Charta Oecumenica
Strasburgo, 22
Aprile 2001. E oggi?
Maria Guarini
Il cammino verso l’unità è una responsabilità che
tutti i credenti devono assumersi, in comunione fra loro
e con le rispettive comunità di appartenenza.
Molte persone di buona volontà
promuovono eventi e vivono esperienze di sincera ricerca
di comunione che costruiscono e alimentano la speranza
che dopo tanti secoli di ostilità e di divisione le varie chiese si
ri-conoscano e costituiscano un’unica cordata nella
scalata verso il Regno.
Il vero lavoro ecumenico va portato
avanti nelle proprie realtà locali, da sensibilizzare,
coinvolgere ed animare, con particolare attenzione verso
le giovani generazioni, ricordando anche che la
preghiera è la vera forza dei discepoli di Cristo.
Una delle diverse palestre di
ecumenismo del recente periodo è stata la "otto
giorni" di formazione ecumenica promossa a
Chianciano dal 29
luglio al 5 agosto 2001 dal S.A.E. (Segretariato
Attività Ecumeniche - Movimento interconfessionale di
laici per l'ecumenismo e il dialogo, a partire dal
dialogo cristiano ebraico) lavorando sul Tema "Da questo vi
riconosceranno... Verità dell'amore e testimonianza
ecumenica".
Durante il Convegno si sono avvicendati, nel confronto e
nella riflessione comune, oltre ai membri
dell'Associazione, di estrazione cattolica, i
rappresentanti di diverse confessioni protestanti,
ortodossi ed ebrei. Essi hanno declinato il verbo
"amare" senza lasciarsi sviare dal rischio di
cadere nella sfera dei sentimentalismi; ma passando
attraverso le meditazioni bibliche, le liturgie vissute
secondo lo stile del S.A.E. nel rispetto delle diverse
tradizioni di ognuno: dalla Messa cattolica, al culto
evangelico della Santa Cena, alla Divina Liturgia
ortodossa.
L'impegno corale di tutti i
partecipanti: teologi, sacerdoti, pastori, pastore,
religiosi e religiose, ma anche laici, è stata una delle
occasioni, che dovranno moltiplicarsi, in cui si
sviluppano e vengono portati avanti gli input ed i
propositi di Strasburgo. Certamente è stata segnata una ulteriore tappa del cammino verso l'unità.
Questa la riflessione, della monaca
benedettina Myriam Mele: «l'unica via è quella di
avvicinarci a Gesù, fonte dell'amore, che ci chiama.
Solo attraverso un vero itinerario di conversione
possiamo vincere la distanza che ci separa, perché nel
momento in cui siamo in Lui diventiamo anche una cosa
sola tra di noi».
È una sintesi densa di luce e di
Verità, chiara e semplice, che potrebbe apparire
scontata, ma che in realtà scontata non è se pensiamo
alle concrete difficoltà nell'applicazione, che hanno
contraddistinto la storia dei secoli passati.
Indicazioni di percorso, piste
operative
Perché dia frutto, la Charta
Oecumenica firmata dalle nostre Chiese a Strasburgo
deve essere fatta conoscere e, soprattutto devono esserne
vissuti nella pastorale diocesana e parrocchiale ed in
ogni ambito formativo, i propositi e le indicazioni, che
hanno la peculiarità di non essere direttive e precetti
che scendono dall'alto, ma intuizioni, proponimenti,
piste tutte da percorrere insieme, scaturite dal cuore di uomini e
donne di buona volontà di estrazioni e confessioni le
più diverse.
Sarà importante cercare e promuovere
risonanze e spazi di riflessione e dibattito anche
nell'Agorà televisiva e telematica in genere, oggi che
sembra tutto si inveri nel momento in cui acquista una
cittadinanza mediatica. Se è un segno dei tempi,
bisogna coglierne l'opportunità: se si fa buona
informazione, si fa anche formazione
Quando
l'unione avverrà, secondo l'ultima preghiera di Gesù,
«sarà più facile al mondo riconoscere il volto
autentico di Cristo».