discute di spiritualità comune e di
temi cruciali come il primato di Pietro, o di come «esportare» lo spirito
ecumenico in Paesi che ancora non lo conoscono, è tempo di bilanci, alla
vigilia della chiusura. Oggi, infatti, con una liturgia ecumenica inedita per la
piazza del Reichstag - il parlamento, dunque nel cuore politico della nazione -,
il primo esperimento di assemblea comune tra Chiese cristiane della Germania si
concluderà. A predicare durante la liturgia, che si terrà in mattinata, i
responsabili delle due comunità maggioritarie: il presidente della Conferenza
episcopale tedesca, cardinale Karl Lehmann, e il luterano Manfred Kock, che
presiede il consiglio dell'Ekd, organismo delle Chiese evangeliche in Germania.
L'ora della fiducia.
I due ieri hanno espresso considerazioni molto
positive sui giorni berlinesi. Per Lehmann, che ha partecipato a molti
dibattiti, «è stata un'impresa che ha pagato: un Kirchentag veramente
riuscito». Il porporato ha notato la grande presenza (il 40%) di giovani e
giovani coppie, un fatto che ha offerto alle Chiese le migliori opportunità di
farsi ascoltare. Il presidente dell'episcopato tedesco si è detto fiducioso di
fronte alla situazione dell'Europa e della sua ex locomotiva. La fiducia: «Proprio
di ciò ha bisogno il nostro Paese, che ci liberiamo da un sentimento di
rassegnazione e riguadagniamo fiducia in noi stessi». Lehmann ha auspicato che
l'incontro berlinese «acceleri l'ecumenismo». Anche per Kock il primo Kirchentag
ecumenico è «una pietra miliare nella movimentata storia delle nostre Chiese».
I partecipanti, 200mila (ma in alcune manifestazioni, come la serata
dell'accoglienza del primo giorno si è toccato quota 400mila), «hanno dato un
segnale positivo per una maggiore comunione degli uni con gli altri e per la
coesione della nostra società».
Una Parola itinerante.
Tra le tribune più affollate, quelle sui diritti
umani e la pace. Ma anche l'ambito di discussione sulla Scrittura è stato molto
partecipato. Non per niente è l'Anno della Bibbia in Germania e in altri
paesi germanofoni: anch'esso ecumenico, partito a gennaio sotto gli auspici
delle società bibliche e delle Chiesa cattoliche e protestanti. Allora: non
poteva non fare tappa qui il Bibelbox, una "scatola blu" per
avvicinare la Parola di Dio. Sta girando la Germania, ora è in un angolo dell'Alexanderplatz.
La struttura di tubi ricoperta da un telone azzurro elettrico, spicca con i suoi
due piani. Sembra l'ingresso di un tunnel delle meraviglie e in parte lo è.
Appena entrati un uomo propone di accostare delle foto ad aspetti positivi e
negativi legati all'osservanza dei dieci comandamenti. Più in là brucia un
roveto ardente (in realtà un fazzoletto sfrangiato mosso da un motorino
elettrico, ma fa effetto lo stesso). Ai personaggi biblici sono accostati volti
di persone comuni e l'itinerario da Abramo a Cristo si snoda sui due verbi che
fanno da slogan alla manifestazione, cercare e trovare: una
patria, la giustizia, la libertà, la verità... C'è anche un percorso d'arte
sul volto di Gesù. E su un computer, rispondendo a un test, si può scoprire se
si è un «tipo-Paolo» o un «tipo-Pietro».
«Incontriamoci ancora». Nel test biblico la domanda non c'è, ma si
aggira sopra Berlino: si farà un altro Kirchentag ecumenico? La volontà
c'è, hanno detto i presidenti delle due organizzazioni laicali che curano le
rispettive assemblee ecclesiali e che stavolta hanno unito le forze, Elisabeth
Raiser (Dekt), evengelica, e Hans Joachim Meyer (Zdk). Per il calendario si deve
però attendere. E intanto festeggiare il prossimo Katholikentag a Ulm
nel 2004 e il Kirchentag di Hannover del 2005.
Gianni Santamaria