Sintesi degli studi sulla manipolazione
mentale
Introduzione
In questa sezione viene discussa la
possibilità che nel Cammino Neocatecumenale
vengano adoperate vere e proprie tecniche di
manipolazione mentale. L'argomento è spinoso
e nell'ambiente della psichiatria sorgente di
molti dibattiti.
Eppure molti studi sono stati fatti su molte
sette negli USA e nel mondo che tendono a
dimostrare l'esistenza del controllo mentale.
La Cia stessa ha condotto studi e ricerche sul
controllo mentale; il che sembra dimostrare di
avere a che fare con qualcosa di reale.
Molti critici dell'approccio al controllo
mentale, sostengono che non si può parlare di
controllo mentale perché è documentato che
solo una percentuale delle persone sottoposte
all'indottrinamento delle sette ne rimane
imbrigliata. Questo argomento a me
personalmente sembra debole.
Otto criteri per creare un ambiente in cui
si esercita il controllo mentale
come enunciato da R. J. Lifton
È importante sottolineare che le tecniche
di controllo mentale, come praticate
all'interno di molti ambienti settari, non
sono statiche ma evolvono nel tempo e si
adattano anche per sfuggire agli schemi in cui
si cerca di inquadrarle.
È pertanto necessaria una continua
osservazione del fenomeno per poterne
individuare le pericolose evoluzioni. In
America questo importantissimo lavoro è
portato avanti dal CAN (Cult awarenss
Network).
Questo ente, che è molto contrastato grazie
agli ingenti capitali che le sette posseggono
(molte, si sa, hanno carattere elitario e
riescono ad insinuarsi ad alti livelli
politico-economici), è consapevole della
pandemica diffusione delle sette nel mondo
moderno.
Sa di trovarsi di fronte a un vero e proprio
virus mutante che va costantemente monitorato.
Tornando agli otto criteri di R. J. Lifton, li
enuncio qui di seguito lasciando al lettore il
compito di applicarli al proprio caso.
Io personalmente li ho applicati al CN e mi
sento di dire che alcuni di questi criteri mi
sembrano pericolosamente soddisfatti.
1) Controllo ambientale.
Si riferisce al controllo dell'informazione
all'interno del gruppo.
Con gradazioni varie si può passare dal
bollare tutte le critiche esterne come
provenienti da persone non
"illuminate" e quindi possedute dal
nemico (o da "satana") unitamente
all'invito diretto o indiretto
a non vagliare le suddette critiche per non
contaminare il proprio percorso di
"conoscenza superiore" che si sta
compiendo nel gruppo-setta fino ad arrivare a
condizioni, nei gruppi più distruttivi, in
cui è praticato un vero e proprio isolamento
con filtro sulla comunicazione con l'esterno.
Il controllo della comunicazione umana è
l'aspetto basilare dell'ambiente della riforma
del pensiero. Consiste nel controllo di quello
che l'individuo vede, sente, legge, scrive,
sperimenta ed esprime. Va anche oltre a
questo, e controlla la comunicazione
dell'individuo con se stesso - i suoi stessi
pensieri.
Qualsiasi cosa diversa dalle sue stesse
credenze viene esclusa.
L'organizzazione a cui appartiene appare
onnisciente, sembra che conosca e sappia tutto
quello che sta succedendo [ha una spiegazione
‘logica’ per tutto]. La realtà è di suo
esclusivo possesso.
In questo ambiente l'individuo è privato
della combinazione tra informazione esterna e
riflessione necessarie per testare la realtà
e mantenere separate, in una qualche misura,
l'identità individuale dall'ambiente
circostante.
L'individuo può sentirsi vittimizzato dai
suoi controllori, e sente un senso di
soffocamento.
2) Manipolazione mistica
C'è una manipolazione delle esperienze che
appaiono spontanee ma infatti sono pianificate
e orchestrate dal gruppo e dai suoi leader al
fine di dimostrare una ispirazione divina o un
avanzamento spirituale e uno speciale carisma
che permetterà al leader di reinterpretare
eventi, scritture e
esperienze a suo piacimento.
Si cerca di provocare modelli comportamentali
ed emotivi in modo che appaiano come scaturiti
spontaneamente dall'interno dell'ambiente. Per
la persona manipolata ciò assume il valore di
qualità quasi mistica.
C'è un senso di "scopo superiore" e
i leader vengono proiettati sui membri come
"depositari della verità".
