È
“illegale” per i cristiani anche festeggiare un compleanno
In alcune zone dell’Uzbekistan ogni incontro di cristiani
è considerato illecito, persino fare festa insieme o tenere
una mensa per poveri. Giudici e polizia perseguono i
cristiani con sequestri e multe esose anche solo per avere
pregato insieme. Lo permette una legge che vieta tutto
quanto non è autorizzato.
Tashkent - Incursioni della polizia durante gli incontri di
preghiera, minacce, multe onerose, confisca e distruzione di materiale religioso
e persino dei testi religiosi. In molte regioni dell’Uzbekistan continua la
persecuzione sistematica di polizia e autorità contro i cristiani, “colpevoli”
di riunirsi in case private per pregare insieme: al punto che persino una festa
di compleanno è considerata una “riunione illegale”.
La persecuzione è sempre maggiore nella regione nordoccidentale del
Karakalpakstan. L’agenzia Forum 18 riporta che l’8 aprile a Nukus, capoluogo del
Karakalpakstan, la polizia ha interrogato il protestante Aimurat Khayburahmanov
e gli ha chiesto di firmare una dichiarazione che non si riunisce con altri
cristiani e che non ha libri cristiani a casa. Al suo rifiuto, è stato
minacciato di essere processato se compie tali fatti. Khayburahmanov è stato già
stato 3 mesi in carcere per avere “insegnato religione senza permesso” ed è
uscito grazie a un’amnistia nel settembre 2008. Fonti locali riportano che
numerosi cristiani sono stati minacciati in modo simile in forza dell’art. 244-3
del Codice Penale, che punisce con il carcere fino a 3 anni la “produzione
illegale, il possesso, l’importazione e la distribuzione di letteratura
religiosa”. Essi denunciano che la polizia opera una ricerca capillare di
letterature religiosa, che appena la trova denuncia il possessore, che talvolta
la polizia ha portato libri religiosi nelle case dei fedeli cristiani e li ha
denunciati per il loro possesso”. I libri religiosi sono poi confiscati e
bruciati.
Nella regione è esercitata una speciale sorveglianza sugli studenti, ai quali
viene intimato di non coinvolgersi con “religioni estranee [alla nostra
tradizione] e influenze estremiste e culture di massa di basso livello”. Chi lo
fa, rischia l’espulsione dalla scuola e può venire applicato l’art. 240 parte 2
del Codice amministrativo, che proibisce di “attirare i credenti in una
confessione verso un’altra (proselitismo) e altre attività missionarie”. Per il
2010 sono previsti vari incontri con i giovani, per spiegare loro il cattivo
influsso di religioni straniere.
I cristiani sono colpiti persino se organizzano partite di calcio o di
pallacanestro o qualsiasi altro evento di massa o attività sociale. Il 10 aprile
la polizia ha interrotto una riunione di giovani protestanti, nel villaggio di
Baraj, distretto Bostanlik, Tashkent. All’arrivo della polizia molti giovani
giocavano a calcio o a pallacanestro. Gli agenti hanno portato in caserma 43
partecipanti e organizzatori, prendendo loro fotografie e impronte digitali.
Molti di loro, come Aleksandr Lokshev, sono stati puniti per avere tenuto eventi
di massa non autorizzati e per avere svolto attività religiosa.
Il pomeriggio del 12 aprile la polizia ha ispezionato i locali della Chiesa
protestante Vita Eterna a Tahskent, distretto Yakkasarai, dove i fedeli hanno
una mensa per poveri senzatetto. I presenti sono stati interrogati, il pastore e
altri sono stati portati al comando e denunciati per avere tenuto attività “non
conformi al loro statuto” approvato.
In pratica, è possibile punire qualsiasi riunione dei fedeli. Sempre a Tashkent,
distretto di Surgeli, 10 pentecostali sono stati denunciati il 10 marzo per
riunione illegale, per essere riuniti a festeggiare un compleanno. I 10 – 8 dei
quali sono pensionati - sono stati condannati a multe pari a circa 100 volte il
salario medio mensile.
[Fonte: AsiaNews 23 aprile 2010]
Vedi documentazione più estesa:
[Altri luoghi in cui la croce può costare la
vita]
[In
Medio Oriente le antiche chiese stanno sparendo]
[Per i cattolici libertà limitata in Turchia. Ecco i
nodi da sciogliere]
[Il Papa all'Ambasciatore turco]
[In generale, su
Cristiani in Islam -
uno dei più recenti
scritti di
Samir Khalil
Samir]
]Cristiani Iraq - India -
Iran -
Palestina -
Pakistan -
Medio Oriente -
Cina -
Cipro -
Arabia Saudita
- Turchia -
Uzbekistan]
[cfr. precedenti in
Egitto del 2003 e
2005]