Diventando gli strumenti della loro stessa
mistica, creano un'aura di misticismo intorno
alla istituzione manipolatrice - il Partito,
il Governo, l'Organizzazione ecc.
Il perseguimento di questo imperativo
mistico sostituisce tutte le considerazioni di
convenienza dell'immediato benessere umano. Il
fine giustifica i mezzi. Puoi mentire,
ingannare ecc. quelli al di fuori
dell'organizzazione. L'associazione con
l'"esterno" è solo per dare in
qualche modo beneficio alla propria causa.
Alcune sette come i Moonies e gli Hare
Krishna chiamano i loro inganni ‘inganni
del paradiso’ o ‘stratagemmi
trascendentali’.
I membri sono talmente assorbiti dalla loro
ideologia da razionalizzare questi inganni. I
membri vengono sottoposti a frenetiche
attività collegate al culto. Rimangono poco
tempo ed energia per pensare al proprio stile
di vita.
3) Obbligo della purezza
Il mondo è visto come o bianco o nero e i
membri sono costantemente esortati a
conformarsi all'ideologia del gruppo e a
sforzarsi per raggiungere la perfezione.
L'induzione di senso di colpa e/o vergogna è
uno strumento di controllo potente in questi
casi.
Tutto è in bianco e nero
L'ideologia dell'organizzazione definisce che
cosa è ‘puro’ e che cosa è ‘impuro’.
Solamente le idee, sentimenti ed azioni
coerenti alle direttive e all'ideologia sono
buone. La coscienza individuale non è
affidabile. La presunzione filosofica è che
si può ottenere l'assoluta purezza, e
qualsiasi cosa venga fatta in nome di questa
purezza è morale. Definendo e manipolando il
criterio di purezza e ingaggiando una guerra a
tutto campo contro l''impurità (il dissenso
in modo particolare) l'organizzazione crea un
mondo ristretto di senso di colpa e vergogna.
In queste condizioni l'individuo, a causa
della sua incapacità a vivere secondo questi
criteri, si aspetta umiliazioni, ostracismo e
punizioni e vive in uno stato di costante
senso di colpa e vergogna. Dal momento che
l'organizzazione è il giudice supremo del
bene e del male, usa la colpa e la vergogna
per controllare e manipolare i suoi membri.
Agli occhi dei membri l'organizzazione diventa
un'autorità illimitata, e il potere
esercitato è evidenziato dalla loro capacità
a "perdonare".
Tutte le ‘impurità’ sono viste come
originate dall'"esterno" (il mondo).
Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi
dal peso della colpa è di denunciarle con
grande ostilità. Più colpevole uno si sente,
e più grande è l'odio, e più ostile è la
sua denuncia.
4) Culto della Confessione
I peccati, come definiti nel gruppo, devono
essere confessati sia a un
"controllore" spirituale personale
che pubblicamente al gruppo. Non c'è
confidenzialità; i peccati, attitudini e
mancanze dei membri sono discussi e sfruttai
dai leader.
Al di là delle sue espressioni religiose,
legittime e terapeutiche, è bene precisare
che nel culto distruttivo la confessione
diventa un culto di per sé. La confessione,
in questo caso, diviene un mezzo per
capitalizzare le vulnerabilità personali a
favore dell’istituzione confessionale;
sussidiaria e marginale la “consolazione”
nella pratica effettiva. Le sedute destinate
alla confessione di solito avvengono all’interno
di piccoli gruppi e sono accompagnate da
verbalizzazioni di critica e autocritica. La
forte pressione che si viene a ingenerare nell’individuo,
diviene un elemento attivo per il processo del
cambiamento personale. I culti ideologici si
appropriano dei sentimenti di colpa e di
vergogna dell’individuo, con il risultato di
esercitare una forte influenza sui cambiamenti
che il discepolo deve fare per essere ritenuto
tale a tutti gli effetti.
Rapporti alla leadership
Questo è strettamente legato all'obbligo di
purezza. Le confessioni sono portate al di là
delle espressioni della religiosità
ordinaria, legale, o terapeutica, al punto da
divenire esse stesse un culto. In mani
totalitarie, la confessione diventa un mezzo
di sfruttamento piuttosto che l'offerta di
sollievo ai peccati.
La confessione totalitaria è un atto di
auto-resa, l'espressione della fusione tra
individuo e ambiente. È una dissoluzione del
sé, del talento e dei soldi. È conformità.
Il culto della confessione ha effetti contrari
ai suoi ideali di totale esposizione;
piuttosto che eliminare i segreti personali li
aumenta e li intensifica.
5) Scienze sacre
La dottrina o ideologia del gruppo è
presentata come verità ultima (perché frutto
di ispirazione superiore o per altri motivi) e
perciò non discutibile. La verità non può
essere trovata al di fuori del gruppo. I
leader, poiché direttamente ispirati
dall'alto, hanno sempre ragione e non possono
essere criticati.
"Verità" assoluta
La loro "verità" è l'assoluta
verità. È sacra, va oltre le domande. Viene
richiesta reverenza alla leadership. Loro hanno
TUTTE le risposte. Solo loro sono in possesso
della "verità" rivelata. La visione
morale definitiva diventa la scienza
definitiva, e la persona che osa criticarla, o
anche solo pensare criticamente, è immorale,
irriverente e "non scientifica".
La presunzione, qui, non è tanto che l'uomo
può essere Dio, piuttosto che le IDEE
dell'uomo possono essere Dio. Questo al membro
dà un senso di sicurezza. Sono fiduciosi e
sicuri che possono avere la risposta alle
domande o ai problemi più difficili.
6) Linguaggio caricato
Il gruppo interpreta o usa parole e frasi in
modi nuovi che spesso non sono comprensibili
al "mondo esterno". Si tende a
formare un "gergo" interno al gruppo
al fine di costruire dei clichè o modelli
semplificanti per interpretare la realtà che
tendono ad alterare i processi di pensiero dei
membri per conformarsi al modo di pensare del
gruppo.
Blocco del pensiero con l'uso di clichè
Tutto viene compresso in frasi brevi,
fortemente riduttive e dal suono definitivo,
facilmente memorizzabili e facilmente
esprimibili. Ci sono termini "buoni"
che rappresentano l'ideologia del gruppo, e
termini "cattivi" per rappresentare
qualsiasi cosa esterna che deve essere
rifiutata. Il linguaggio totalitario è un
gergo di forte divisione, molto chiuso,
spietatamente valutativo. Agli esterni al
gruppo questo linguaggio è noioso -
linguaggio del non-pensiero. Ciò di fatto
isola i membri dal mondo esterno. La sola
gente che vi capisce sono gli altri membri.
Gli altri membri possono scoprire se siete
veramente dei loro da come parlate. Questo
restringimento del linguaggio è costrittivo.
L'individuo viene deprivato linguisticamente
perché il linguaggio è un punto centrale
dell'esperienza
umana, quindi la capacità del membro di
pensare e provare e sentire viene immensamente
ridotta.
Se all'inizio questo linguaggio caricato può
dare un senso di sicurezza al nuovo arrivato,
col tempo si sviluppa il disagio. Questo
disagio ha come risultato di farlo ritirare
all'interno del sistema e di predicare ancora
di più per nascondere i suoi problemi e
dimostrare la sua lealtà. Può anche
produrre una separazione interiore, e la
persona si mostrerà all'esterno in un modo
diverso da quello che è interiormente. In
entrambi i casi, la sua immaginazione sarà
sempre più dissociata dalla vita reale, e
potrà addirittura arrivare ad atrofizzarsi
per il non uso.
7) Dottrina superiore alla persona
Le esperienze personali del membro sono
subordinate alla "scienza sacra" a
ogni esperienza contraria deve essere negata o
reinterpretata per adeguarsi all'ideologia del
gruppo.
Il mito ideologico si fonde a tal punto con la
loro "verità" che la deduzione
risultante può essere così potente e
coercitiva da rimpiazzare semplicemente la
realtà [Accordo = Realtà]. Di conseguenza
gli avvenimenti del passato possono essere
travisati, riscritti o addirittura ignorati
per renderli coerenti con la realtà attuale.
Questa alterazione è particolarmente letale
quando vengono imposte distorsioni alla
memoria individuale. Obbligano il carattere e
l'identità della persona a rimodellarsi per
adattarsi al clone della loro mentalità.
L'individuo deve adattarsi ai rigidi contorni
dello stampo dottrinale piuttosto che
sviluppare il suoi stessi potenziali e
personalità. La supposizione che sta alla
base di questo è che la dottrina - incluso i
suoi elementi mitologici - è alla fine più
valida, vera e reale di ogni altro aspetto del
carattere umano o dell'esperienza umana.
L'individuo sottoposto ad una pressione del
genere è spinto in un intenso conflitto con
il suo stesso senso di integrità, una lotta
che si instaura in relazione ai sentimenti
polarizzati di sincerità e non-sincerità.
Il gruppo richiede assoluta sincerità, ma
nello stesso tempo questa sincerità deve
essere messa da parte dal cambiamento in atto
nell'individuo, quando questi deve negare che
il credo originale sia mai esistito. I
sentimenti personali vengono soppressi, e i
membri devono apparire per tutto il tempo
contenti ed entusiasti.
8) Dispensazione dell'esistenza
Il gruppo ha la prerogativa di decidere chi ha
il diritto di esistere e chi no. Questo di
solito va inteso non in modo letterale nel
senso che quelli "esterni" al gruppo
non sono salvati, sono "non
consapevoli" e devono pertanto essere
convertiti all'ideologia del gruppo.
Se non si uniscono al gruppo o sono critici
nei confronti del gruppo devono essere
"rigettati".
Pertanto, il mondo esterno perde ogni
credibilità. In aggiunta, se qualcuno del
gruppo dovesse lasciare il gruppo, anch'esso
deve essere in qualche modo
"rigettato".
Se il membro dovesse allontanarsi dalla
"verità", il suo diritto ad
esistere cesserebbe e sarebbe dichiarato
"morto".
Questi criteri sono stati poi rivisti e
aggiornati più tardi dalla dottoressa
Margaret T. Singer
Condizioni per esercitare il controllo
mentale:
1) Mantenere la persona all'oscuro di ciò
che succede e su come viene cambiata un passo
alla volta
I nuovi membri potenziali sono condotti, passo
dopo passo, attraverso un programma di
cambiamento del comportamento senza essere
messi a conoscenza di tutto il programma del
gruppo. Il fine, a seconda del tipo di gruppo,
è di far si che i potenziali membri comprano
più corsi o si leghino in maniera più
stretta al gruppo, affidandosi al leader.
2) controllare l'ambiente sociale e fisico
della persona. Specie il suo tempo.
I nuovi membri sono tenuti impegnati con
continui corsi o iniziative
3) sistematicamente creare un senso di
impotenza della persona al di fuori del gruppo
Il membro viene indotto a passare sempre più
tempo in attività del gruppo.
Pian piano gli vengono richieste alcune
rinunce da piccole a grosse fin quando il
coinvolgimento è tale che senza l'assistenza
del gruppo il membro non riesce più a
percepire una possibile esistenza
indipendente.
Le rinunce sono richieste apparentemente in
modo tale che la persona viene sottratta alla
sua solita rete di supporto sociale e indotta pertanto a
legarsi indissolubilmente al gruppo.
Questo fine è raggiunto in vari modi:
sottraendo le persone al loro normale ambiente
sociale per un certo periodo di tempo
immergendolo nelle attività di
indottrinamento del gruppo.
4) Creare sapientemente un sistema di
gratificazioni, punizioni in modo da inibire
il comportamento che riflette la precedente
identità sociale del membro.
La manipolazione delle esperienze può essere
perpetrata attraverso through vari metodi di
induzione di stati di trance, fra cui
particolari tecniche di predicazione ritmata
in modo da indurre stati di trance,
canti particolari, immaginazione guidata,
lunghe sessioni di preghiere, letture o
meditazione .
I vecchi valori e schemi di comportamento sono
discreditati o bollati come "male".
La leadership vuole che questi vecchi schemi
siano eliminati, così il membro deve
sopprimerli.
5) Creare sapientemente un sistema di
gratificazioni, punizioni per promuovere un
avanzamento del membro nel sistema del gruppo
o nel praticare comportamenti approvati dal
gruppo.
Dimostrare di capire e accettare l'ideologia
del gruppo viene premiato mentre l'espressione
di dubbi e critiche incontra disapprovazione .
Se uno pone domande o dubbi viene posto in
condizione di credere che esse derivino da
qualcosa di sbagliato in lui/lei
6) Realizzare un sistema chiuso logicamente
indiscutibile che può essere modificato solo
dal leader
Il gruppo ha una struttura piramidale. I
leader sono posti in condizione tale da non
poter essere messi in discussione.
Ogni sessione di indottrinamento è gestita in
modo tale che i membri non possano porre
questioni.
La conversione e ristrutturazione
dell'individuo ha luogo pertanto in un sistema
chiuso. Mentre il membro impara a modificare
il suo comportamento in modo da essere
accettato in questo sistema
chiuso, cambia in modo vistoso, cambia anche
linguaggio adottando il linguaggio del gruppo,
ciò lo porta ancora di più a distanziarsi
dal suo precedente sistema di valori/credenze.
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